domenica 30 dicembre 2012

L'Agenda Picci

In un articolo in corso di pubblicazione su Regional Studies (*) si utilizza un'indagine campionaria svolta dall'Unione Europea alcuni anni orsono per calcolare degli indici di qualità di governance al livello regionale. Qui sotto i risultati.


L'Italia è la terzultima in Europa, e ha la variabilità regionale più ampia, come si evidenzia meglio qui sotto.


La governance pubblica mediocre rende velleitarie le politiche, perché non si ha la capacità per realizzarle. La variabilità regionale così ampia svuota poi il concetto di politica "nazionale": quel che può funzionare nel nord fallisce nel mezzogiorno.

Metter mano a questi problemi è la priorità assoluta per il Paese. Uno slogan: "Riconquistare la capacità di fare". Questo il mio obiettivo, se governassi; questa è l'Agenda Picci.

Approfitto di questa finestra aperta sul mondo per dichiarare pubblicamente: A quelle forze che manifestassero un’adesione convinta e credibile all'Agenda Picci, sarei pronto a dare il mio apprezzamento e incoraggiamento e, se richiesto, una guida. Questo è il modo in cui intendo rapportarmi con la fase politica che si apre adesso. Ho voluto scriverlo con trasparenza e, spero, chiarezza.

(*) Charron, N. Dijkstra, L. e Lapuente, V. (2013) Regional Governance Matters: Quality of Government within European Union Member States. Regional Studies, in corso di pubblicazione.

Italiani veri: Alesina e Giavazzi



Alesina e Giavazzi scrivono troppo o, il che è lo stesso, non hanno uno staff di fact-checker adeguato alla mole dei loro interventi.

E così ogni tanto prendono dei granchi. In questo modo, loro che sono tra i più "internazionalizzati" tra gli economisti italiani, dimostrano di essere intellettuali italiani veri: approssimativi perché tuttologhi, tuttologhi perché in cerca di visibilità mediatica - se ti dichiari incompetente, non ti pubblicano - e in cerca di visibilità perché vanitosi. O perché a metà strada tra l'accademia e la politica, in attesa di una telefonata, della cooptazione, la cui probabilità dipende da quanto sei visibile.

E così Alesina e Giavazzi, che i dati li saprebbero maneggiare benissimo, finiscono per contribuire a un dibattito tutto ideologico e scollato dai fatti, condotto da personaggi che non sai mai bene a quale mestiere aspirino: l'eterno dibattito italiano.

"Scrivono dunque Giavazzi e Alesina [sul Corriere della Sera]:

“… Ci spiace parlare della nostra università, ma la Bocconi non riceve sussidi pubblici, si finanzia con rette scolastiche che sono modulate in funzione del reddito, ed è uno dei pochi atenei italiani che non fa brutta figura nelle classifiche internazionali. Riprodurre questo modello altrove non è impossibile.”

Non riceve sussidi pubblici? Vediamo un po’. Il contributo pubblico (fondo di finanziamento ordinario) alle accademie private è stato nel 2012 di 89,6 milioni di euro, contro i 79.5 mln del 2011, di cui 40.1 mln (36.8 mln nel 2011) alla Cattolica, 14,95 mln (13,5mln nel 2011) alla Bocconi e 5.5 mln (4,8mln nel 2011) alla Luiss"

Le imprecisioni di Alesina e Giavazzi, Francesco Coniglione e Francesco Sylos Labini, ROARS, 28 dicembre 2012.

giovedì 20 dicembre 2012

Punti di vista

Non ci vuole molto a spostarsi per cambiare punto di vista. Davvero non ci vuole molto, ora che con Internet ci si sposta a piacimento. Ma chi lo fa in Italia oltre a Il Post? Qui, sulla vicenda dei due marinai italiani in prigione in India.

A volte si può cambiare punto di vista anche non spostandosi. Per esempio, cosa si leggeva, da noi, in occasione della strage del Cermis.

“Grilletti facili”, Il Post, 7 marzo 2012.

mercoledì 19 dicembre 2012

2Pac 4 Russia


Friedman ha ragione: "Yes, NATO expansion was a huge mistake, and it got America and Putin off on the wrong foot. But that’s over."

E intervista Vladimir Y. Surkov (foto), la testa pensante del regime, quello che il poster di Tupac Shakur di fianco alla foto di Putin.

Pussy Riot, Tupac and Putin, di Thomas Friedman, The New York Times, 18 dicembre 2012.

Il Jetson


Il mio primo quaderno. Vi è raffigurata una telefonata con Skype. Ero molto avanti.


Primo giorno di scuola, venerdì 1 ottobre 1971. Nel giorno in cui Disney World apriva, ad Orlando, Fl, già mettevo ordine al mondo.


Sabato 2 ottobre 1971, secondo giorno di scuola. Chi finiva le "api" in tempo poi sarebbe andato in giardino a giocare. Ben oltre il termine previsto ero l'unico rimasto seduto a lavorare. La maestra Giulia De Blasi, guardandomi dall'alto al basso con infinito disprezzo, mi disse: "Vieni anche tu con gli altri". Io piangevo e giù in giardino non mi divertii.

A mia madre e mia sorella, che mi vennero a prendere, dichiarai che non sarei mai più andato a scuola.


Rimasi a casa il 4, che era San Francesco, ma poi a scuola mi ci fecero tornare. Ripresi allora a metter ordine al mondo. Ultima pagina del primo quaderno: "Il treno parte alle ore tre". Alle tre precise, perché son io che lo faccio partire.

lunedì 17 dicembre 2012

Quijada / 2


"It was on one of those pilgrimages that he discovered “Metaphors We Live By,” a seminal book, published in 1980, by the cognitive linguists George Lakoff and Mark Johnson, which argues that the way we think is structured by conceptual systems that are largely metaphorical in nature. Life is a journey. Time is money. Argument is war. For better or worse, these figures of speech are profoundly embedded in how we think.

For Quijada, this was a revelation".

Non l'ho letto, ma qualche mese fa l'ho fatto acquistare dalla biblioteca del Dipartimento di Scienze Economiche. Acquisto improprio - che c'entra con l'economia? forse peculato? Metteranno nel conto, insieme al fatto che l'altro giorno ho portato una classe in giardino a far lezione perché mi son rifiutato di far lezione con 25,5 gradi di temperatura. Del resto, io ho l'idea che l'Università debba essere luogo di sperimentazione.

Utopian for beginners, di Joshua Foer, The New Yorker, 24 dicembre 1012.

Quijote, Quijano, Quijada




Quijada era un possibile nome per la familia di Don Quijote. Il caso non esiste, questo è puro kharma. Molto, se non tutto, del resto, "runs in the family", John Quijada ha inventato una lingue donchisciottesca - suo destino, kharma, anche nelle lunghe ore in cui lavorava in un DMV in California. E poi si son messi in mezzo i russi, il popolo che, quando vuole, è il più donchisciottesco di tutti. E' una storia di quelle che riconciliano col mondo (per chi ne ha bisogno intendo: io son conciliatissimo, anche troppo).

Di cosa parlo? dell'Ithkuil: A Philosophical Design for a Hypothetical Language.

Utopian for beginners, di Joshua Foer, The New Yorker, 24 dicembre 1012.

E inoltre: www.ithkuil.net

"This website presents a comprehensive grammar of a constructed human language, Ithkuil. The original version of the language was posted to the Internet in January 2004. A variation on the language called Ilaksh, designed for easier pronunciation was posted in June 2007. These two versions of the language have now been replaced by a new, definitive (and final) version of the language as of July 2011.

For those familiar with the history of artificial language construction, Ithkuil represents a cross between an a priori philosophical language and a logical language. It is by no means intended to function as a “natural” human language. Ithkuil exists as an exercise in exploring how human languages could function, not how human languages do function."

domenica 16 dicembre 2012

Cassady / Moriarty


Non credo che andrò a vedere il film. Mi bastano i libri, o il loro ricordo. Osvaldo ha pescato un libro dalla mia libreria, "Kerouac and the beats. A primary sourcebook". A matita, nella prima pagina, scrissi "City Lights, S.F., mercoledì 27 marzo 1991".

Osvaldo scrisse la sua tesi di laurea, a Cà Foscari, sulla beat generation. Questo libro non lo aveva mai visto, e ne ha declamato alcuni brani, mentre facevamo colazione, con Graziella e Luciano.

Mentre Osvaldo declamava, Graziella era intenta a mangiare squacquerone, un tipico formaggio romagnolo (en mélange avec de confiture "amaricante" a la manière de chez Sergio, mon père).

Il New Yorker di questa settimana parla di Neil Cassady, che è il Dean Moriarty di "On the road":

"Cassady was a complicated soul whose creative energies found release through an immoderate enthusiasm for sex, automobiles, and drugs. His enduring aesthetic legacy was an incorrigibly hedonistic life that his friend Kerouac and sometime lover Allen Ginsberg transmuted into art. To them, Cassady was a revelation, the consummate hipster-savant."

[...]

"Years later, Cassady had a brief second act in American literature, depicted as the helmsman of Ken Kesey’s epic 1964 cross-country journey in Tom Wolfe’s “The Electric Kool-Aid Acid Test.”


NEAL CASSADY: AMERICAN MUSE, HOLY FOOL, Scott Staton, The New Yorker, 12 dicembre 2012.

giovedì 13 dicembre 2012

martedì 11 dicembre 2012

Tupik

"Most Russians grew up in dense housing blocks, where children ran wild in closed central courtyards. Cul-de-sac translates in Russian as tupik — a word that evokes vulnerability and danger, a dead end with no escape."

In realtà si parla d'America, non di Russia. D'un russo che racconta l'America. Anche Ilf e Petrov, apprendo ora, raccontarono l'America, negli anni '30. Scrissero un libro che deve essere interessante.

"In 1935, Ilya Ilf and Yevgeny Petrov, Soviet satirists, embarked on a road trip across the United States. Their book, “One-Story America,” described its residents’ earnestness (“Americans never say anything they do not mean”) their provinciality (“curiosity is almost absent”) and the ubiquity of advertising, which, they wrote, “followed us all over America, convincing us, begging us, persuading us, and demanding of us that we chew ‘Wrigley’s,’ the flavored, incomparable, first-class gum.”

A Hunger for Tales of Life in the American Cul-de-Sac. Ellen Barry, The New York Times.

lunedì 10 dicembre 2012

La Dacia di Loreto


Suggerisco una dispensa per inserire nel Rituale Romano anche la Dacia rossa, grande trasvolatrice di spazi padani e pedemontani.

"Il Papa Benedetto XV, accogliendo i desideri dei piloti della prima guerra mondiale (1914-1918), proclamò la Madonna di Loreto Celeste Patrona di tutti gli aviatori con il Breve Pontificio del 24 marzo 1920. Il Santo Padre approvò anche la formula di benedizione degli aerei, che fece inserire nel Rituale Romano. La formula è costituita da tre orazioni speciali. Nella prima si implora Dio affinché l’aereo serva alla sua gloria e al bene dell’umanità, e si fanno voti di incolumità per coloro che se ne servono. Nella seconda e nella terza si implora che la Vergine Maria e l’Angelo del Signore accompagnino i trasvolatori e li facciano arrivare incolumi alla meta."

10 dicembre Madonna di Loreto, AAMM.

sabato 8 dicembre 2012

Ministro Di Paola: pantouflage?

L'assenza di un dibattito maturo sulle forze armate alla fine fa il gioco del complesso personal-politico-industriale-militare italiano. Dove "politico" viene prima di "industriale", e "personale", a volte, viene prima di tutto.

INDISCRETO: LA NATO O FINMECCANICA? , Lettera 22, 8 dicembre.

Doonesbury rewind

E' da tempo che vorrei leggermi tutto Doonesbury, dall'inizio - 26 ottobre 1970.

Si clicca qui e poi si procede. Chissà, magari per le feste. Per contenere tutte le intenzioni, dovrebbero durare a lungo, le feste.

venerdì 7 dicembre 2012

Bombardiamo


Piano piano hanno sdoganato i bombardamenti. Ancora qualche anno e bombarderanno anche i droni. Non è una bella cosa che, per pudore ed ipocrisia, non vi sia un vero dibattito pubblico sull'utilizzo della forza militare all'estero.

"Da febbraio di quest’anno i velivoli AMX dell’Aeronautica Militare schierati ad Herat hanno effettuato, senza causare danni collaterali, interventi a supporto delle truppe di terra".

Afghanistan: AMX distruggono antenne dei ribelli (Isaf RC-W - Herat - Magg. Francesco Napoli).

Viste moderniste


Bella collezione di foto di edifici progettati da Oscar Niemeyer. Quello in alto è il ministero degli esteri a Brasilia. Vi trascorsi dentro svariate ore, alcuni anni fa, in una ampio salone di rappresentanza costellato di statue. Non so se l'edificio sia più bello da fuori, o da dentro, guardando fuori.


lunedì 3 dicembre 2012

Il moltiplicatore


Se per avermi mandato a Parigi il contribuente spenderà 141,8 Euro (vedi qui), e non circa quindici in più, un motivo c'è. Martedì scorso, verso le 4 di mattino, invece di prendere un taxi, ho percorso a piedi i sei chilometri e mezzo che mi separano dall'aeroporto di Bologna (in alto: una foto, da dietro).

Vero, ho così anche ridotto il reddito dell'anonimo tassista, che non pagherà le relative tasse e acquisterà di meno, pregiudicando la raccolta dell'IVA e diminuendo il reddito di altre persone, a cascata. Il moltiplicatore, insomma.

In positivo, avrà consumato circa mezzo litro di benzina in meno, con vantaggio per la bilancia commerciale. Alla fine, il contribuente avrà risparmiato non 15, ma solo qualche Euro. Quanti? Vexata quaestio, dipende dall'entità del moltiplicatore.

Io però ad andare a piedi all'aeroporto mi son divertito.

Spending review


In ottobre andai a Roma per una riunione, in giornata. Mi feci rimborsare dall'Università di Bologna 115 Euro: 112 di viaggio, 3 per la metropolitana.

La settimana scorsa mi son recato a Parigi per una conferenza. Ho terminato ora di compilare il modulo di "missione": Mi farò rimborsare 141,8 Euro. 44 di aereo (!), 36 di autobus vari, e il resto vitto. Ero ospite del comodo divano di Andrea, per cui non ho pagato l'albergo.

Tre giorni e mezzo a Parigi costano al contribuente all'incirca come un pomeriggio a Roma. E' un'intera scala di valori che non regge più. E' anche in base a queste considerazioni che i Maya decretarono l'imminente fine del mondo.

domenica 2 dicembre 2012

Primarie: le previsioni


Primarie centro-sinistra, le previsioni:

Bersani: 59%
Renzi: 53%

In seguito a una defaillance del cervellone elettronico di coalizione. Governeranno insieme per 12 mesi, poi si rifarà tutto. Io conto di farmi eleggere almeno Tribunus Plebis, quando non Pontifex Maximus.

De resto, tutti i grandi fatti si ripetono due volte (Hegel), la prima come tragedia, la seconda come farsa (Marx).

Nella foto: Matteo Renzi (a destra) e Pierluigi Bersani (a destra), domani.

Peaks, Passes, and Glaciers


Qui si parla di Leslie Stephen, il padre di Virginia Woolf. E dell'età d'oro dell'alpinismo.

"Three factors, and probably more, came together to get the sport going: railroad travel, which made the Alps accessible; the Romantic development of the concept of the Sublime, which drew tourists to the peaks; and the hard-driving Victorian development of exploration, technology, science, muscularity, and leisure."

[...]

"He came to the sport with an outstanding level of fitness, unperturbed by walking thirty to forty miles or more in a single day, and from spring onwards he would have spent a day or two each week rising at dawn and walking until well after nightfall."

Peaks and Valleys: Leslie Stephen, Mountaineer, Alex Siskin, The Paris Review, 26 novembre 2012.

sabato 1 dicembre 2012

José María Aznar


Per lunghi anni, col Berlusconi ci misero alla berlina. Fu un'ingiustizia.

“La primera vez que supe que no era un ser humano corriente, lo recuerdo bien, fue cuando ETA voló mi coche conmigo dentro. Salí de allí, envuelto en llamas, y pensé: ¿cómo es posible que haya sobrevivido? Nadie se lo explicaba. Los médicos no encontraban una respuesta, tampoco mi personal de seguridad. A todo el mundo le pareció milagroso. Esa noche soñé con Dios. Era una luz, no tenía rostro, pero sí voz. Me iluminó con su haz y me dijo: “José Mari, si te he salvado es porque te necesito vivo para que lideres a la humanidad”. Me dijo un par de cosas más, pero son personales. Aquella experiencia me cambió, por supuesto. Desde entonces soy mucho más humilde.”

José María Aznar. Memorias. Planeta, 2012.