domenica 28 aprile 2013

Se fossimo cinesi..



..andremmo a cercare motivi delle cose nei nomi e nei numeri che portano sfiga.

"PD" nei circuiti integrati significa Power Down, ovvero il pin che si usa per spegnere. Fai tu....


(Massimo)

sabato 27 aprile 2013

Noi intellettuali a chilometro zero



Vent'anni fa mi recai da "Tempi Moderni", la libreria che si trovava in una traversa di Via Marconi, per comprarvi i "Quaderni dal carcere". Un bel cofanetto degli Editori Riuniti, sicuramente scontato, ma con un prezzo stampato di 180 mila lire: a me Gramsci costò caro.

Nell'anniversario della morte di Antonio Gramsci si impone una riflessione che tenti di leggere questa grande crisi italiana, per delinearne una via d'uscita. Io auspico larghe intese tra operai, contadini e quella componente di intellettuali, in cui mi riconosco, forse non organici, ma che sicuramente sono a chilometro zero.

La piscina scomparsa



Fan dieci anni che non nuotiamo più allo piscina dello Stadio. Era la piscina più bella di Bologna e decisero di mettervi una copertura mobile: da li iniziarono i guai. Alla fine, molto probabilmente, non pagherà nessuno. Molto probabilmente, tutte le regole sono state rispettate. Casi come questo dovrebbero essere studiati per riformare il sistema degli appalti pubblici. Inserendovi anche incentivi reputazionali, senz'altro.

Nella foto: la copertura prevista, dello Studio Majowiecki.

Piscina dello stadio, spesi già 10 milioni. E non è finita, La Repubblica, Enrico Miele, 27 Aprile 2013.

giovedì 25 aprile 2013

Oltre il Ponte



OLTRE IL PONTE
(25 aprile 2013, coro dei bambini di Via del Pratello)

di Italo Calvino e Sergio Liberovici

O ragazza dalle guance di pesca,
O ragazza dalle guance d'aurora,
Io spero che a narrarti riesca
La mia vita all'età che tu hai ora.
Coprifuoco: la truppa tedesca
La città dominava. Siam pronti.
Chi non vuole chinare la testa
Con noi prenda la strada dei monti.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.

Silenziosi sugli aghi di pino,
Su spinosi ricci di castagna,
Una squadra nel buio mattino
Discendeva l'oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
Ad assaltar caposaldi nemici
Conquistandoci l'armi in battaglia
Scalzi e laceri eppure felici.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.

Non è detto che fossimo santi,
L'eroismo non è sovrumano,
Corri, abbassati, dài, balza avanti,
Ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano,
Dietro il tronco, il cespuglio, il canneto,
L'avvenire d'un mondo più umano
E più giusto, più libero e lieto.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.

Ormai tutti han famiglia, hanno figli,
Che non sanno la storia di ieri.
lo son solo e passeggio tra i tigli
Con te, cara, che allora non c'eri.
E vorrei che quei nostri pensieri,
Quelle nostre speranze d'allora,
Rivivessero in quel che tu speri,
O ragazza color dell'aurora.

Avevamo vent'anni e oltre il ponte
Oltre il ponte che è in mano nemica
Vedevam l'altra riva, la vita,
Tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte,
Tutto il bene avevamo nel cuore,
A vent'anni la vita è oltre il ponte,
Oltre il fuoco comincia l'amore.

lunedì 22 aprile 2013

Il Pratello Resiste



La Banda Roncati, ieri, anniversario della liberazione di Bologna.

Il 25 aprile vi sarà la festa grande, in Via del Pratello, a Bologna. Hanno assegnato un lavoro anche a me: piegare i tavoli a fine serata. Il ruolo dell'intellettuale o, forse, la solita terapia occupazionale: sospetto che Mariella e Ottavio, che son del settore, abbiano parlato con la Robbi.

sabato 20 aprile 2013

Napolitano Bis



Sospendo il giudizio sul settennato di Giorgio Napolitano, e comunque sfido chiunque ad operare nelle condizioni in cui si è trovato. I motivi che avrebbero dovuto sconsigliare la sua rielezione sono indipendenti da queste considerazioni.

Un motivo tra i tanti.

Almeno in qualche misura, nella costituzione materiale era entrato il principio che il Presidente non fosse rieleggibile. Se non ricordo male la questione si presentò con Sandro Pertini. Cambiare, creando un precedente, è un errore, perché un mandato di sette anni è già lungo. Inoltre, la possibilità (la mera possibilità, sottolineo) che le azioni di un Presidente siano motivate da ambizioni personali, possibilmente condite da qualche tratto di senilità, danneggia l'autorevolezza di una figura super partes, che può esser percepita come tale anche perché tutti sanno che è a fine carriera.

Sia chiaro: la Costituzione non pone limiti di mandato e il Presidente della Repubblica è legittimamente rieleggibile. Il Parlamento è sovrano. Ma quel che si usa chiamare costituzione materiale, e il buon senso, avrebbero dovuto consigliare prudenza. Tanto più in questa fase assai complicata, in cui la presenza di una Presidenza della Repubblica autorevole e pienamente legittimata è essenziale. Chi ha formulato la proposta - PDL, Monti, PD - ha dimostrato pochezza e scarso rispetto per le istituzioni democratiche. Chi ha accettato questa proposta, viceversa, è un signore di 88 anni che avrebbe avuto il diritto di riposare, e che tale proposta non avrebbe mai dovuto ascoltare, e accogliere.

Replicare i risultati



La vicenda della non-replicabilità dei risultati in Reinhart, Rogoff è molto istruttiva.

Ero al terzo anno di dottorato e avevo scelto il tema della mia tesi. Per far pratica decisi di replicare i risultati di un lavoro di due studenti più anziani che lavoravano con il mio stesso relatore - Rob Engle. In quell'occasione imparai che cercare di replicare i risultati di altri è un ottimo esercizio, ma non è il modo migliore per farsi degli amici. Così lo studente Thomas Herndon (nella foto) ha scoperto l'errore di Reinhart e Rogoff in uno dei lavori più influenti del decennio. Non credo che Reinhart e Rogoff lo amino.

Ora abbiamo una descrizione dell'errore:

"He'd spotted a basic error in the spreadsheet. The Harvard professors had accidentally only included 15 of the 20 countries under analysis in their key calculation (of average GDP growth in countries with high public debt)." (Reinhart, Rogoff... and Herndon: The student who caught out the profs, By Ruth Alexander, BBC News, 19 aprile 2013

Per qualsiasi operazione, con Excel, si scrive una formula in una cella. La formula è certo visibile, ma al tempo stesso non è in evidenza. Ci si può sbagliare, e poi accorgersi degli errori risulta molto difficile. Tanto più difficile quanto più numerose sono le formule disseminate nel foglio elettronico.

Chiunque abbia mestiere nell'analisi dei dati non usa Excel, ma scrive file di programmazione (vuoi per Stata, R, Spss, SAS.... ) che prendono i dati grezzi, svolgono le elaborazioni preliminari, via via sino ai risultati delle procedure statistiche e alla produzione di grafici e tabelle. In questo modo il codice si commenta, è ben osservabile, la chiarezza e la modularità permette di collaborare con coautori o collaboratori anche se distanti migliaia di chilometri, e più occhi possano dedicarsi al controllo del lavoro svolto. Così non si elimina certo la possibilità di commettere errori, ma la si riduce fortemente rispetto alla pratica peggiore di tutte: fare conti con Excel. E la replicabilità, se si lavora bene, è nelle cose: lanci una singola procedura, e questa, eventualmente chiamando altre procedure, partendo dai dati grezzi produce tutti i risultati del paper - tabelle e figure. Se devi cambiare qualche dato grezzo, per esempio per aggiornare una banca dati, lo fai quasi a costo zero: aggiorni i dati, e grazie alla modularità della costruzione in linea di principio non devi far altro.

La lezione che si trae dalla vicenda Reinhart e Rogoff è duplice. Per primo, vi è l'aspetto sottolineato per esempio da Krugman: molti politici si son sentiti raccontare quel che desideravano ascoltare, e strumentalmente il lavoro di Reinhart e Rogoff è stato accolto in modo acritico. Il secondo messaggio è che l'analisi quantitativa è un'attività artigianale, che può esser svolta meglio o peggio.

domenica 14 aprile 2013

Performando, te e la tua sorella

"I ricavi pubblicitari sono pari a 245 milioni: al netto della raccolta di City e di Automobili.com, il calo è pari a circa il 10,6%, performando meglio rispetto all’andamento del mercato".

Il Corriere, se si esprime così, merita la rovina.

Rcs, perdite del gruppo per 509 milioni nel 2012, Il Corriere della Sera, 14 aprile 2013.

Il problema degli scontrini



Comunico che la mattina del 3 aprile la donna delle pulizie della foresteria dell'Higher School of Economics, situata in al numero 7 della Ulitza Vavilova a Mosca, ha sottratto dalla mia scrivania, e probabilmente cestinato, diversi scontrini. Tra i quali: taxi per l'aeroporto a Bologna (E. 17: utilizzo del taxi autorizzato perché erano le quattro di mattino). Biglietto del treno espresso dall'aeroporto Sheremetovo alla stazione Belorusskaja, e ricevuta per 20 (venti) biglietti di metropolitana: E 15 circa. Ricevute della mensa dell'Higher School of Economics: E. circa 20. Totale: E 52 circa, che non potrò farmi rimborsare dall'amministrazione universitaria.

Comunico altresì che quando viaggio per lavoro, per un motivo o per l'altro, perdo sempre degli scontrini, e quindi soldi.

Comunico inoltre che tutto questo pare ora essere irrilevante, considerato che in seguito all’emanazione della Circolare n. 2 del 05.02.2013 della Ragioneria Generale dello Stato (con particolare riferimento al paragrafo "Spese per missioni" a pag. 7 e ss), tutte le missioni da imputare sui progetti RFO sono sospese. Considerato che i miei fondi sono RFO, tutte le mie spese di vitto a Mosca, a meno di ripensamenti da parte dell'Amministrazione, probabilmente me le dovrò pagare di tasca mia.

Tutto questo comunico alla gentile On. Roberta Lombardi, del Movimento 5 Stelle, esprimendole nel contempo la mia solidarietà per il furto del portafoglio contenente circa E 200 (a quanto pare) di scontrini, per i quali, ingiustamente, l'Onorevole non potrà ottenere il rimborso. All'Onorevole trasmetto l'auspicio che nel corso del suo alacre lavoro parlamentare possa trovare una soluzione, oltre che ai problemi del Paese, e ai suoi tanti scontrini vaganti, anche agli effetti perversi sul funzionamento dell'università italiana della succitata Circolare della Ragioneria Generale dello Stato.

Comunico inoltre che, qualora dovessi trovare il portafoglio dell'On. Lombardi, o eventualmente in futuro di altri rappresentanti del Movimento 5 Stelle, senz'altro restituirò loro gli scontrini, oltre ai documenti e alle carte ivi contenuti. Con l'eventuale cash, invece, conterei di pagarci i miei, di scontrini.

lunedì 8 aprile 2013

Due passi in centro


Visualizzazione ingrandita della mappa

Per arrivare in centro a piedi, andata e ritorno, son solo 15 km. A Mosca la metropolitana si rivela un'infrastruttura del tutto innecessaria.

Oggi il mio programma diceva "giornata di riposo". Son convinto che anche Gramsci e Togliatti, quando arrivarono qua, si trovarono stampato un utile programma delle attività.

venerdì 5 aprile 2013

Totò il costruttivista sovietico



Majakovskij viveva in una kommnalnaja, un grande appartamento per più famiglie. La stanza dove il 14 aprile 1930 si suicidò con un colpo al cuore è stata inglobata all'interno della casa-museo Majakovskij. Inglobata al margine di una cotruzione verticale che somiglia alla mai costruita torre ti Tatlin.

Al guardaroba parlottano le due anziane addette. Una si allontana, scambio qualche parola con l'altra. Mentre si prende cura della mia giacca le dico che sono italiano. Mi guarda e, dal nulla, mi dice, forse per continuare con me la sua conversazione precedente: "Io voglio il socialismo". Ecco, catalogo, modello anziano nostalgico.

"Conosce il film Operazione San Gennaro?" Tentenno, impiego un po' per tradurre "San Gennaro" dal russo. "Con Nino Manfredi e Toto", aggiunge l'anziana sovietica per aiutarmi. Ammetto che il film (del 1966, di Dino Risi, apprendo ora da Wikipedia) mi è sconosciuto.

"Arrivano in Italia tre americani che vogliono rubare il tesoro di San Gennaro, ma i delinquenti italiani che dovrebbero aiutarli si rifiutano: sono dei patrioti. Sa cosa vuol dire patriota?". Ho dato un'occhiata alla trama e mi sembra un po' diversa, ma poco importa. "E gli americani muoiono. Si ammazzano tra di loro. Gli americani, quelli sono padroni di tutto, dominano tutto".

"Se capisco bene, non vi piacciono gli americani", faccio io. La signora si ferma un attimo e aggiunge: "Piacere non è la parola giusta. Capite la parola ненавижу? li odio. E' gente senza cuore".

Diplomatico, tento: "Beh, però facciamo un esempio. Qui da voi c'è corruzione? In America, molto meno che da voi. In questo sono più bravi, no?". L'esempio non la impressiona. Ci salutiamo, e gentilmente mi fa notare che sul retro del biglietto c'è la firma di Majakovskij. "La firma autentica, faccio io" "Si, esatto", risponde scherzando.

Dopo aver ricevuto questa lezione sulla commedia all'italiana, salgo in cima alla torre museo. Majakovskij negli anni '20 intraprese un lungo viaggio negli Stati Uniti, oltre che in Messico. Negli Stati Uniti ebbe una relazione con una donna dalla quale nacque una figlia. Nel museo c'è la lettera autografa di questa signora, che anni fa visitò il museo dedicato a suo padre.

(Appreso questo, di ritorno al guardaroba avrei potuto controbattere, ma non l'ho fatto).

lunedì 1 aprile 2013

Whatever, più l'elettrificazione



Se io vivessi sempre con una centrale termo-elettrica 14 piani al di sotto della mia finestra, io so che un giorno potrei diventare l'Uomo Nuovo.