Si sa che il Covid è bastardo e ha effetti variabili e sorprendenti: ad esempio, a me ha preso alle ginocchia. Infatti, siccome durante l'inverno scorso le piscine erano chiuse per causa del Covid, non potendo alternare il nuoto con la corsa solo correvo, e correvo quasi tutti i giorni. Può essere che i miei problemi alle ginocchia non derivino solo dal Covid, ma anche da un grado di stupidità, e però da null'altro.
In questi due giorni, con un bel giro in montagna, ho voluto mettere alla prova quei due snodi sia là in basso, sia di cui sopra. Il piano originale era di disegnare un grande anello sino all'Abetone, lungo almeno tre giorni e dormendo per terra. Dovevo andare con A*, che però ha fiutato il pericolo e ha accampato sofisticate scuse. Come dargli torto: il pezzo forte è stata la notte sotto la pioggerellina, in mezzo alle nuvole che il vento sbatteva contro il crinale dove mi trovavo.
Qui sotto c'è una testimonianza del risveglio di questa mattina, dopo che laboriosamente mi ero desquamato di dosso il sacco a pelo fradicio. Termina con una vista di quel che si vedrebbe se si vedesse qualcosa: un giro d'orizzonte che include il Corno alle Scale, la stupenda foresta di Mandromini, e si chiude a ovest con le Apuane.
In quella minuscola radura protetta da alberi bassi e piegati dal vento avevo sostato più volte in passato, e anche trascorso la notte. Così appariva ieri sul far della sera.
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