Cè un'intervista al politologo Vladimir Gelman su "Meduza". Afferma che la paura gioca un ruolo importante nello spiegare l'adesione della classe politica alla guerra, considerato che "Qualsiasi rappresentante delle élite può essere punito, e non necessariamente per slealtà: a qualcuno possono semplicemente essere ricordati alcuni peccati passati" (l'originale della parte rilevante è in fondo, preceduto dalla "traduzione Google").
E' la tesi sulla quale lavoro da tempo: la corruzione è (anche) uno "strumento di governo", una pratica para-istituzionale che serve per mantenere le elite coese. E così per realizzare delle politiche: alcune eventualmente buone, altre possibilmente terribili e disumane, come una guerra di invasione. In Russia c'è il bastone (la minaccia, che è credibile perché la giustizia è selettiva) e c'è la carota (i vantaggi della corruzione, di cui tutti i membri dell'elite godono), e in un certo senso funzionano benissimo.
Vladimir Gelman insegna alla European University di San Petroburgo. Tre anni fa vi fui ospite per un mese. E' una delle poche università il cui rettore (il sociologo Vadim Volkov) non ha firmato l'appello, promosso dalla Conferenza dei rettori delle università russe, a favore della guerra, pardon, della "demilitarizzazione e denazificazione" dell'Ucraina (qui). Qualche anno fa le tolsero la licenza alla docenza perché non aveva rispettato la normativa antincendio (sic). Non so ora come se la passino, ma suppongo non bene.
Domanda
A proposito, sulla classe politica. Credono piuttosto in questa ideologia, la accettano come uno strumento necessario o hanno semplicemente paura di mostrare disaccordo?
Risposta
- Paura, decisamente. Qualsiasi rappresentante delle élite può essere punito, e non necessariamente per slealtà: a qualcuno possono semplicemente essere ricordati alcuni peccati passati.
La paura è stata dimostrata in modo molto chiaro durante la riunione del Consiglio di sicurezza alla vigilia dell'inizio dell'"operazione speciale" in Ucraina. Era chiaro come tutte queste persone abbiano paura di Putin. Per loro il rischio di essere puniti è molto più alto che per i comuni cittadini.
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"Кстати, про политический класс. Они скорее верят в эту идеологию, принимают ее как необходимый инструмент — или просто боятся показать несогласие?"
"— Боятся, безусловно. Любой из представителей элит может быть наказан, причем необязательно за нелояльность — кому-то могут просто припомнить какие-то прошлые прегрешения.
Страх был очень наглядно продемонстрирован в ходе заседания Совета Безопасности накануне начала «спецоперации» в Украине. Там было видно, как все эти люди боятся Путина. Для них риск быть наказанными гораздо выше, чем для простых граждан."
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