giovedì 2 maggio 2024

Conquista di un pontile a Dakar

A Dakar c'è un pontile molto lungo. Di fronte è stazionata la nave "Powership Africa", un generatore  galleggiante che pare produca il 20% di energia elettrica del Senegal.

Alcuni dei blocchi di cemento del pontile hanno ceduto e sono bassi sul mare. Non vi è un vero accesso. 


Il primo tentativo di accesso è stato ostacolato da flutti pertinaci.


Ho cercato un'altra via, anche acquattandomi. Acquattarsi spesso aiuta nelle imprese.


Sono salito.


Mi sono incamminato in mezzo al mare. A un certo punto davanti a me si è presentato un blocco molto scivoloso per via della salsedine. Una voce interiore mi ha sussurrato che fratturarsi in Senegal il giorno prima del volo di ritorno non sarebbe stato utile. Ho deciso di non procedere oltre e sono tornato indietro. Claudio, che mi attendeva in riva ed è l'autore delle fotografie (quella sopra esclusa), era d'accordo con me.


Sono tornato radioso per la bella avventura conclusa bene, anche se parzialmente. Sono una persona semplice e mi basta poco per provare gioia intensa.

Ps. Il viaggio è raccontato qui: Noi Capitani, di Claudio Caprara. Il Post, 4 maggio 2024.

mercoledì 1 maggio 2024

Progetto mondo


Continuamente divagando intuisco che, avendo terminato il progetto sulla corruzione, potrei dar libero sfogo a quel "progetto mondo" che ogni tanto mi torna in mente. Turistopoli e megaturismo da un lato, barconi di immigrati dall'altro. Ho trascorso le ultime due settimane in Senegal a considerare l'altro lato, seguendo "Cinemovel" che mostrava il film "Io capitano" di Matteo Garrone.

Chi vuol fare qualcosa seriamente non può pensarci "ogni tanto", ma continuamente e anzi ossessivamente (solo l'ossessione è compatibile col bene). Ho dovuto dribblare tra le insenature di una lunga coda di paglia per giustificar(mi) l'ultimo progetto di ricerca, anche lui richiedente numerosi viaggi. Dato che l'essere umano è debole e la spinta ad essere convenzionali è invece potente, mi sto ora dedicando a ricerche meglio raccontabili in società.

Ma quel "progetto mondo",  e turistopoli, e megaturismo, e anche, certo, i barconi degli immigrati, mi tornano e tornano in mente. Procedo spazialmente e sulla mappa coloro luoghi nuovi e, per quel che posso, cerco di capire: e quel luoghi e le loro geografie, e un loro senso complessivo, che siamo condannati a cercare. E' per questo che ho aggiunto un pezzzetto di Africa occidentale nelle ultime due settimane, e uno di Indonesia (che essendo enorme solo a pezzetti si può visitare) un paio di mesi fa. Solo per questo, che chi viaggia con me sa che sono solo scomodi sacrifici.

Ho trovato su Internet un bel generatore dei Paesi visitati. Crea un video con un globo che gira. Mostra un'Africa quasi inesplorata, mostra un continente che conosciamo poco e anche per questo sono andato. Anche se, tanti anni fa, in Africa iniziai a viaggiare in un certo modo che amo: sporco e incurante.

Qui sotto registro qualche appunto passato, di un progetto che forse solo realizzerò non occupandome seriamente. Un progetto, quindi, che sarà solo contraddizione, come il tema che tratta: turistopoli, il mondo.

Progetto mondo (26 maggio 2017)

Miti fondanti (21 febbraio 2018)

Megaturismo ai tempi del coronavirus (6 marzo 2020)

domenica 31 marzo 2024

Mitragliere FIAT

 


Il Soldato ORSINI ARRIGO ARMANDO di Lorenzo, nato a Ferrara il 10.05.1889, della 1529° Compagnia Mitraglieri Fiat, morì, per ferite riportate in combattimento, il 22 gennaio 1918 a Croce di Piave, ed è sepolto nel sacrario di Fagaré della Battaglia, che è a nord di San Donà di Piave.: 

Era mio bisnonno, e morì marchiato, oggi diremmo "brandizzato": era un mitragliere Fiat.

Mia bisnonna Nella la ricordo bene. Morto suo marito giovane (lei che aveva partorito a 17 anni), si unì con un reduce di guerra al quale avevano amputato un braccio. Un certo Sandrino. Ricordo che da anziana cambiava spesso casa, scegliendo vicoli dai nomi divertneti come "via Gioco del Pallone" e "del Cammnello".  Era simpatica e sul televisore aveva una gondola di plastica che si illuminava. Deduco che in almeno una occasione avesse visitato Venezia. 

Per quanto riguarda il bisnonno Arrigo, aveva avuto una figlia da relazione clandestina dalle parti di Voghera. Se non fosse morto sul Piave, a cercare di raddrizzare Caporetto, forse avrei più parenti in giro.  

Il mio secondo nome, di quelli che si registravano quando ci si battezzava ma non all'anagrafe, è Arrigo. E anche Ennio, che però pare solo fosse un nome che piaceva a mia madre.

Sepolti nel Sacrario di Fagaré della Battaglia

Scheda di Arrigo Armando Orsini


lunedì 26 febbraio 2024

I calanchi

 

Oltre Monte Poggiolo c'è una strada di ghiaia che costaggia i calanchi.


Proseguendo in bicicletta, a un certo punto si incontra una panchina che serve per fermarsi a meditare sui calanchi e la calanchità: condizione del calanco, condizione impervia scoscesa e forse sterile. In realtà non so bene che cosa sia la calanchità ed è anche per questo che si medita.


A ben guardare in quella vista, il trattore ha disegnato un cuore, perché il romagnolo, in fondo, è un tenero. 

giovedì 22 febbraio 2024

Rethinking Corruption

 

La faccio brevissima (dato che, per chi mi conosce, questo libro è stato il tormentone degli ultimi anni). 

Pubblicato oggi, e aggiungo solo un'immagine: la dedica. A mio padre avevo fatto uno strano blog, con tante interviste che sono dei bei documenti di storia.

Nel ritaglio qui sotto ho lasciato quella spece di tiro a segno che si trova nelle bozze dei libri. Così dà l'idea della costruzione, del "build things" insomma. Lì c'è tutto e forse anche altro.