mercoledì 12 settembre 2012

Il Tunnel


Berlusconi ha fatto costruire un tunnel. Ne parla oggi El País, riprendendo le foto e l'esposto del fotografo Zappadu (qui).

Il tunnel si trova sempre nei film di 007, dove serve per entrare nel quartier generale del malvagio prima, e per scapparvi poi. Anche i film di Austin Powers (parodia di 007) sono pieni di tunnel (parodie di tunnel).

A me i tunnel piacciono molto. Un paio d'anni fa percorsi tutto il tunnel dei sottomarini sovietici a Balaklava, in Crimea, e ne ricavai enorme soddisfazione. C'erano due aperture, una nello stretto golfo e l'altra in mare aperto. Mi immagino i sottomarini entrare da una parte ed uscire dall'altra, mentre solidi altoparlanti in ghisa spandevano le note dell'inno sovietico per accogliere i valorosi marinai-sommergibilisti.

Il tunnel di Berlusconi secondo me non si può navigare col sommergibile. Al massimo ci si andrà in canotto, o in gondoletta, ascoltando canzoni napoletane. E' che qui tutto si fa in piccolo, all'italiana.

sabato 8 settembre 2012

El Maestro Reverendo



Mi scrive il mio amico Antonio che ieri è morto Ángel Muñoz-Alonso López, meglio conosciuto come il Maestro Reverendo, che "vivió deprisa, disfrutó al máximo y se marchó de forma sigilosa, como le gustaba comportarse" (obituario de El País). Mi sono informato e ho appreso che faceva coppia con El Gran Wyoming, che invece conosco: tra il meglio della cultura popolare spagnola.

El Gran Wyoming canta, il Maestro Reverendo al piano. Poesia pura.


Jugando en el agua estabas con tu flotador mientras yo dormía apunto de una insolación, me puse las gafas y luego me zambullí, iba buceando y entonces descubrí.

Revisé tus piernas protegiendo la inmersión, tu cuerpo desnudo provocó mi turbación, hicimos el tunel una y otra vez, y en tu piel tan lúbrica yo me deslicé, recorrí tu cuerpo hasta perder la razón.

Y bajo el agua me empapé de tí.

Fue en aquel momento cuando vino el tiburón (míralo, míralo) por salvar mi vida desinflé tu flotador (jódete, jódete) yo escapé nadando fuiste mi salvación, ya desde la orilla vi como te apresó, se llevó tus piernas te dejó con el muñón.

Sobre la arena yo lloré por ti, nunca olvidaré que diste tu vida por mí, sobre la arena yo lloré por ti.

martedì 4 settembre 2012

Simplify, simplify


Ieri con skype ho parlato con Osvaldo, che indossava una t-shirt che recitava: "Beware of all enterprises that require new clothes".

La citazione completa, di Henry David Thoreau, è: "I say beware of all enterprises that require new clothes, and not rather a new wearer of clothes."

"Caro Osvaldo, è molto bella la tua maglietta, non te l'avevo mai vista". "Sai, ne ho tante, una cinquantina, per cui ne indosso ciascuna solo raramente". Beware of persons who do not wear weird t-shirts: questa l'ho forgiata io, ora, e spero ne cogliate il senso.

Mentre ci raccontavamo gli ultimi accadimenti ho scovato altre magliette ispirate a Thoreau. Caro Osvaldo, per la tua collezione ti consiglio anche "We became the tools of our tools" e la futuristica "Thank God men cannot fly, and lay waste the sky as well the earth".

Un'altra storia. Ralph Waldo Emerson era andato a trovare Thoreau, che si trovava in prigione per essersi rifiutato di pagare una certa poll tax per finanziare una guerra che reputava ingiusta. "Henry, cosa ci fai qui?” Rispose Thoreau “Waldo, la questione è, che ci fai tu là fuori?”. E' un aneddoto che mi colpì, perché mi fu raccontato tanti anni fa e ancora lo ricordo.

Poi sono incappato nella lista degli acquisti di Thoreau per costruire la sua capanna:


Board's: $8.03 1/2, mostly shanty boards
Refuse shingles for roof and sides: $4.00
Laths: $1.25
Two second-hand windows with glass: $2.43
One thousand old brick: $4.00
Two casts of lime: $2.40. That was high.
Hair: $0.31. More than I needed
Mantle-tree iron: $0.15
Nails: $3.90
Hinges and screws: $0.14
Latch: $0.10
Chalk: $0.01
Transportation: $1.40. I carried a good part on my back.

In all: $28.12 1/2

These are all the material excepting the timber, stones and sand, which I claimed by squatter's right.


L'aneddoto di Ralph Waldo Emerson che visita Thoreau in prigione mi fu raccontato dalla mia prof di inglese in quarta superiore, negli Stati Uniti. In tanti anni mai mi ero deciso a legger nulla di Thoreau, ma ora, grazie alla maglietta di Osvaldo, nel kindle ho due sue libri, "Walden", e "Walking".

I libri elettronici presentano dei vantaggi. Quelli che già si trovano nel dominio pubblico sono gratuiti, e tra i libri vecchi se ne scovano di molto belli, da leggere, perché "Read the best books first, or you may not have a chance to read them at all". Inoltre, i libri elettronici si ottengono in un istante e puoi portarti seco un'intera biblioteca dentro a una tavoletta minuscola. Simplify, simplify

sabato 1 settembre 2012

Dérive / 2


Di quella generazione e di quella banda, Debord è uno dei pochi che mi è sempre stato simpatico.

"Une ou plusieurs personnes se livrant à la dérive renoncent, pour une durée plus ou moins longue, aux raisons de se déplacer et d’agir qu’elles se connaissent généralement, aux relations, aux travaux et aux loisirs qui leur sont propres, pour se laisser aller aux sollicitations du terrain et des rencontres qui y correspondent. "

Guy-Ernest Debord, Publié dans Les Lèvres nues n° 9, décembre 1956 et Internationale Situationniste n° 2, décembre 1958.

Dérive


Alla Biennale d'architettura di Venezia ieri c'erano tante cose e forse troppe. Alcune sensate e altre meno, come è logico attendersi. Dall'ampio cesto estraggo l'idea di un applicativo per telefono intelligente che si chiama dérive. In parte ti fa perdere, in parte ti induce ad esplorare, con una logica un po' situazionista e un po' debordiana. Qui un riferimento che non mancherò di approfondire, quando avrò il tempo, quando indurrò il mio datore di lavoro a pre-prepensionarmi e così a liberarmi definitivamente da ogni cura.


Dérive is a fresh smartphone application that enables users to explore the urban atmosphere in a totally new way through the use of randomly drawn task cards that tell you what to do. These cards are refreshed every three minutes, creating a sense of urgency in the exploration for new objects, things, colors and people to follow, find and experience. Inspired by Near Future Laboratory’s 2008 card game Drift Deck, the app was developed by EFRC Design, an office run by architect Eduardo Cachucho. Dérive strongly fits with the re-appreciation of psychogeography, driven by the launch of several familiar urban exploration apps such as Serendipitor and Wanderlust.
(continua a leggere)

martedì 28 agosto 2012

Appunto (in morte di Italo Insolera)



Questa mattina ho appreso che qualche giorno fa è morto Italo Insolera. Avevo appena terminato le pratiche del secondo cambio di operatore di telefonia mobile nel giro di sei mesi e conseguentemente mi era parso ragionevole festeggiare, al bar, un tale dinamismo tariffario. Seduto al tavolino, a due passi dal mio barbiere paki all'inizio di Via del Pratello, davanti a cappuccino e cornetto e sfogliando Il Manifesto mi sono imbattuto in un'intera pagina per ricordare questo grande italiano.

Appresi di Italo Insolera molti anni orsono, comprando nei remainder il suo Roma Moderna, pubblicato nel 1962 e da allora più volte aggiornato (l'edizione più recente è dell'anno scorso). E' un libro molto bello, e anche un atto d'amore (sofferto) verso quella che, malgrado tutto, è la più bella città del mondo.

Il libro fu il frutto del lavoro giovanile di Insolera presso L'istituto nazionale di urbanistica, "allora profondamente ispirato dal pensiero di Adriano Olivetti" (qui)

Grazie ad Olivetti e alle sue Edizioni di Comunità si pubblicarono in Italia i libri di Lewis Mumford, che influenzò profondamente il pensiero urbanistico di Adriano (qui, a fianco di Lewis Munford in visita presso gli stabilimenti Olivetti nel 1957).

Anch'io mi sento abbastanza Mumfordiano, anche se costituzionalmente son vittima del fascino perverso e imperiale di quell'high modernism che James Scott denuncia nel suo "seeing like a state". L'anno scorso cercai di andarlo a trovare, durante una mia breve permanenza presso l'Università di Yale. Lui pero era in Grecia, penso a svernare, e solo ci scambiammo un paio di messaggi dal tono gradevolmente ironico.

Mumford apprezzò, se pur con riserve, The death and life of great American cities di Jane Jacobs. Il libro ebbe un ruolo importante nel determinare la sconfitta del più faroinico dei progetti di Robert Moses: la Lower Manhattan Expressway.

Poi nel 1973 arrivò "Small is beautiful" di E. F. Schumacher. Qui mi fermo coi collegamenti, che sarebbe interessante approfondire, perché questo è solo un appunto.




lunedì 27 agosto 2012

D'oh!



E' chiaro, sono in un periodo americano. Chissà perché, chissà che cosa mi fa ondeggiare i neuroni di qua è di là.

L'FBI, Mario Savio e Ronald Reagan



Ieri ho ascoltato su NPR a un'intervista a Seth Rosenfeld, autore di un libro sulle attività dell'FBI nel campus di UC Berkeley durante gli anni '60 e dei rapporti tra l'FBI e Reagan.

"Rosenfeld's new book, Subversives: The FBI's War on Student Radicals and Reagan's Rise to Power, details how the FBI employed fake reporters to plant ideas and shape public opinion about the student movement; how they planted stories with real reporters; and how they even managed — with the help of then-Gov. Ronald Reagan — to get the UC Berkeley's President Clark Kerr fired.

To research the book, Rosenfeld pored over 300,000 pages of records obtained over 30 years from five lengthy Freedom of Information Act lawsuits against the FBI.

The records "show that during the Cold War, the FBI sought to change the course of history by secretly interceding in events, by manipulating public opinion and taking sides in partisan politics," Rosenfeld says."


Il Freedom of Information Act è uno strumento potente, in mano a giornalisti investigativi ostinati.

Quasi tutto quel che so sul Free Speech Movement, e sul suo leader Mario Savio (che l'FBI spiò e anche perseguitò) deriva dal documentario "Berkeley in the Sixties", che vidi anni fa quando vivevo a San Diego. Ogni mercoledì un gruppo di studenti organizzava un cineforum "impegnato" e io spesso vi andavo. Bene, ora il documentario è disponibile su youtube. Chissà se li organizzano ancora, i cineforum del mercoledì.

domenica 26 agosto 2012

More proof that god is a woman



@ 1'37''.

A loro David Letterman, a noi Grillo Grillo. Poi ci sono altri fatti della vita che riequilibrano, per carità.

sabato 25 agosto 2012

In politica non si butta via niente


"Mondo Convenienza", centro commerciale Navile, Bologna. Esposizione cucine. Cliccare sulla foto per legger meglio.

venerdì 24 agosto 2012

Gore Vidal


"Two of Gore Vidal’s favorite pastimes were having sex and appearing on television, and at a memorial service on Thursday, Mr. Vidal — the novelist, essayist, screenwriter and all-around man of letters who died in July at the age of 86 — got to do the second at least. "

Così il New York Times oggi.

Nelle ultime settimane ho letto The Selected Essays of Gore Vidal. Il libro è diviso in due parti, la prima dedicata alla critica letteraria e la seconda alla politica. In lui cercavo una buona lettura, e speravo di trovare quell'eleganza della parola che uccide, a la Tacito, per cui era noto. Cercavo tecnica più che opinioni, ma alla fine mi son trovato d'accordo quasi in tutto.

Le pagine di Vidal su Calvino, che lo fecero conoscere al pubblico americano, sono molto belle.

Su Hemingway (e l'America):

"What other culture could have produced someone like Hemingway and not seen the joke?"

E' un double jab, in cui il secondo arriva a scoppio ritardato. La tecnica serve, e se colpisci nel segno è ancora meglio.

giovedì 23 agosto 2012

Prendo i numeri


Sono le giornate in cui non dò, ma prendo i numeri, per rinnovare un po' il corso di econometria applicata che inizierò ad insegnare a fine settembre.

Uso la routine di Stata WBopendata (spiegata qui), che il progetto open data della Banca Mondiale ha realizzato recentemente e che permette di accedere con facilità a un totale di 5067 serie storiche: bravi.

Con quei dati poi si fa quel che si vuole, ma oggi volevo sperimentare la routine spmap, realizzata da Maurizio Pisati. Con relativa semplicità permette di rappresentare i dati su mappe da dentro a Stata, insomma senza necessità di utilizzare un programma dedicato come ArcView.

Quando si guardano i dati si impara sempre. Per esempio, ecco le emissioni di CO2, procapite e per unità di prodotto:



Le due mappe sono abbastanza diverse tra loro, i paesi più ricchi emettono più CO2 per capita, e si sapeva, ma tendono ad essere relativamente poco inquinanti per unità di prodotto.

I dati di gran lunga più interessanti sono però i seguenti.


Ammettetelo: anche voi avreste sempre voluto sapere quanti trattori ci sono in giro per il mondo, ma non avete mai osato chiederlo. Ecco finalmente soddisfatta la vostra perversa curiosità.

Nota: il bianco indica che il dato non è disponibile (in Australia i trattori ci sono eccome!); cliccare sull'immagine per ingrandirla.

mercoledì 22 agosto 2012

L'apriscatole di Giavazzi


"Ipotizziamo di avere un apriscatole", chiudeva una nota barzelletta sugli economisti (qui).

Francesco Giavazzi su Vox.eu insiste sul fatto che "The government still owns large fractions of publicly traded companies, among them Enel, Eni and Finmeccanica. It should sell them."

Sulla stessa linea quelli del manifesto "fermare il declino", che solo omettono di ricordarci, come fa Giavazzi, che "the city centres of most Italian towns have at least a couple of large, empty army barracks."

Sempre su Vox.eu, Charles Wyplosz ricorda a Giavazzi che "We know that selling out in the midst of a crisis takes the form of fire sales that are economically counter-productive (Krugman, 1998). While, we Europeans, are not Latin Americans – for whatever it means – the principles of economics know no geographical or cultural borders."

Scusiamo Wyplosz, che non è italiano, per non raccontare l'altra parte della questione: Enel, Eni e soprattutto Finmeccanica rappresentano un pezzo di sistema (politico-) produttivo il cui controllo, per una serie lunga di motivi, non è alienabile a meno di non voler ripensare in modo sostanziale alcuni tratti portanti del capitalismo italiano, e questioni che attengono alla sicurezza nazionale e alla politica estera - considerando il ruolo di Finmeccanica come ancoraggio ai rapporti atlantici italiani. E quindi Monti non venderà nulla, a prescindere da ogni considerazione di merito ed opportunità, se non altro perché il suo governo tecnico non ha il mandato per farlo.

Quella di Giavazzi è insomma una proposta retorica, quando non l'arguzia di una barzelletta: ipotizziamo di avere un apriscatole.


martedì 21 agosto 2012

San Francisco, e più a nord



E' morto Scott McKenzie, autore dell'inno "San Francisco (Be Sure to Wear Flowers in Your Hair". La condizione che mi portò a conoscere questa canzone non vale la pena che la racconti qui.

Vorrei tanto tornare a San Francisco, dove non vado da quasi 10 anni - per l'esattezza, ero a Berkeley quando gli americani iniziarono a bombardare l'Iraq. Se dovessi tornarvi mi spingerei più a nord, sino all'avamposto russo di Fort Ross.

Qui si racconta la storia affascinante delle incursioni russe lungo la costa americana dall'Alaska giù sino alla Baia di San Francisco. Non son sicuro che quando Rezanov vi entrò nel 1806, al comando del veliero Juno, avesse un fiore tra i capelli. E' che non l'avevano avvertito.

sabato 18 agosto 2012

PR: e se accadesse al Vaticano?



Solidarizzo anch'io con Pussy Riot. Ma allarghiamo il discorso.

Come sottolinea un mio amico, quali reazioni rabbiose avremmo dovuto sopportare se qualcosa di simile fosse accaduto in San Pietro? Perché, mutatis mutandis, di questo stiamo parlando: la Basilica del Cristo Salvatore, terminata nel 1880 per celebrare la vittoria su Napoleone del 1812 (che occupa un posto enorme nella storia nazionale russa, secondo solo alla vittoria sui nazisti), fu distrutta nel dicembre del 1931 per volere di Stalin. Al suo posto doveva sorgere un enorme grattacielo: se ne scavarono le fondamenta, ma il terreno era instabile, e poi arrivò la Grande guerra patriottica. Nel dopoguerra il progetto fu abbandonato e dalle fondamenta già scavate si realizzò un'enorme piscina circolare, refrigerio estivo per i moscoviti. Ripetiamo allora piano: del più importante luogo di culto del paese, a due passi dal Cremlino, in Unione Sovietica si fece una piscina.

Dopo la parentesi sovietica, la ricostruzione della cattedrale negli anni di Eltsin rappresentò simbolicamente la ricostituzione dei rapporti storici e quasi simbiotici tra il potere politico e quello religioso in Russia. Per concludere, dal punto di vista simbolico l'allegra esibizione di Pussy Riot è stata veramente "punk", per la spavalderia con cui ha affondato il coltello.

Riflettiamo allora, come fa Oleg Kashin sul Guardian di ieri: la vicenda fa il gioco di Putin, ed è un passo ulteriore nella direzione dell'avvelenamento dei rapporti all'interno della società russa.

Però ci sono più piani, e le tre ragazze condannate ieri a due anni di prigione meritano solidarietà. A prescindere da ogni considerazione, e a maggior ragione perché hanno sostanza: l'ultima lettera dal carcere di Nadezhda Tolokonnikova, la più eloquente delle tre, è quasi un manifesto politico (dal sito del suo avvocato).

Musicalmente, invece, forse non dovremmo incoraggiarle, ma riconosco che il loro pezzo più recente, reso pubblico in questi giorni, non è davvero male. In fondo riporto il testo.

Recita uno degli ultimi tweet di Nadezhda Tolokonnikova prima dell'arresto: "Как отписаться от Путина?", "come ci si disiscrive da Putin?". Buona domanda. Anche noi in Italia abbiamo avuto un problema simile, e non è detto che lo abbiamo superato del tutto.

Un due tre, tutti insieme: Putin accende i fuochi "ПУТИН ЗАЖИГАЕТ КОСТРЫ". Un bel testo di lotta, forse non l'ideale per conquistare il centro politico. Ma i tempi della politica a volte sono molto lunghi.

Государство в тюрьме сильнее времени
Чем больше арестов — тем больше счастья
А каждый арест — с любовью к сексисту
Качнувшему щеки, как грудь и живот

Но нас нельзя закупорить в ящик
Свергай чекистов лучше и чаще

Путин зажигает костры революций
Ему скучно и страшно с людьми в тишине
Что ни казнь у него — то гнилая рябина,
Что ни срок в много лет — то предмет для поллюций

Припев.

Страна идет, страна идет на улицы с дерзостью
Страна идет, страна идет прощаться с режимом,
Страна идет, страна идет феминистским клином
А Путин идет, Путин идет, прощаться скотом

Арестуй по 6 мая весь город
7 лет нам мало — дай 18
Запрети кричать, клеветать и гулять,
Возьми себе в жены батьку Лукашенка

Припев 2 раза.

Страна идет, страна идет на улицы с дерзостью
Страна идет, страна идет прощаться с режимом,
Страна идет, страна идет феминистским клином
А Путин идет, Путин идет, прощаться скотом.