martedì 17 settembre 2013

Alberi della conoscenza



Bella collezione di alberi della conoscenza.

Manca "How to look at modern art in America" di Ad Reinhardt, che ricordavo, e che riporto sopra.

lunedì 16 settembre 2013

Le Droit des gens



Apprendo ora che George Washington non restituì mai la copia del Le Droit des gens del de Vattel che il 5 ottobre 1789 prese in prestito dalla New York Society Library. Una copia del libro (non la stessa) fu restituita dalla Mount Vernon Estate di Washington nel 2010.

Se George Washington, come ho appena fatto io, avesse invece scaricato quel libro per il kindle (tra l'altro, è gratis), si sarebbe risparmiato, sia ex-ante che ex-post, tale figuraccia.

domenica 15 settembre 2013

Lettura dei giornali: impossibile



Inevitabilmente, a volte si butta l'occhio.

Letta: "Se cade il governo, si pagherà l'IMU e la manovra la farà Bruxelles" (titolo su La Repubblica delle Banane).


Un capolavoro di retorica: in una riga ha sintetizzato un'epoca.

domenica 8 settembre 2013

La Razza Romagnola

La mia pluridecennale ricerca identitaria è terminata: ieri sera mi son trovato.

Di fatto stavo cercando tutt'altro - il bivacco del Monte dei Gralli. Ho imboccato il sentiero da Bocconi, subito dopo il ponte.



Salendo ho incontrato questa bestia verde chiaro. C'è chi in montagna vede cervi, daini, persino il lupo. Io, solo ramarri giganteschi e cose simili.



E' giunta la notte. Nel buio si è avuta la scoperta. E' apparsa la Razza Romagnola. L'allevamento della razza romagnola, addirittura.



La razza romagnola, dagli occhi di fiamma, è vigile anche di notte.



Poi ho trovato il bivacco, che era però assai affollato, per cui ho dormito fuori. In latino, diremmo: panca, sed apta mihi



Un esemplare adulto di razza romagnola, all'alba.



In montagna viene naturale fare foto ai panorami e non si può resistere.



L'ultima volta avevo disegnato un fiocco. Questa volta è venuto una specie di otto.







mercoledì 4 settembre 2013

Padre Marco Davitti



Lo incontravo quasi sempre sotto al portico, spesso era in bicicletta fuori dal portone di casa sua, e sempre scambiavamo qualche parola, qualche volta in russo. Sempre sorrideva e aveva una parola che mostrava interesse per gli altri. Aveva fama di spirito indipendente (mi pare di capire, da mezze parole, troppo indipendente). Una di quelle persone con le quali mi sarebbe piaciuto parlare di più, ma se n'è andato.

martedì 3 settembre 2013

Lucio B Goode

In un tempo lontano fui un costruttore.

Verso i quattordici anni mi resi conto che se avessi insistito nel voler diventare un astronomo non avrei mai trovato la Morosa. Virai i miei interessi a 180 gradi e mi dedicai al rock. Comprai una chitarra acustica da due soldi e qualche libro e iniziai a studiare. Presi anche qualche lezione da un discreto chitarrista locale, che però spesso si dimenticava dei nostri appuntamenti e alla fine ci si incontrò solo poche volte.

Per fare il chitarrista rock e trovare la Morosa era indispensabile procurarsi una chitarra elettrica "solid body". Decisi di costruirla. Trascorsi l'estate tra la seconda e la terza liceo lavorando da metalmeccanico: approfittai della disponibilità dell'officina, che il padrone gentilmente mi concesse fuori dall'orario di lavoro, per portare a termine il progetto.


La chitarra era ispirata al "diavoletto" della Gibson. Comprai le meccaniche e due pickup DiMarzio. Provo ancora un fremito a vedere l'adesivo "DiMarzio Powered".


Costruì il ponte da solo, in ferro, con micromovimenti longitudinali e verticali. Realizzai il copri-ponte sagomato in alluminio. L'elettronica, tono e volume, me li procurò un mio amico che sapeva qualcosa di elettronica. Ne sapeva poco, perché non funzionavano: alla fine misi solo l'interruttore e il selettore dei pickup.


Il problema fu il manico. Non sapevo come inserire l'anima in metallo interna che bilancia la tensione delle corde, e così non la misi - probabilmente pensando a una seconda fase di lavorazione per rimediare. Presto il manico iniziò a piegarsi.

Inizialmente la chitarra era del colore naturale del legno. Avevo utilizzato degli scarti di lavorazione in compensato marino trafugati alla Comar, la fabbrica di barche a vela dove aveva un appalto la ditta per cui lavoravo. Anni dopo la Comar fallì, non credo come conseguenza del legno che sottrassi. A causa di quelle strisce parallele di legno in bell'evidenza, quella bestia di Gabriele Foschi definì la chitarra uno "chalet di montagna". Non fu bello, perché suonare uno chalet di montagna non era il modo migliore per trovare la Morosa. Per questo decisi di dipingerla di rosso.

Ho il talento musicale di una tartaruga ubriaca e ben presto abbandonai la chitarra, che non mi servì a nulla. Valga questa testimonianza come prova della forza, se non dell'amore, almeno degli ormoni.

sabato 31 agosto 2013

Se dico che ci penso sopra, è perché ci penso sopra



Ne parlavo qui, di Kevin Lynch. Il suo "Image of a city" (1959) ha impiegato sette anni per arrivare sotto il mio sguardo: ieri sera ho iniziato a leggerlo.

In arrivo c'è Delirious New York di Rem Koolhaas. Si ispira al Movimento metabolista giapponese, uno dei cui esponenti fu Kenzo Tange (quello delle torri della Regione Emilia-Romagna).

OMA, lo studio di Rem Koolhas, tra l'altro progettò il centro Strelka a Mosca, che visitai l'8 aprile scorso. In OMA lavorò anche Zaha Hadid - suo, in Italia, il progetto del MAXXI.

E' tutto collegato. E io veramente ci penso sopra, incessantemente, giorno e notte.

Seamus Heaney

"In his lecture, Seamus recalled the story of St. Kevin kneeling and praying at Glendalough with his arms stretched out in the form of a cross.

'A blackbird mistook his outstretched hand for some kind of roost and swooped down upon it, laid a clutch of eggs in it and proceeded to nest in it as if it were the branch of a tree,” Seamus told the audience in Stockholm. “Then, overcome with pity and constrained by his faith to love the life in all creatures great and small, Kevin stayed immobile for hours and days and nights and weeks, holding out his hand until the eggs hatched and the fledglings grew wings, true to life if subversive of common sense, at the intersection of natural process and the glimpsed ideal, at one and the same time a signpost and a reminder. Manifesting that order of poetry where we can at last grow up to that which we stored up as we grew.'”

Seamus Heaney: Walking on air against his better judgment, di Kevin Cullen, The Boston Globe, 30 agosto 2013.

venerdì 30 agosto 2013

Mr. Collins



Poi ovviamente c'è Catherine che sposa Mr. Collins, e qui spiega tutto

In Austenland


Terminato ieri sera, verso mezzanotte, Pride and Prejudice, mi trovo ora ben installato in Austenland. Spero che mi facciano almeno sindaco.

"Austen, Lewes argued, was “the greatest artist that has ever written, using the term to signify the most perfect mastery over the means to her end.”"

[...]

"(There can be few writers of long-form journalism who have not sought to emulate Austen’s perfect, ironic snap.) "

WITHOUT AUSTEN, NO ELIOT, di Rebecca Mead, The New Yorker, 29 gennaio 2013.

mercoledì 28 agosto 2013

The moral arc of the universe



"[...] it’s worth remembering that every leader of a civil-rights organization who spoke at the march was, at some point, under surveillance by the federal government.

The aggregated moral will of the civil-rights movement is responsible for the election of an African-American President of the United States—a President who, on Wednesday, will speak at an event at the Lincoln Memorial commemorating the march, and whose tenure coincides with the most expansive capacity for government surveillance this country has ever known. The moral arc of the universe is long, and it bends toward irony."

Obama, surveillance, and the legacy of the march on Washington, di Jelani Cobb, The New Yorker, 22 agosto 2013.

28 agosto 1963

50 anni fa oggi.

And we shall overcome (some day).



martedì 27 agosto 2013

It's a gas



Kerry: Use of chemical weapons in Syria "a moral obscenity"

Questi sono i miei principi. Se non ti piacciono, ne ho altri:

"In contrast to today's wrenching debate over whether the United States should intervene to stop alleged chemical weapons attacks by the Syrian government, the United States applied a cold calculus three decades ago to Hussein's widespread use of chemical weapons against his enemies and his own people. The Reagan administration decided that it was better to let the attacks continue if they might turn the tide of the war. And even if they were discovered, the CIA wagered that international outrage and condemnation would be muted."

Exclusive: CIA Files Prove America Helped Saddam as He Gassed Iran, di SHANE HARRIS AND MATTHEW M. AID, Foreign Policy, 26 agosto.