sabato 25 novembre 2017

L'ideologia tedesca



Apprendo che l'"Ideologia tedesca" di Marx e Engels fu pubblicata per la prima volta in Russia, ed in russo, nel 1924. Infatti, gli autori, che scrissero tra il 1845 e il 1846, non avevano trovato un editore, per cui la lasciarono l'opera alla critica roditrice dei topi.

Così, la nota affermazione:

"Se nell’intera ideologia gli uomini e i loro rapporti appaiono capovolti come in una camera oscura, questo fenomeno deriva dal processo storico della loro vita, proprio come il capovolgimento degli oggetti sulla retina deriva dal loro immediato processo fisico"

apparve dapprima in questo modo:

"Если во всей идеологии люди и их отношения оказываются поставленными на голову, словно в камереобскуре, то и это явление точно так же проистекает из исторического процесса их жизни, — подобно тому как обратное изображение предметов на сетчатке глаза проистекает из непосредственно физического процесса их жизни."

(Il fondamentale capitolo su Feurbach, in russo).

Prima ancora, ovviamente, apparve come manoscritto in tedesco - vedasi una pagina qua sopra.

Molto probabilmente, Gramsci non era al corrente di questa opera di Marx.


lunedì 20 novembre 2017

Datti delle risposte



Banco dei libri rottamati della mia biblioteca di dipartimento.

Foto inviata questa mattina da un collega, accompagnata dal messaggio: "Stanno cominciando a cancellare ogni traccia della tua esistenza"

venerdì 17 novembre 2017

Majorca



Ci fu un'epoca in cui la televisione (e prima, la radio) costruiva un "immaginario" nazionale. I canali erano pochi, e certe trasmissioni le vedevano quasi tutti. E chi non le vedeva, se le faceva raccontare.

I primi anni '70 forse rappresentarono l'apice di quella stagione, in cui si ebbero contemporaneamente solo due canali (Rai Tre nacque nel 1979), e tanti apparecchi televisivi. Insieme a certi stridori di una modernità, Pasoliniana per così dire, che virarono con colori a volte un po' alluccinati quel che, almeno in teoria, era ancora un bianco e nero.

Solo in seguito si ebbe "la tragedia di Vermicino" (del 1981, e che sarebbe da rileggere oggi, per la sua delirante attualità). Di quegli anni invece è l'immersione di Maiorca (1974) che io, bambino, vidi in diretta e ben ricordo. Ricordo la tensione prima, e le parolacce poi.

E' morto Enzo Majorca, già un anno fa, ma io me ne accorgo ora. Comunque è sopravvissuto a lungo alla fine di quella televisione di cui, senza volerlo, fu anche lui un protagonista.

La frase dello scandalo fu: "chi è quel coglione di merda". Non conosco persona che avrebbe reagito diversamente.

I Piedi sul Banco / 2

Oggi, sul Fatto Quotidiano, Elena Ciccarello racconta l'esposto alla Procura della Repubblica di Campobasso che ho firmato insieme ad Alberto Vannucci.

martedì 14 novembre 2017

lunedì 13 novembre 2017

CO2 al Monte Cimone



La serie storica del CO2 rilevato all'osservatorio del Monte Cimone (vedi qui).

Si nota un piccolo arretramento del tasso di crescita in corrispondenza con la crisi attorno al 2012. Anche attorno alla crisi di dieci anni prima. In sintesi, è devastante.

Strand Two



Come sempre mi accade quando torno da un viaggio, son rientrato dalla Colombia con idee nuove. E una convinzione - di essere un tipo "strand two", e un'intenzione: di sviscerare i rapporti tra ideologia e über-ideologia. Auguri. Ah, dimenticavo: in un contesto dinamico.

mercoledì 25 ottobre 2017

Corruzione: oltre i confini della vulgata



Non so che cosa ne verrà fuori, ma sto cercando di spingermi oltre i confini della vulgata sulla corruzione, esplorando il concetto di "corruzione legale". Gli Stati Uniti, soprattutto in seguito a "Citizens United vs. Federal Electoral Commission" (ma già nel lontano 1976 c'era stato Buckley vs. Valeo, rappresentano il caso di studio ideale.

Per studiare anche come la corruzione legale e quella illegale possano essere inversamente correlate: perché, per esempio, la NRA dovrebbe pagare mazzette, quando può comprare le leggi (o l'assenza delle medesime) in modo del tutto legale?

La storia del vice-presidente americano Mike Pence è esemplare. In qualche modo, la sua è stata una carriera al soldo dei fratelli Koch e di altri interssi "corporate". Molto interessante l'intervista su NPR a Jane Mayer, che ne ha appena scritto sul New Yorker, e che nel 2008 pubblicò "Dark Money", dedicato, appunto, ai fratelli Koch.

Sto cercando un modello concettuale, ma al momento solo mi diverto, ai bordi della vulgata, guardando verso il basso e senza neppure cercare di non cadere. Per esempio, intuisco di dover leggere qualcosa di Lakoff ("Don't think of an elephant"?), ma non saprei spiegare bene il perché.

Mike Pence (nella foto, è quello a fianco del matto) è un gran tipo. Ha una regola sua, in base alla quale non può avere incontri (anche di lavoro) con donne, da solo, se non c'è sua moglie, in assenza della quale non può neppure partecipare ad incontri dove servano alcol. E' appurato che, all'inizio della sua carriera, utilizzò contributi elettorali per sue spese personali. Io lo giudicherei una persona sostanzialmente corrotta, e un servo. Ma la narrativa prevalente e vincente è un'altra, e questo, sospetto, perché anche la narrativa (la vogliamo chiamare ideologia? scomodare Gramsci?) è stata corrotta. Sospetto che sia per capire meglio questi aspetti che mi serve Lakoff. Poi magari mi sbaglio e cado del tutto oltre il bordo.

sabato 21 ottobre 2017

Il Rossiya non c'è più



E così, han tirato giù il Rossiya. Aveva più di tremila stanze ed era una città nella città, perché dentro c'era tutto, dal parrucchiere all'agenzia di viaggio. Anche se già, quando lo vidi io, ne era aperta solo una parte, quella che guardava la Piazza Rossa. E la vedevo, la spianata della piazza, dalla finestra della mia camera, dove passai la mia prima notte in Russia. E quando mi capiterà di tornarvi, in Russia, non so bene dove andrò a dormire.

"Next to the Kremlin, on the site once occupied by the giant, crate-shaped Rossiya Hotel, Moscow's first new park in 50 years is wowing visitors. Called Zaryadye, after an ancient district behind Red Square's market stalls, the $250-million park features vegetation from four separate Russian eco-zones, an underground concert hall, and a platform over the Moscow River that affords unprecedented views of the Kremlin and the city's historic river embankments."

Moscow gets a much needed facelift. But is it worth the cost?, di Fred Weir. The Christian Science Monitor, 19 ottobre 2017.

lunedì 16 ottobre 2017

Mogadiscio



Non si sa come reagire di fronte a un attentato che ha causato oltre trecento morti, esplosi, smembrati, in un incrocio affollato.

Recupero la mappa della città, dalla pagina 571 della "Guida dell'Africa Orientale Italiana", stampata in 480 mila esemplari nel 1938. Come se folle di italiani dovessero andarla a visitare, Mogadiscio. E invece, noi Mogadiscio non la visiteremo mai, perché è troppo lontana.



sabato 14 ottobre 2017

Renzi Point: Final Scene



Renzi: "Se perde il PD salta il sistema"

Intervista su La Repubblica, di Tommaso Ciriaco. 14 ottobre 2017.

mercoledì 11 ottobre 2017

Tecnopolitica



My portfolio at the Kremlin and in government has included ideology, media, political parties, religion, modernization, innovation, foreign relations, and ...”—here he pauses and smiles—“modern art.” (The Hidden Author of Putinism. How Vladislav Surkov invented the new Russia, di Peter Pomerantsev, 7 novembre 2014, The Atlantic).

C'è tutta una partita russa che da tempo vorrei capire meglio: la cosiddetta "tecnopolitica". Assieme a tante altre cose che vorrei indagare: la storia dell'India, che sto affrontando ora; il sanskrito (sto cercando un manuale: consigli?) e ovviamente molto altro.

Il nome di riferimento è l'autore della dichiarazione in alto, Vladislav Surkov (qui, su Wikipedia). Inoltre, Gleb Pavlovsky (qui, Wikipedia), che è citato nel bell'articolo di Joshua Yaffa sulla "casa sulla riva": leggetelo, mi raccomando.

L'idea della "strumentalità", della cassetta degli attrezzi della politica, tocca in me una corda, forse anche per certi miei trascorsi. E intuisco un senso russo in questo modo di veder le cose, un filo rosso che parte dalle pratiche zariste, da un "San Pietroburgo" di Andrej Bielyj, passa per la "disinformazione" sovietica e approda alla manomissione delle elezioni presidenziali americane, che mi pare si potrà giudicare come una sorta di capolavoro. Forse inutile o dannoso per chi lo ha perpetrato, ma questa è la maledizione della strumentalità, condannata ad essere sempre miope e quindi parziale.

Ed è una tale ineludibile parzialità che, in questa mia fase, mi obbliga ad approfondire la comprensione della storia dell'India.


Maurits Cornelis Escher



La mia lezione su Escher, ieri mattino, all'Università di Passau in Germania.

martedì 10 ottobre 2017

Konstantin Melnikov



"Konstantin Melnikov drew up blueprints for giant “sleep laboratories,” in which hundreds of workers could simultaneously drift off to mechanically produced scents and calming sounds."

(House of Shadows. Living with the ghosts of history. Di Joshua Yaffa, The New Yorker, 9 ottobre 2017. E' DA LEGGERE)

Ricordiamo allora Konstantin Melnikov (Wikipedia).

Alcuni anni fa andai a caccia di alcuni suoi edifici, a Mosca. Arrivare alla Дом культуры имени Русакова richiese motivazione.

Sono indeciso sulla Russia, e non solo perché sto leggendo un libro molto bello sulla storia dell'India, di cui ho molto bisogno, di questi tempi. A un certo punto qualche decisione al riguardo si dovrà prendere.

mercoledì 4 ottobre 2017

Esaurimento dell'ambito della scrivibilità

Sul pianeta errano sette miliardi di umani, molti dei quali scrivono. Scrivono e accumulano, parole, paragrafi, articoli e infine libri, che si uniscono all'enorme biblioteca ereditata.

Era stato previsto: prima o poi, quasi tutto sarà già stato scritto e inizieranno ad apparire testi casualmente identici tra loro. Ed è accaduto: da noi, in Italia.

Non solo scritti uguali, ma anche, scritti che disegnano reti di relazioni e in prospettiva e in futuro, chissà, veri e propri arabeschi umani, a disegnere un nuovo scenario per l'umanità. Uno scritto firmato dal Prof. On. Francesco Boccia, datato 2005 (Boccia 2005; note in fondo) in questo nuovo scenario ci trasporta, sull'onda:

"Sull'onda di un nuovo scenario, caratterizzato sia dalla ridefinizione dei rapporti tra enti pubblici, società e territorio, sia dal rapporto sempre più sinergico tra economie locali e globali, oggi più che mai, le Regioni sono chiamate a svolgere responsabilmente un ruolo attivo nel processo di pianificazione e gestione del territorio."

Il paragrafo casualmente riappare nel lavoro di tale Sergio Zucchetti pubblicato nel 2008 (Zucchetti 2008) - a parte che al posto de "le Regioni" si hanno "gli attori pubblici".

E poi riemerge in un lavoro di sei studiosi dell'Università di Catania, pubblicato nel 2013 (AAVV 2013), con una piccola differenza - invece di "le Regioni sono chiamate a", si afferma che "le trasformazioni territoriali devono".

Per ultimo, il paragrafo casualmente uguale segna di sé, nel 2016, un importante documento politico del Partito Democratico (PD 2016), - esattamente come in (Zucchetti 2008).

Chiariamo subito che non si tratta di citazioni, perché non vi sono le virgolette e i testi preesistenti non vengono menzionati: evidentemente chi ha scritto li ignorava. Insomma, è epifania autentica, è la produzione di testi casualmente identici, o quasi, per incipiente esaurimento dell'ambito della scrivibilità.

Un arabesco casuale di relazioni

Non è tutto: dalla causale coincidenza dei testi emergono i primi abbozzi di reti aleatorie tra le persone e forse tra i loro vissuti.

Riprendiamo infatti il testo dell'On. Prof. Francesco Boccia dal quale siamo partiti (Boccia 2015), per considerarne un ulteriore paragrafo.

"Già in precedenza Philippe (1998) aveva sollevato alcune perplessità sul criterio di necessita/equità, muovendo da un modello di crescita endogena a due paesi, uno “ricco” e uno “povero”. Philippe conclude che un miglioramento delle infrastrutture nella regione “ricca”, tale da ridurre i costi di transazione, aumenta la concentrazione spaziale dell’industria, stimola il tasso di crescita economica in entrambe le aree e riduce il gap di reddito tra la regione “ricca” e quella “povera”.

Si trova casualmente identico in una pubblicazione di due anni prima di Massimiliano Serati e Sergio Zucchetti (Serati e Zucchetti 2013). Riappare insomma lo stesso Zucchetti dal quale si era partiti, per incredibile azione convergente di tutte le leggi della probabilità: marginale e condizionale, congiunta, assoluta e relativa.

Implicazioni pratiche: una modesta proposta

In queste settimane molto si è parlato di presunti concorsi universitari truccati. La scoperta qui documentata suggerisce almeno una proposta migliorativa. Laddove vi sia un problema di stanchezza dei professori membri delle commissioni di concorso, a causa di un surplus di lavoro per l'esigenza di leggere la nostra ingente produzione scientifica, la sopravvenuta ripetitività dei testi consentirebbe almeno un'opera di efficientamento. E anche in questo, il caso si è mostrato benigno, fornendo concretezza empirica alla presente divagazione: il lavoro citato del Prof. On. Francesco Boccia sarebbe stato da lui utilizzato come titolo per un concorso (secondo quanto riportato dalla stampa).

C'è solo da auspicare che il Ministero predisponga una banca dati dei paragrafi casualmente ripetuti, e già presentati e valutati dalle commissioni concorsuali, affinché, attraverso un opportuno riutilizzo delle valutazioni, si alleggerisca il loro gravoso compito.


Riferimenti:

[Boccia 2005] Il ruolo dell’azienda pubblica nel nuovo sistema europeo di programmazione delle politiche di sviluppo. Di Francesco Boccia. In Azienda Pubblica, 2, 2005.

[Zucchetti 2008] IL MARKETING TERRITORIALE: UNA LEVA PER LO SVILUPPO?, di Sergio Zucchetti. Liuc Papers, n. 214, Serie Economia e Istituzioni 21, marzo 2008

[AAVV 2013] "Le trasformazioni territoriali. Strumenti per la sicurezza." Di Maria Sapone, Domenico Passarelli, Nicola Tucci, Antonino Labate, Caterina Barrese, Salvatore Barbagallo. Planum. The Journal of Urbanism. vol. 2/2013

[PD-Sesto2016] Partito Democratico di Sesto San Giovanni, Documento preparato per il Congresso Straordinario del 2016.

[Serati e Zucchetti 2013] VALUTARE E PROGRAMMARE LE POLITICHE DI SVILUPPO: TEORIA E APPLICAZIONI. di Sergio Zucchetti. Liuc Papers, n. 126, Serie Economia e Istituzioni 10, Suppl. a luglio 2003.