La Hazel Perkins Jenkins Foundation for the Arts, con base a Seattle, sta conducendo un curioso  esperimento, finanziando 37 centri per la scrittura negli Stati Uniti. L'idea è nota: battendo a  caso le dita su una macchina da scrivere, prima o poi, casualmente, verrà fuori qualcosa di sensato. Con la dovuta pazienza, apparirà anche un qualche sonetto di Shakespeare.
 I "peckers", o battitori, che lavorano nei centri della Hazel Penkins Foundation sono  principalmente delle scimmie, ma gli umani non vengano discriminati. 
 E' vero? Come-se. 
 An Exclusive report on a strange writing factory, di Charles Portis, The Oxford American, Winter Issue 2005. Riportato su Harper's, Aprile 2005. 
Magari potrebbero impiegare noi accademici.
RispondiEliminaScrivo spesso in questo modo, battendo a caso sui tasti, ed escono concetti più profondi di quelli che mi sforzo di distillare...
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