domenica 21 maggio 2023
Rethinking Corruption
martedì 18 aprile 2023
Bengala
domenica 2 aprile 2023
Il turgido monte
Ieri ho percorso il facile sentiero che da San Benedetto in Alpe porta alla cascata dell'Acquacheta. C'era acqua d'appertutto e ho pensato, "oggi il monte è turgido". Ho cercato anche altri aggettivi, come "enfio" e "gravido" ma, non so perché, quel che mi è rimasto in testa per tutta la giornata è stato il monte turgido, e non altro.
Arrivato al crinale, ho proseguito sino al passo del Muraglione. Ricordavo la lapide che descrive come si finanziò l'opera, ed è una testimonianza interessante per chi si diletta d'economia pubblica:
"Con l'avanzo del denaro pubblico
fu fatta la spesa
e ad esse le comunità beneficiate concorsero"
domenica 20 novembre 2022
Trasparenza degli algoritmi
All'incontro a Bruxelles c'era qualche venditore che di cotali modelli decantava le doti. Io proposi una concione sull'esigenza di avere algoritmi trasparenti, anche per evitare che la Commissione venisse accusata di un approccio tecnocratico. "Let's make the black boxes transparent", proclamai.
La mia critica era inoppugnabile - nessuno in Commissione ama l'accusa di "tecnocrazia" - e al tempo stesso improponibile: i "vendor" non hanno nessuna intenzione di aprire il codice, anche e certo non solo perché, cito a memoria da un bel vecchio articolo di Leamer, vale per le stime econometriche quel che si dice delle salsicce: non vuoi vedere come sono fatte.
Andò benissimo: i modelli CGE arrivarono a Siviglia, ma se li prese un altro team (qui) più di bocca buona del nostro.
Apprendo che al JRC di Siviglia si aprirà il nuovo centro per la trasparenza degli algoritmi. Il contesto è un po' diverso, dato che si parla di algoritmi altrui e non dei propri... ma diamo tempo al tempo.
La foto che apre l'articolo è dove ogni mattina entravo per andare a lavorare, sempre portando nel mio zainetto la mia notoria astuzia politico-dadaista.
ps. La questione importante citata sotto è la DSA (e poi c'è la DMA): se ne dovrebbe parlare di più.
Sevilla albergará el Centro Europeo para la Transparencia algorítmica. Eva Saiz, El Pais, 15 novembre 2022.
"España albergará el Centro Europeo para la Transparencia Algorítmica (ECAT en sus siglas en inglés), una de las principales herramientas de la Unión Europa para garantizar el buen funcionamiento y el control de contenidos ilícitos y perjudiciales de las plataformas digitales y brindar una mayor protección de los derechos fundamentales de los usuarios de Internet, que son los objetivos de la Directiva de Servicios Digitales (DSA), una de las grandes apuestas legislativas de la Unión Europea, que mañana entra en vigor. En concreto, el nuevo organismo tendrá su sede en el Centro Común de Investigación (JRC) que la Comisión tiene en Sevilla."
domenica 18 settembre 2022
Delusional Index
Mi capita di quantificare concetti. Tempo fa pensai il "Miranda-Picci index of relative prices", di cui per pudore non dico troppo. Basti sapere che il nome porta tributo postumo a Francisco de Miranda, un venezuelano che nella Russia di Caterina II raccolse dati importantissimi. L'idea di tale misura è divertente e irriverente, e se troverò il tempo per elaborarla sicuramente meriterà l'Ig Nobel Prize.
Considerando la guerra in Ucraina, ho ideato un "Delusional Index", a rappresentare il livello di illusione che un Paese ha di se stesso.
Per l'India, un tale indice assumerebbe un valore molto alto, influenzato dall'ideologia dominante hindutva. Molti indiani, baloccandosi con idee strampalate sul loro grande Paese, non si rendono conto dello stato disastroso in cui versa e di quanto poco stiano facendo per cambiarlo.
Per l'Italia, mi pare che la situazione sarebbe ben diversa. Fortunatamente perdemmo la II guerra mondiale e imparammo un po' di utile umiltà.
Il valore del Delusional Index per la Russia, ingabbiata com'è in un sogno revanchista che fa a pugni con i pochi strumenti a disposizione per perseguirlo, si situerebbe forse a un livello intermedio tra Italia e India.
Diversamente da altri "global governance indicator", che tendono ad essere abbastanza stabili nel tempo, il Delusional Index potrebbe forse presentare variazioni temporali considerevoli. Per esempio, l'Italia degli anni '30 del secolo scorso era sicuramente molto delusional. Per esempio, consideriamo il Brasile. Sto leggendo un bel libro di Idelber Avelar ("Eles em nós: Retórica e antagonismo político no Brasil do século XXI"). Parla tra l'altro degli anni di auge del "Lulismo" (quando Lula era presidente, e soprattutto dopo il 2005), segnato da una retorica volontarista e improntata a grande ottimismo. Erano gli anni, del resto, in cui una prima pagina de l'Economist mostrò un Brasile che decollava come un missile. Il Delusional Index assumerebbe un valore più alto allora, rispetto alla fase attuale in cui il Brasile è ripiegato su se stesso.
Dovrei ragionare su come rendere operativo il Delusional Index. Sono indeciso se dedicarmi prima a questo, o al calcolo di quel Miranda-Picci Index che mi farà vincere l'Ig Nobel Prize. E' un dubbio serio, che mi fa tornare in mente il problema che incontrò l'asino di Buridano (e l'accento sia su "asino").
martedì 9 agosto 2022
Anonima Camminatori
Abbiamo dormito tre notti all'aperto, in una piccola radura coperta da faggi a 1650 metri di quota. Ero con due stimati professionisti e per rispettare la loro privacy non rendo noto non dico i nomi, ma neppure le iniziali. Per timore che possano essere surretiziamente identificati li chiamerò X e Y. Se si venisse a sapere nei rarefatti ambienti romani e milanesi che frequentano, potrebbero essere vittima di riprovazione quando non di canzonatura. E non desidero danneggiarli, dichiarando che, io conoscendo loro, loro conoscono me.
Si cenava in un rifugio a un chilometro scarso dal nostro bivacco improvvisato. Tutto a base di fagioli: pasta e fagioli, arista con fagioli, e fagioli e salsiccia. Non so che problemi avesse il cuoco.
Camminando, abbiamo pensato che, approfittando delle entrature romane e milanesi di X e Y, si potrebbero organizzare dei corsi per dirigenti per sviluppare doti e carisma. Da fare pagare carissimi.
Qualche notte a dormire fuori in montagna: un programma "lacrime e sangue", nella sintesi riflessiva di X, che in questi giorni si è lamentato molto.
Verranno poi offerti corsi ulteriori, di secondo e terzo livello (in un crescendo infernale), e anche un programma per disintossicarsi, un''"Anonima Camminatori" insomma. Alla fine, la comunità dei discenti potrebbe costituirsi in setta, ben manovrata per tenere agganciate le Alte Dirigenze nazionali nel lungo periodo. E per piegarle a un Grande Progetto Nazionale nostro, non propriamente politico, ma dal carattere tra il surreale e il dadaista (dettaglio da valutare bene, perché ovviamente non è la stessa cosa).
Questi ultimi piani non li ho ancora comunicati a X e Y, che in ogni caso, mentre eravamo in montagna, si dicevano d'accordo su tutto quanto io proponessi: non avevano con loro la mappa del ritorno.
domenica 31 luglio 2022
La settima onda
Ho contato e, se non ho contato male, quella attuale è la Settima Onda del Covid.
(Fonte: Sole 24 Ore)giovedì 7 luglio 2022
Potere assoluto all'Università di Ferrara
Ci vorrebbe Giorgio Bassani per parlare oggi dell'Università di Ferrara, con la sua penna lieve che non si accanisce di fronte alla povertà umana, tanto che, mentre la viviseziona, pare accarezzarla. Ci vorrebbe il suo tatto per raccontare "un Ateneo irrecuperabile", come in una comunicazione privata me lo descrive un suo esimio professore.
Non ho tale penna e mi limito a uno scarno aggiornamento di vicende sulle quali mi pronunciai in passato (qui), a seguire le accuse di violazione delle regole deontologiche della ricerca scientifica rivolte al suo rettore precedente, il Prof. Giorgio Zauli (si veda, per esempio, qui).
Si è conclusa la vicenda giudiziaria tra il Prof. Andrea Pugiotto, già Presidente della commissione etica d'ateneo (poi dimessosi), e il Direttore Generale dott. Giuseppe Galvan "imputato di diffamazione". Quest'ultimo pubblicamente ha chiesto scusa al primo (L'Estense, 8/6/2022).
Se capisco bene, si smonta l'annullamento dell'indagine effettuata circa le accuse all'ex Rettore Zauli. E apprendiamo (cito dalla medesima fonte), che "Pugiotto spiegò [che] dalle perizie richieste per valutare in maniera
obiettiva i lavori di Zauli e le sue eventuali responsabilità “emersero anomalie legate a parte delle dieci pubblicazioni attenzionate.
In particolare in sette pubblicazioni riguardanti esperimenti di
citofluorimetria, il perito ha rilevato in una di esse un possibile
errore materiale e in sei un copia/incolla di una medesima immagine a
illustrare esperimenti diversi oggetto di pubblicazioni differenti, qualificandole come manipolazioni” (enfasi mia: non mi pronuncio sul merito, ma cerco di capire).
Mi riferiscono inoltre che la rettrice (da oltre nove mesi) Prof.ssa Laura Ramaciotti non ha ancora in qualche modo esonerato il dott. Giuseppe Galvan, che è tutt'ora Direttore generale, e, udite, "responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza". E' una scelta che dimostra una grande forza personale, anzi, un suo potere sostanzialmente assoluto, seppur rispetto al nulla che ha di fronte in Senato accademico e Consiglio d'amministrazione.
Ci vorrebbe la penna di Giorgio Bassani, per trattare questi fatti in modo lieve.
giovedì 30 giugno 2022
Alpeninos 2022
di Joaquín Mayordomo.
E nela fotografia ci siamo noi, in cima al monte che ci osservava, lui e la sua croce, e di cui si racconta.
lunedì 13 giugno 2022
Romagna pagana
La Signora Maria mi guarda strano e mi dice, "mi faccio segnare". E dove, le chiedo. "Da una signora a Vecchiazzano. Ormai sono tutti morti quelli che sanno segnare e si fa fatica a trovare".
Gli alberi erano pieni di ciliegie, piccole perché troppe, ne ho raccolte molte e di più ne ho mangiate. Mai viste tante ciliegie affollarsi sui rami. Si sarebbe dovuto sfoltire e doveva venire un potatore ma poi chi l'ha visto, mi raccontano. Abbondanza non l'ha voluto tra i piedi è gli ha spaccato la testa con la cornucopia. Accade, in Romagna.
martedì 19 aprile 2022
And then, they drunk me under the table
Rachel Naylor (BBC World Service) intervista "mamma Erasmus" Sofia Corradi e me.
Contiene vari ricordi di natura non squisitamente accademica.
Erasmus: Europe's student exchange scheme
"Since 1987, million of students have been able to live and study in other countries in Europe thanks to the Erasmus student exchange programme. The scheme was the result of 18 years of campaigning by Italian academic, Sofia Corradi, who saw the benefits of studying abroad herself back in the 1950s. Sofia Corradi, now known as "Mamma Erasmus", talks to Rachel Naylor, along with Lucio Picci, one of the first students to go on the programme."
martedì 5 aprile 2022
Putin: è affondato
domenica 20 marzo 2022
Spese militari e "fondamentali" economici
sabato 19 marzo 2022
Corruzione come strumento di governo
Cè un'intervista al politologo Vladimir Gelman su "Meduza". Afferma che la paura gioca un ruolo importante nello spiegare l'adesione della classe politica alla guerra, considerato che "Qualsiasi rappresentante delle élite può essere punito, e non necessariamente per slealtà: a qualcuno possono semplicemente essere ricordati alcuni peccati passati" (l'originale della parte rilevante è in fondo, preceduto dalla "traduzione Google").
sabato 5 marzo 2022
Una foto, non un "fake"
Qualche anno fa trascorsi un mese a San Pietroburgo e avevo una stanza in un appartamento, non lontano da dove, sul Lungoneva degli inglesi, l'Aurora diede il segnale della Rivoluzione d'ottobre. Passarono più persone in quell'appartamento, per periodi più brevi, e tra queste A., col quale feci chiacchiere in più occasioni. Viveva in una città del nord ed era a San Pietroburgo per affari. Diventammo "amici" su Facebook.
E su Facebook (ormai non accessibile in Russia, a meno di non avere una VPN) ha pubblicato quanto traduco qui sotto. La foto è di un T34, il carro armato russo della 2a guerra mondiale.
Tutto questo addolora molto, per gli ucraini, e per i russi.
E' UNA FOTO, NON UN "FAKE"!
Questa foto è mia ed è stata scattata nel 2013 durante un viaggio a Volgograd con la classe di mio figlio, nei luoghi della battaglia di Stalingrado.
Il programma di quel tour, su mia richiesta, fu ampliato per includere una visita a Kalach-on-Don e Rossoshki. Un bel panorama, e proprio all'ingresso principale si trovano i resti di questo carro armato.
E' un "trentaquattro", un T34, che no dà la voglia di farsi fotografare con lo sfondo di altri carri armati e cannoni semoventi dipinti come in parata militare.
Questo è probabilmente il monumento più pacifista alla guerra che abbia mai visto, e per qualche motivo mi si è inciso nella memoria e vi è rimasto per sempre.
Guardando un carro armato che si è frantumato in schegge, capisci la natura disgustosa della guerra. Ti rendi conto che il carro armato è essenzialmente una fossa comune per l'equipaggio, e non le belle manovre e il tiro ai bersagli.
E penso che tali carri armati e quel che ne resta dovrebbero essere portati alle parate, in modo che la gente veda che le armi non significano solo vittoria. Anche morte.
Eppure, per avere un seguito più ampio, a tali monumenti vale la pena aggiungere l'odore della carne umana fritta, o l'odore cadaverico dei corpi decomposti di soldati e carristi morti, durante lo scioglimento delle nevi primaverili.
Così che sia ricordato e inciso nella memoria per sempre da tutti coloro che lo vedono. In modo che non ci sia voglia di gridare, appladire, e ripetere.
E poi, nel 2013, guardando quel "trentaquattro", semplicemente non potevo immaginare che dopo nove anni avrei guardato quotidianamente nel "Telegram" resti simili di moderni carri armati russi bruciati nella vastità dell'Ucraina. E neppure potevo immaginare che la guerra non ci avrebbe insegnato nulla. Che a qualcuno potesse venire il desiderio, e il sostegno, di impadronirsi di un paese straniero. E non posso farci niente...