venerdì 25 giugno 2021
Tutto trova un senso
giovedì 24 giugno 2021
All'Università di Bologna stiamo eleggendo
I candidati erano cinque. Diligentemente ho partecipato agli incontri durante la campagna elettorale e mi è parso che il livello quest'anno fosse alto. Forse anche per questo, il risultato di ieri è stato abbastanza equilibrato, con i primi due candidati esclusi non lontani, per numero di voti, dalla Prof.ssa Finocchiaro, che si è piazzata prima, e dal Prof. Molari, secondo a scarsa distanza.
L'elezione rettorale è quasi l'unico caso di reale democrazia nell'università italiana (vedi qui per quanto riguarda il Senato accademico). Qualche giorno fa un caro amico che insegna nel Regno Unito, mio ospite, mi ha aggiornato su come van le cose là, dove il delirio manageriale ha mietuto danni enormi. Apprezziamo quel che abbiamo, ancora, di buono.
mercoledì 19 maggio 2021
Esco dall'UFO
domenica 16 maggio 2021
Come giudicare i dati
Un mio intervento recente (in alto) ha ricevuto invece molti commenti, ai quali non rispondo su twitter, ma su questo blog fin de siècle (secolo ventesimo), così per eludere ogni tentazione bellicosa.
Alti livelli di professionalità non sono molto diffusi. I ricercatori più capaci ambiscono a un impiego presso le istituzioni migliori e, con tutte le storture che ci sono - nell'accademia ed altrove - il processo di selezione dei talenti almeno in parte funziona. Anche per questo motivo, nel decidere se fidarsi o non fidarsi di una fonte, è importante considerarne la reputazione.
Veniamo al Centro Studi CGIA di Mestre. Pubblica analisi su temi anche molto diversi tra loro - il che richiederebbe una struttura robusta con competenze variate - con un tono che mi pare scandalistico. Nel loro sito Web non ho reperito neppure un elenco del nome dei ricercatori che presuntamente vi lavorano. A meno di casi particolari, ritengo improbabile che un bravo ricercatore possa accettare di lavorare in modo anonimo. Se sei anonimo come ti costruisci una reputazione? E chi ti assumerà se un giorno deciderai, o magari dovrai, cercare un nuovo impiego?
Ma supponiamo di non accontentarci di questi ragionamenti e di voler esaminare il lavoro citato dall'On. Marattin. Infatti, è un esercizio utile, perché mi permette di suggerire un criterio di giudizio ulteriore.

"Molti sostengono": chi, concretamente, e in quale occasione? Le fonti vanno sempre citate, ed esistono delle regole su come farlo (per esempio, nei cosiddetti "manuali di stile"). Allo stesso modo si doveva citare la fonte circa l'"importo previsto quest'anno per il reddito/pensione di cittadinanza" (espressione, quest'ultima, imprecisa). Citare le fonti correttamente è una delle regole di base del mestiere, e l'intero rapporto non ne cita una (non una) come si deve.
giovedì 13 maggio 2021
Un maschio taglio del nastro
martedì 13 aprile 2021
I rivetti e Gagarin
Rivetti. 12 aprile 1961.
Nell'aprile del 1961 avevo 6 anni. I primi tre anni della mia vita li avevo trascorsi nel dormitorio della fabbrica, e gli ultimi tre nel suo "condominio", che erano poi delle specie di caserme a un piano, una a fianco dell'altra e a formare un semicerchio, vicino al binario lungo il quale i treni merci raggiungevano la stazione.
Nella fabbrica la mamma era caposquadra. Avevano dei macchinari requisiti in Germania e producevano un po' tuto quel che poteva servire: secchi, bacinelle e, naturalmente, stufe, stufe a cherosene per cucinare il cibo, oltre a scarse lamiere zincate ondulate, coi quali si faevano i tetti delle case a Batumi e nei villaggi circostanti. Era, quella fabbrica, l'impianto per la zincatura di Batumi.
L'11 aprile mia madre ci radunò e, la sera, in treno, partimmo per la capitale Tbilisi. La mamma era in missione di lavoro, e con un compito molto importante, presso un altro stabilimento, dove producevano filo metallico. E rivetti. Oltre al certificato di viaggio, aveva con se tre lettere importanti, su carta intestata e con tutti i sigilli: dal direttore dello stabilimento, dal segretario dell'organizzazione di fabbrica del Partito della fabbrica, e dal presidente del comitato sindacale.
Quelle lettere riferivano concordi che la fabbrica per la zincatura di Batumi si stava impegnando per adempiere ai compiti fissati, dal partito e dal governo, per la produzione tempestiva di prodotti di qualità a beneficio del popolo, e anzi, per superare quei traguardi.
Ma la lettera del Partito dichiarava anche che la scarsità di rivetti minacciava quei successi, e un fallimento avrebbe significato che qualcuno non sarebbe stato in grado di cucinare o riscaldare il cibo su stufe a cherosene, perché, senza i rivetti, non le si poteva fabbricare.
Il capo sindacale dello stabilimento, invece, rendeva noto che senza i rivetti non avrebbero potuto rispettare il piano di produzione, e in quel caso i lavoratori non avrebbero ricevuto il premio per la Festa del Primo Maggio. Il direttore dello stabilimento, per parte sua, ricordò al collega della fabbrica di Tbilisi come mai, in passato, avesse presentato un reclamo presso il Ministero della Piccola Industria, in occasione delle passate interruzioni nella fornitura dei rivetti. Sperava che questo sarebbe stato tenuto in conto, nel considerare la sua richiesta: una valigia di rivetti, per saldare il debito nella fornitura prevista per il quarto trimestre del 1960.
Col treno arrivammo a Tbilisi la mattina dopo, e mia madre mi lasciò a casa di una sua amica della Scuola Tecnica Industriale, mentre lei andava alla fabbrica dei rivetti. La sua amica ci apparecchiò la tavola con tutti i tipi di dolci, biscotti e focacce, accese la radio che era appesa alla parete, e fatto quello corse al lavoro.
E fu con quella radio che iniziarono a dire, e per tutto il giorno a ripetere, di come la giornata fosse storica, e parlare dello spazio e di un astronauta, di un'orbita, di un figlio della patria ed eroe. Uno per cui il mondo intero provava orgoglio, ed era Yuri Gagarin.
Durante la pausa del pranzo l'amica di mia madre tornò di corsa e mi portò alla stazione. Là davanti arrivò un camion, dal quale scese mia madre e poi due uomini, che portavano una valigia molto grande. Andammo tutti al treno, e i due operai con fatica fecero salite sul treno la vligia, che in qualche modo misero nello scompartimento.
La mamma e la sua amica sulla piattaforma si abbracciarono e si salutarono. La mamma era molto felice, e la sua amica si congratulava con lei perché tutto era andato così bene, mentre lei, la mamma, sorrideva allegramente. E io mi sentivo bene e a mio agio,e fu una giornata luminosa e gioiosa per mia madre, per la sua amica e per me.
E così tornammo a Batumi, dove si trovavano la nostra baracca e la nostra fabbrica
domenica 11 aprile 2021
Le torri di Shukhov
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Torre dell'acquedotto a Lobnya ("Google Street") |
E qui sotto, la torre pogettata da Shukov e terminata nel 1929, a Bukhara, in Uzbekistan. La incontrari per caso e mi dissi, "ma questa è una torre di Shukhov, che cosa ci fa qua?".
Vedo prospettive di sviluppo per un turismo dedicato alla scoperta delle torri di Shukhov: questo in buona sostanza volevo dire.
martedì 6 aprile 2021
Passaggi
In neppure 30 km a piedi si fa il giro dei colli di Bologna.
Partendo da Bologna si incontrano molte ville, con campi recintati che impediscono il cammino. Non è solo la "concentrazione della ricchezza", ma è anche la strada sbarrata. Si vedono due esempi, nella mappa del tragitto qui sotto, di cammini che finiscono nel nulla.
Solo ci si chiede, perché non ci sia l'obbligo di lasciar passare i viandanti: il diritto di proprietà non è assoluto. Invece, il diritto di vagare senza meta, si.
martedì 30 marzo 2021
L'università
Chiudo la parentesi universitaria (dopo l'escursione a Ferrara e a Bologna).
Conosco numerosi colleghi che hanno le idee chiare su come migliorare la governance dell'università nelle sue svariate sfaccettature. Invece io non ho ricette da proporre, perché la complessità di questa istituzione mi risulta eccessiva.
Quel che si nota oggi è che Senato accademico e, ancor più, Consiglio di amministrazione, sono composti da persone cooptate e fedelissime. Non intendo in alcun modo idealizzare l'Università pre-riforma Gelmini, che anche in questo rappresentò un punto di discontinuità, ma la situazione attuale è veramente estrema.
Con i due organi collegiali principali di fatto annullati, è del tutto velleitario attendersi che altri organismi - Nucleo di valutazione, Responsabile anticorruzione - possano svolgere alcun ruolo di controllo. Non solo perché sono anche loro scelti esattamente perché non diano problemi, ma perché sono appiattiti dall'assenza di qualunque dialettica reale tra gli organi.
A fronte di un'articolazione dei poteri interni che è del tutto fittizia, qualunque porcata può avvenire, e l'unico controllo può essere esterno. Non il Ministero, che sa essere un'entità molto astratta, ma i tribunali, quando tizio pesta i calli a caio in maniera non ricomponibile. C isarebbero anche i media, che attraversano una grave crisi, e che male svolgono il loro ruolo di "cane da guardia" - a livello locale in particolare.
Così, in parte spiego Ferrara, e così Bologna. Non ho idea di come si potrebbe migliorare la situazione, e proporre maggiori "virtù repubblicane" non vale.
sabato 27 marzo 2021
Giuseppe Galvan, Giorgio Zauli, e l'Università di Ferrara
(UniFe. I veleni del ‘caso Zauli’ finiscono in tribunale, di Daniele Oppo. L'Estense, 26 marzo 2021).
Giuseppe Galvan è il direttore amministrativo dell'Università di Ferrara, le cui risorse (sito Web, indirizzi di email "istituzionale" di suoi funzionari) furono utilizzate per realizzare e pubblicare una "manifestazione di solidarietà al Rettore in merito ai recenti articoli di stampa", o se preferite, per un vile attacco all'Articolo 21 della Costituzione (copia archiviata).
Giorgio Zauli è il rettore dell'università che è riuscita ad insabbiare l'indagine riguardo alle accuse di frode scientifica rivolte a Giorgio Zauli.
(Nota: "opportune sede legali" mai pervenute).
L'Università di Ferrara è quell'istituzione ove 363 professori hanno sottoscritto la "manifestazione di solidarietà" di cui si è detto, mostrandosi avvezzi a una quantità bestiale di untume, ma dove nessuno ha mai chiesto in pubblico chiarezza circa il merito delle accuse al rettore Zauli.
A proposito di questa Ferrara, mi viene in mente un racconto di Giorgio Bassani. Si intitola "Una lapide in Via Mazzini". E' magistrale e terrificante.
Cooptazione: la prova ontologica
Si vota per il Senato accademico dell'Università di Bologna. Ci sono 25 posti con 25 candidati, ed è un miglioramento rispetto a due anni fa, quando se ne presentarono addirittura 27. Nell'ottica di ridurre gli sprechi.
I 5 candidati d'"area", mai visti ne' sentiti (con un'eccezione, e si tratta di uno dei tanti figli, nipoti, e parenti, che rendon forte l'Italia), ci chiedono il voto. Pubblico la loro lettera perché è scritta molto bene, e lo affermo con cognizione di causa, avendo in passato lavorato come ghostwriter.
Calza a pennello e io non avrei potuto scrivere di meglio, per una tale committenza. I prescelti, "onorati e grati per la fiducia accordata", hanno stoffa: altrimenti non sarebbero dove sono, che è poi la prova ontologica della supremazia della scelta per cooptazione.
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Cari Colleghe e Colleghi,
in accordo con i Direttori della nostra Area abbiamo presentato le nostre candidature per il Senato accademico, che sono state sostenute, in modo trasversale, da docenti appartenenti a tutti i Dipartimenti.
Onorati e grati per la fiducia che ci è stata accordata ci fa piacere ribadire che la collegialità e la condivisone che hanno portato alle nostre candidature saranno anche il motivo dominante nella nostra presenza in Senato.
Siamo consapevoli che la forza della nostra rappresentanza risiede nel confronto continuo con ciascuno di Voi e che solo da questo confronto, che continua da tempo, può derivare il peso politico della nostra Area e la possibilità che l’Ateneo risponda in modo positivo e concreto alle nostre istanze.
In questi tempi difficili, in cui tutta la nostra vita trascorre online, non vogliamo appesantire le vostre agende con la proposta di occasioni di incontro strutturate ma siamo a Vostra disposizione per consigli, suggerimenti e proposte in qualsiasi momento lo riteniate utile.
Vi ringraziamo fin d’ora per il sostegno che vorrete dare alle nostre candidature.
Un caro saluto
Filippo Andreatta - candidato Collegio dei Direttori
Claudia Golino - candidata Collegio dei Direttori
Angela Montanari - candidata Rappresentanti di Area
Federico Casolari - candidato Rappresentanti di Area
Alessandra Zammit - candidata Rappresentanti di Area
mercoledì 24 marzo 2021
A Organização
martedì 2 marzo 2021
Quando non vidi Gorbaciov
Tutti esperti
Spezzo una lancia a favore di tutte quelle persone che, nell'ultimo anno, han capito tutto di tutto: virologia, R con zero e R con t, "piano vaccini", eccetera.
Un anno trascorso alla finestra: discettare di quel che si vede là fuori, per giudicare, mi pare francamente il minimo.
Io per esempio, che quasi quotidianamente frequento una fattoria, credo di avere molto da suggerire riguardo alla cura delle galline, delle capre, e della pecora.
E chi non è d'accordo e critica questi specialisti improvisati, consideri che giudicare chi giudica è altrettanto avventato: che ne sanno loro degli abissi della psicologia umana, altrui, e propria?
Questo pensavo ieri, in fattoria, mentre con sguardo esperto osservavo la pecora, le capre e le galline.
sabato 20 febbraio 2021
Eridano
Di là dal Po.
Bicicletta, con Fortezza di Stellata. Casa. Volatile.