ci penserò sopra
mercoledì 9 ottobre 2024
Querele insivibili
giovedì 19 settembre 2024
Telecomandi
Questa è la settimana dei telecomandi.
"Ramzan Kadyrov ha affermato che Elon Musk ha "disabilitato a distanza" il Cybertruck, che il capo della Cecenia sostiene che il proprietario della Tesla gli abbia regalato in agosto (Musk ha negato di aver fatto un regalo del genere). Secondo Kadyrov, l’auto si trovava “nel distretto militare nord” e stava “effettuando missioni di combattimento”, ma a causa del blocco ha dovuto essere “rimorchiata”."
Da Meduza.io: originale:
Рамзан Кадыров заявил, что Илон Маск «удаленно отключил» Cybertruck, который, как утверждал глава Чечни, владелец Tesla подарил ему в августе (Маск отрицал, что делал такой подарок). По словам Кадырова, автомобиль находился «на СВО» и «выполнял боевые задачи», но из-за отключения его пришлось «отбуксировать».
martedì 17 settembre 2024
James Scott
domenica 25 agosto 2024
Elvis Costello e i suoi trentanove brani
Ci informa Il Post che Elvis Costello compie 70 anni.
Quando vidi il suo concerto al Fox Theater di Atlanta ne aveva 28. Al termine di 4 (quattro) bis avrebbe cantato 39 (trenatnove) brani (questo il running order). Aggiungiamo l'opening act dei Talk Talk.
Il tutto, per $ 9,75. 25 centesimi a brano, con Talk Talk gratis.
Foto in alto: pubblicata l'indomani dal quotidiano locale. in basso, biglietto. "Da Internet", ma forse da qualche parte conservo ancora il mio. E sì, il Fox Theater era, e immagino ancora sia, "fabulous".
domenica 11 agosto 2024
Turistopoli a Bologna e la "musica del Sindaco"
E' accaduto che in un'"opinione" sul New York Times, Ilaria Maria Sala abbia molto criticato Bologna, affermando che è diventata un "inferno turistico". Che sia cambiata e, al pari di altre, sia diventata una città "a ciambella" di cui è meglio evitare il centro - il cosiddetto "quadrilatero" - è ben noto a chi ci vive. Quali conclusioni trarne, chissà. Le città di trasformano, e avere città col buco dentro è un fatto nuovo che potrebbe anche risultare interessante.
All'opinione tranchant espressa su un così fastidiosamente prestigioso quotidiano, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha risposto piccato, affermando in buona sostanza che va tutto bene.
Nel breve video (in basso: per sfondo, il gran edificio del Comune) si ascoltano a tutto volume le prime note di una famosa canzone, ricordo di un'Italia remota. L'altro giorno, sabato 10 agosto, a mezzogiorno circa. Il "quadrilatero" di Bologna è da evitare anche per la musica assordante e spesso mediocre che l'allegro ottimismo di Lepore obbliga ad ascoltare. E' la "musica del Sindaco", perché basterebbe un'ordinanza che impedisca la musica amplificata e con "basi". Così non solo si rispetterebbe la libertà dei passanti, ma forse si creerebbe spazio per un'offerta musicale più ricca ed esperta.
Ma, penserà forse il Sindaco, quanto è pittoresca la vera musica italiana, gridata ai turisti volenterosamente in cerca dell'autentica Bologna e della mortadella identitaria. E qui a Bologna, e anzi proprio nel centro della ciambella, non solo va tutto bene, ma anche abbiamo il cielo in una stanza.
Ps. valga come appunto per "Turistopoli" (qui, qui, qui, e qui) che chissà, prima o poi, scriverò per davvero.
sabato 20 luglio 2024
Una intervista
Kickback: Lucio Picci on the need to rethink the current anti-corruption paradigm
A dire il vero è già passata una settimana, ma col caldo io procedo molto a rilento.
Prof. Liz Dávid-Barrett è la direttrice del Centre for the Study of Corruption all'Università del Sussex.
sabato 6 luglio 2024
Il "server" Buonaiuti
Molti anni fa fui responsabile di un laboratorio all'Università di Bologna, che aveva un buon numero di "server", di computer che erogano servizi insomma, linux. Li feci chiamare coi nomi di quei professori. "Buonaiuti", per i miei collaboratori e anche per me, era un computer sempre acceso che, ronzante, faceva il suo lavoro.
Recentemente a Bologna il Cardinale Zuppi ha organizzato una messa in sua memoria, in una cripta, un po' segretamente. Del resto, ci racconta l'agenzia di stampa Adista (specializzata in cose di chiesa), Buonaiuti fu scomunicato e non è mai stato riabilitato. Non fu neppure riassunto all'università, dopo la guerra, per un inghippo legato al fatto che era cittadino vaticano, e che non ho ben capito (si cerchi la sua voce su Wikipedia, dalla quale emerge che era sicuramente persona interessante).
Una “riabilitazione criptica”: la messa di Zuppi per Ernesto Buonaiuti, di Eletta Cucuzza, 20 giugno 2024.
martedì 11 giugno 2024
Giornalisti uccisi in Palestina
Oggi sono capitato alla galleria Squadro, a Bologna. Stavano allestendo una mostra sui giornalisti uccisi in Palestina. L'autore è Gianluca Costantini, che era presente. Col suo permesso pubblico alcune foto.
Sono più di cento, quasi tutti, ma non tutti, palestinesi. Alcuni di testate importanti, la maggior parte no. Ci sono le facce di tutti, con qualche notizia su ciascuno: è un'"offerta votiva, un gesto di cura per la memoria" - così nella presentazione della mostra.
giovedì 2 maggio 2024
Conquista di un pontile a Dakar
A Dakar c'è un pontile molto lungo. Di fronte è stazionata la nave "Powership Africa", un generatore galleggiante che pare produca il 20% di energia elettrica del Senegal.
Alcuni dei blocchi di cemento del pontile hanno ceduto e sono bassi sul mare. Non vi è un vero accesso.
Il primo tentativo di accesso è stato ostacolato da flutti pertinaci.
Ho cercato un'altra via, anche acquattandomi. Acquattarsi spesso aiuta nelle imprese.
Sono salito.
mercoledì 1 maggio 2024
Progetto mondo
Chi vuol fare qualcosa seriamente non può pensarci "ogni tanto", ma continuamente e anzi ossessivamente (solo l'ossessione è compatibile col bene). Ho dovuto dribblare tra le insenature di una lunga coda di paglia per giustificar(mi) l'ultimo progetto di ricerca, anche lui richiedente numerosi viaggi. Dato che l'essere umano è debole e la spinta ad essere convenzionali è invece potente, mi sto ora dedicando a ricerche meglio raccontabili in società.
Ma quel "progetto mondo", e turistopoli, e megaturismo, e anche, certo, i barconi degli immigrati, mi tornano e tornano in mente. Procedo spazialmente e sulla mappa coloro luoghi nuovi e, per quel che posso, cerco di capire: e quel luoghi e le loro geografie, e un loro senso complessivo, che siamo condannati a cercare. E' per questo che ho aggiunto un pezzzetto di Africa occidentale nelle ultime due settimane, e uno di Indonesia (che essendo enorme solo a pezzetti si può visitare) un paio di mesi fa. Solo per questo, che chi viaggia con me sa che sono solo scomodi sacrifici.
Ho trovato su Internet un bel generatore dei Paesi visitati. Crea un video con un globo che gira. Mostra un'Africa quasi inesplorata, mostra un continente che conosciamo poco e anche per questo sono andato. Anche se, tanti anni fa, in Africa iniziai a viaggiare in un certo modo che amo: sporco e incurante.
Qui sotto registro qualche appunto passato, di un progetto che forse solo realizzerò non occupandome seriamente. Un progetto, quindi, che sarà solo contraddizione, come il tema che tratta: turistopoli, il mondo.
Progetto mondo (26 maggio 2017)
domenica 31 marzo 2024
Mitragliere FIAT
Era mio bisnonno, e morì marchiato, oggi diremmo "brandizzato": era un mitragliere Fiat.
Mia bisnonna Nella la ricordo bene. Morto suo marito giovane (lei che aveva partorito a 17 anni), si unì con un reduce di guerra al quale avevano amputato un braccio. Un certo Sandrino. Ricordo che da anziana cambiava spesso casa, scegliendo vicoli dai nomi divertneti come "via Gioco del Pallone" e "del Cammnello". Era simpatica e sul televisore aveva una gondola di plastica che si illuminava. Deduco che in almeno una occasione avesse visitato Venezia.
Per quanto riguarda il bisnonno Arrigo, aveva avuto una figlia da relazione clandestina dalle parti di Voghera. Se non fosse morto sul Piave, a cercare di raddrizzare Caporetto, forse avrei più parenti in giro.
Il mio secondo nome, di quelli che si registravano quando ci si battezzava ma non all'anagrafe, è Arrigo. E anche Ennio, che però pare solo fosse un nome che piaceva a mia madre.
Sepolti nel Sacrario di Fagaré della Battaglia
Scheda di Arrigo Armando Orsini
lunedì 26 febbraio 2024
I calanchi
Oltre Monte Poggiolo c'è una strada di ghiaia che costaggia i calanchi.
Proseguendo in bicicletta, a un certo punto si incontra una panchina che serve per fermarsi a meditare sui calanchi e la calanchità: condizione del calanco, condizione impervia scoscesa e forse sterile. In realtà non so bene che cosa sia la calanchità ed è anche per questo che si medita.
A ben guardare in quella vista, il trattore ha disegnato un cuore, perché il romagnolo, in fondo, è un tenero.
giovedì 22 febbraio 2024
Rethinking Corruption
La faccio brevissima (dato che, per chi mi conosce, questo libro è stato il tormentone degli ultimi anni).
Pubblicato oggi, e aggiungo solo un'immagine: la dedica. A mio padre avevo fatto uno strano blog, con tante interviste che sono dei bei documenti di storia.
Nel ritaglio qui sotto ho lasciato quella spece di tiro a segno che si trova nelle bozze dei libri. Così dà l'idea della costruzione, del "build things" insomma. Lì c'è tutto e forse anche altro.
venerdì 29 dicembre 2023
Codici etici: la proposta dell'Università di Bologna è da ritirare
Questo sosteniamo, qui.
domenica 24 dicembre 2023
Codici etici: chi controlla il controllore?
I codici etici vanno di moda, e sono parte del consenso di questi anni su come combattere la corruzione. Di moda anche sta diventando affermare che si intende non tanto combattere la corruzione, bensì promuovere l'integrità. Sono convulsioni semantiche che segnano l'autunno di detto "consenso": ne parlo nel mio nuovo ponderosissimo libro ("Rethinking Corruption": qui).
Al pari di molti strumenti che dovrebbero lottare la corruzione, i codici etici si prestano ad un utilizzo partigiano per essere applicati con i nemici, ed interpretati con gli amici.
Il problema è particolarmente rilevante alla luce di un recente atto, il D.P.R. 81/2023, che impone nuove regole di condotta per la tutela dell’immagine della pubblica amministrazione.
L'Università di Bologna ha avviato un procedimento di consultazione, in vista dell'approvazione di modifiche al proprio Codice. Riporto pubblicamente il mio commento, sia perché sono convinto che siano altri a ledere la nostra immagine, sia perché mi è sempre piaciuto andarmela a cercare.
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Chi controlla il controllore, ovvero, il Rettore?
Ampliando l’ambito di applicazione del codice etico lo si rende ancor di più uno strumento utilizzabile selettivamente per punire o premiare.
Pongo un esempio concreto. Si propone che: “Fatti salvi la libertà di espressione e il diritto di critica, il dipendente si astiene da interventi o commenti che possano nuocere al prestigio, al decoro o all’immagine dell’Ateneo o della pubblica amministrazione in generale". Qualche tempo fa venne pubblicato un “leak” (qui) contenente, tra l’altro, una lettera firmata dal Rettore Ubertini (Prot. 5725 del 06/06/2017; qui).
Apparentemente, il già Rettore non ritenne di rendere note a finanziatori di un nostro laboratorio delle informazioni a mio avviso essenziali riguardo a un’indagine interna scaturita da accuse di frode scientifica. A mio avviso, Ubertini violò il codice etico.
Oltre a un problema particolare – un Rettore è “sopra al codice etico?” - se ne pone uno di portata ben generale: dove inizia e dove finisce la discrezionalità di applicazione del Codice? E se un Rettore applica il codice discrezionalmente, ovvero non "per etica", bensì per punire e premiare, sta egli stesso violando il codice?
Il potere del codice come arma extra-istituzionale si alimenta dalla vaghezza, oltre che dall’estensione, dell’ambito di applicazione. Si consideri che parlai dei fatti ricordati, e della lettera di Ubertini, ai nostri studenti di dottorato. Avendo reso pubblico il testo della lezione (qui: "Plagio, falsificazione e invenzione dei risultati. L'etica della ricerca, le fondamenta del nostro lavoro": ), c’è la possibilità che ad aver leso “prestigio, decoro o immagine” dell’Ateneo risulti che non fu Ubertini, ma chi lo contestò.
Potrei concludere scherzando, proponendo che si trovi un angolino, nell’articolato, per introdurre l’istituto dell’abiura riparatoria. Fuor di celia, segnalo che se le proprie critiche le si fa in classe, si è sotto l’ombrello dell’Art. 33 della Costituzione (libertà di insegnamento). Non mi pare che la proposta in discussione ne proponga la modifica.
E quindi, riguardo alla libertà di espressione vi saranno regimi distinti a seconda che ci si esprima in classe, o fuori? Davvero?
Cordialmente,
Professore ordinario di Politica Economica
Dipartimento di Scienze Economiche