Luciano Da Ros ha scritto una recensione su "Rethinking Corruption", uscito qualche mese orsono.
Siccome è molto generosa, la cito.
Taking corruption and anti-corruption seriously. Brazilian Political Science Review. 2024 (19)1
Luciano Da Ros ha scritto una recensione su "Rethinking Corruption", uscito qualche mese orsono.
Siccome è molto generosa, la cito.
Taking corruption and anti-corruption seriously. Brazilian Political Science Review. 2024 (19)1
Questa è la settimana dei telecomandi.
"Ramzan Kadyrov ha affermato che Elon Musk ha "disabilitato a distanza" il Cybertruck, che il capo della Cecenia sostiene che il proprietario della Tesla gli abbia regalato in agosto (Musk ha negato di aver fatto un regalo del genere). Secondo Kadyrov, l’auto si trovava “nel distretto militare nord” e stava “effettuando missioni di combattimento”, ma a causa del blocco ha dovuto essere “rimorchiata”."
Da Meduza.io: originale:
Рамзан Кадыров заявил, что Илон Маск «удаленно отключил» Cybertruck, который, как утверждал глава Чечни, владелец Tesla подарил ему в августе (Маск отрицал, что делал такой подарок). По словам Кадырова, автомобиль находился «на СВО» и «выполнял боевые задачи», но из-за отключения его пришлось «отбуксировать».
Quando vidi il suo concerto al Fox Theater di Atlanta ne aveva 28. Al termine di 4 (quattro) bis avrebbe cantato 39 (trenatnove) brani (questo il running order). Aggiungiamo l'opening act dei Talk Talk.
Il tutto, per $ 9,75. 25 centesimi a brano, con Talk Talk gratis.
Foto in alto: pubblicata l'indomani dal quotidiano locale. in basso, biglietto. "Da Internet", ma forse da qualche parte conservo ancora il mio. E sì, il Fox Theater era, e immagino ancora sia, "fabulous".
E' accaduto che in un'"opinione" sul New York Times, Ilaria Maria Sala abbia molto criticato Bologna, affermando che è diventata un "inferno turistico". Che sia cambiata e, al pari di altre, sia diventata una città "a ciambella" di cui è meglio evitare il centro - il cosiddetto "quadrilatero" - è ben noto a chi ci vive. Quali conclusioni trarne, chissà. Le città di trasformano, e avere città col buco dentro è un fatto nuovo che potrebbe anche risultare interessante.
All'opinione tranchant espressa su un così fastidiosamente prestigioso quotidiano, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha risposto piccato, affermando in buona sostanza che va tutto bene.
Nel breve video (in basso: per sfondo, il gran edificio del Comune) si ascoltano a tutto volume le prime note di una famosa canzone, ricordo di un'Italia remota. L'altro giorno, sabato 10 agosto, a mezzogiorno circa. Il "quadrilatero" di Bologna è da evitare anche per la musica assordante e spesso mediocre che l'allegro ottimismo di Lepore obbliga ad ascoltare. E' la "musica del Sindaco", perché basterebbe un'ordinanza che impedisca la musica amplificata e con "basi". Così non solo si rispetterebbe la libertà dei passanti, ma forse si creerebbe spazio per un'offerta musicale più ricca ed esperta.
Ma, penserà forse il Sindaco, quanto è pittoresca la vera musica italiana, gridata ai turisti volenterosamente in cerca dell'autentica Bologna e della mortadella identitaria. E qui a Bologna, e anzi proprio nel centro della ciambella, non solo va tutto bene, ma anche abbiamo il cielo in una stanza.
Ps. valga come appunto per "Turistopoli" (qui, qui, qui, e qui) che chissà, prima o poi, scriverò per davvero.
Kickback: Lucio Picci on the need to rethink the current anti-corruption paradigm
A dire il vero è già passata una settimana, ma col caldo io procedo molto a rilento.
Prof. Liz Dávid-Barrett è la direttrice del Centre for the Study of Corruption all'Università del Sussex.
Molti anni fa fui responsabile di un laboratorio all'Università di Bologna, che aveva un buon numero di "server", di computer che erogano servizi insomma, linux. Li feci chiamare coi nomi di quei professori. "Buonaiuti", per i miei collaboratori e anche per me, era un computer sempre acceso che, ronzante, faceva il suo lavoro.
Recentemente a Bologna il Cardinale Zuppi ha organizzato una messa in sua memoria, in una cripta, un po' segretamente. Del resto, ci racconta l'agenzia di stampa Adista (specializzata in cose di chiesa), Buonaiuti fu scomunicato e non è mai stato riabilitato. Non fu neppure riassunto all'università, dopo la guerra, per un inghippo legato al fatto che era cittadino vaticano, e che non ho ben capito (si cerchi la sua voce su Wikipedia, dalla quale emerge che era sicuramente persona interessante).
Una “riabilitazione criptica”: la messa di Zuppi per Ernesto Buonaiuti, di Eletta Cucuzza, 20 giugno 2024.
Oggi sono capitato alla galleria Squadro, a Bologna. Stavano allestendo una mostra sui giornalisti uccisi in Palestina. L'autore è Gianluca Costantini, che era presente. Col suo permesso pubblico alcune foto.
Sono più di cento, quasi tutti, ma non tutti, palestinesi. Alcuni di testate importanti, la maggior parte no. Ci sono le facce di tutti, con qualche notizia su ciascuno: è un'"offerta votiva, un gesto di cura per la memoria" - così nella presentazione della mostra.
A Dakar c'è un pontile molto lungo. Di fronte è stazionata la nave "Powership Africa", un generatore galleggiante che pare produca il 20% di energia elettrica del Senegal.
Alcuni dei blocchi di cemento del pontile hanno ceduto e sono bassi sul mare. Non vi è un vero accesso.
Chi vuol fare qualcosa seriamente non può pensarci "ogni tanto", ma continuamente e anzi ossessivamente (solo l'ossessione è compatibile col bene). Ho dovuto dribblare tra le insenature di una lunga coda di paglia per giustificar(mi) l'ultimo progetto di ricerca, anche lui richiedente numerosi viaggi. Dato che l'essere umano è debole e la spinta ad essere convenzionali è invece potente, mi sto ora dedicando a ricerche meglio raccontabili in società.
Ma quel "progetto mondo", e turistopoli, e megaturismo, e anche, certo, i barconi degli immigrati, mi tornano e tornano in mente. Procedo spazialmente e sulla mappa coloro luoghi nuovi e, per quel che posso, cerco di capire: e quel luoghi e le loro geografie, e un loro senso complessivo, che siamo condannati a cercare. E' per questo che ho aggiunto un pezzzetto di Africa occidentale nelle ultime due settimane, e uno di Indonesia (che essendo enorme solo a pezzetti si può visitare) un paio di mesi fa. Solo per questo, che chi viaggia con me sa che sono solo scomodi sacrifici.
Ho trovato su Internet un bel generatore dei Paesi visitati. Crea un video con un globo che gira. Mostra un'Africa quasi inesplorata, mostra un continente che conosciamo poco e anche per questo sono andato. Anche se, tanti anni fa, in Africa iniziai a viaggiare in un certo modo che amo: sporco e incurante.
Qui sotto registro qualche appunto passato, di un progetto che forse solo realizzerò non occupandome seriamente. Un progetto, quindi, che sarà solo contraddizione, come il tema che tratta: turistopoli, il mondo.
Progetto mondo (26 maggio 2017)
Era mio bisnonno, e morì marchiato, oggi diremmo "brandizzato": era un mitragliere Fiat.
Mia bisnonna Nella la ricordo bene. Morto suo marito giovane (lei che aveva partorito a 17 anni), si unì con un reduce di guerra al quale avevano amputato un braccio. Un certo Sandrino. Ricordo che da anziana cambiava spesso casa, scegliendo vicoli dai nomi divertneti come "via Gioco del Pallone" e "del Cammnello". Era simpatica e sul televisore aveva una gondola di plastica che si illuminava. Deduco che in almeno una occasione avesse visitato Venezia.
Per quanto riguarda il bisnonno Arrigo, aveva avuto una figlia da relazione clandestina dalle parti di Voghera. Se non fosse morto sul Piave, a cercare di raddrizzare Caporetto, forse avrei più parenti in giro.
Il mio secondo nome, di quelli che si registravano quando ci si battezzava ma non all'anagrafe, è Arrigo. E anche Ennio, che però pare solo fosse un nome che piaceva a mia madre.
Sepolti nel Sacrario di Fagaré della Battaglia
Scheda di Arrigo Armando Orsini
Oltre Monte Poggiolo c'è una strada di ghiaia che costaggia i calanchi.
La faccio brevissima (dato che, per chi mi conosce, questo libro è stato il tormentone degli ultimi anni).
Pubblicato oggi, e aggiungo solo un'immagine: la dedica. A mio padre avevo fatto uno strano blog, con tante interviste che sono dei bei documenti di storia.
Nel ritaglio qui sotto ho lasciato quella spece di tiro a segno che si trova nelle bozze dei libri. Così dà l'idea della costruzione, del "build things" insomma. Lì c'è tutto e forse anche altro.
Questo sosteniamo, qui.