Un tale "Ale", che non credo di avere il piacere di conoscere, lascia un messaggio insinuando che, nel nostro racconto della vita & opere di Valerio Lazarov, ci si sia dimenticati di ricordare il ruolo che ebbe agli albori delle televisioni di Berlusconi.
Eh no, caro Ale, qui abbiamo ottima memoria: siamo solo ignoranti. La nostra linea editoriale, improntata a un coraggioso espansionismo tuttologo, soggetta ad allucinazioni in cinque idiomi stranieri e talvolta cirillici, ci spinge ad occuparci di qualsiasi tema e a tentare la conquista di qualsiasi spazio, ostentando la spensierata allegria di chi-non-si-rende-conto.
Tant'è, ecco l'interessante integrazione, che mi serve anche come scusa per proporvi questi Ricchi e Poveri d'annata. Si tratta di una tappa intermedia e necessaria, di un piccolo prezzo, credetemi.
"Dimentichi di dire che dal 79 all'89 ha lavorato in Italia come manager di Videotime, il braccio televisivo di Canale5. Berlusconi aveva notato Lazarov per il programma Tilt (che aveva Stefania Rotolo come star) e lo aveva voluto per caratterizzare fortemente la sua rete con un impronta - diremmo oggi - high tech. Lazarov era infatti stato un pioniere nell'uso degli effetti elettronici, come lo SqueezeZoom e l'ADO (Ampex Digital Optics). In realtà utilizzava spesso effetti ottenuti artigianalmente con fogli di acetato con elementi polarizzanti e filtri sulle camere. Chi può far mente locale su Canale 5 dei primi anni non farà fatica a ricordare una televisione ricca e "colorata", fortemente diversa dalla tv di stato molto ingessata e istituzionale. E in questo Lazarov fu determinante. Lasciò la presidenza di Videotime solo nel 1989, quando gli venne l'incarico di fare lo start-up di Telecinco a Madrid. "
Ale