martedì 2 marzo 2021

Quando non vidi Gorbaciov

 
 L'Università di Bologna era in fremito: doveva arrivare Gorbaciov per ritirare il titolo di Professore "honoris causa". La cerimonia era nell'augusta Aula Magna a Santa Lucia, con le più alte autorità civili, militari e religiose in prima fila: chiunque a Bologna contasse qualcosa era presente, sedendo tanto più avanti quanto più contava. 

Manuela e io, giovani ricercatori di cui uno scalcagnato, non avevamo neppure un posto a sedere, e vagavamo per l'enorme sala guardando divertiti i presenti. Gorbaciov era in leggero ritardo, e quando il ritardo si allungò, sul palco iniziò a intravedersi qualche segno di nervosismo, che passò di grado quando la faccia del rettore Fabio Roversi Monaco parve iscurirsi oltre alla tonalità dell'abituale abbronzatura. 

Iniziò a spargersi la voce che Gorbaciov era in albergo per certe telefonate urgenti, a Mosca, dove era in corso non ricordo quale puntata dei rivolgimenti di quegli anni - a sottintendere l'alto senso di responsabilità dello statista. Ma prolungandosi ancora, l'attesa si fece prima impbarazzante e poi insopportabile, sino a quando il Rettore Roversi Monaco prese la parola. Era furente. Gorbachev non sarebbe venuto, la cerimonia era annullata e, se non ricordo male, dichiarò anche pubblicamente che avrebbe chiesto al Ministero di revocare il titolo. Tutti se ne andarono bisbigliando e senza capire.

Appresi poco dopo da persona ben informata che all'ultimo minuto Gorbaciov aveva accettato di recarsi, invece che da noi, presso una qualche azienda del modenese (un mobilificio? un prosciuttificio? non ricordo bene), per fare foto e per soldi (14 milioni di lire? non so con quale fondamento ricordo questa cifra). Il rettore col tempo si sbollì e prevalse il buon senso. Il titolo non venne revocato (cosa credo quasi impossibile, peraltro) e fu consegnato in altra occasione e senza cerimonia troppo ambiziosa. 

Gorbaciov oggi compie 90 anni, e a lui vanno i miei auguri. 

In alto si può vedere la registrazione di una sua famosa pubblicità televisiva. In Russia erano anni molto complicati un po' per tutti e giudicare è difficile. Ma se penso a tutte le autorità - civili, religiose e militari - quel giorno inutilmente in prima fila, e a Roversi Monaco furioso per l'offesa, ancora mi viene un sorriso, e ringrazio, per avere avuto l'occasione di non incontrare Gorbaciov.

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