venerdì 22 agosto 2025

Francesco Boccia: honni soit qui mal y pense

 Si inizia la mattina così, nel magico mondo dell'alta politica italiana.

1) Francesco Boccia oggi, su La Repubblica, sostiene che la politica non deve tradire la scienza.



2) Francesco Boccia che partecipa a un concorso universitario presentando certe pubblicazioni (e querelò, senza ricevere soddisfazione alcuna, chi ne scrisse o ne chiese conto).


Francesco Boccia fa venire in mente un vecchio titolo di "Cuore". Che di titoli ne fece tanti, non solo quello al quale certuni potrebbero pensare.


PS 23 agosto 2025. Scrive Luciano Capone oggi su Il Foglio: 

"Il Pd fa bene ad alzare la bandiera del metodo scientifico, ma forse farebbe meglio a trovare un altro sbandieratore. Perché Boccia è stato protagonista di un episodio a dir poco spiacevole: un plagio scientifico."

[...]

"Colto con le mani nella marmellata, Boccia si difese prima goffamente e poi aggressivamente: prima modificò il cv definendo l’articolo incriminato una “lettura consigliata”, poi disse di aver inviato la lista delle pubblicazioni distrattamente, infine querelò per diffamazione un docente universitario (poi archiviato) che aveva continuato a sollevare la questione del plagio. Alla fine l’Università Liuc dichiarò “retracted” (ritirato) l’articolo di Boccia: è la procedura generalmente usata in caso di frode scientifica. Il titolo della lettera di Boccia a Rep. – “Quando la politica tradisce la scienza” – ha un amaro sapore autobiografico" (*)

Il querelato non sono io (al Prof. Alberto Vannucci e a me, che firmammo un esposto alla Procura della Repubblica di Campobasso, la querela fu solo annunciata; non so se sia stata archiviata, o mai fatta). Fu querelata anche la giornalista de Il Fatto Quotidiano (si veda sopra; mi risulta, e mi risulta l'archiviazione). 

Certe querele, che si materializzino o che solo si anuncino, vengono chiamate "SLAPP": Strategic Lawsuits Against Public Participation. Si tratta di una pratica molto democratica e di sinistra - nel magico mondo dell'alta politica italiana.

(*) Quando Francesco Boccia tradì la scienza. Di Luciano Capone, Il Foglio, 23 agosto 2025.

domenica 10 agosto 2025

La luna

La  morte recente di Jim Lowell, che era sull'Apollo 13, mi ha rifatto tornare in mente il mio primo ricordo. Era circa il 15 aprile del 1970 e avevo quattro anni e pochi mesi. All'Apollo 13 (*) era esploso un serbatoio. Stavano cercando di salvare i tre astronauti. Se ne parlava tanto e la questione mi interessava moltissimo. 

Ero con mia madre nel minuscolo terrazzino dell'appartamento "Gescal" dove vivevamo. Io ero in piedi, e mia madre l'avevo di fronte: accovacciata, stava sistemando delle piante di fiori.

Il terrazzino è ancora lì. Nella foto dal satellite si intravede una parabola che allora non c'era. Era chiuso da un vetro che inglobava una rete di metallo, e dal marciapiede facilmente si poteva salire, scavalcare quel vetro, ed entrare. Ma questo è un ricordo successivo, dell'epoca in cui già mi arrampicavo dove non dovevo.

All'Apollo 13 si era dunque rotto un serbatoio, e io dissi a mia madre, che stava travasando, o chissà forse piantando geranei, ma non potevano farlo più resistente quel serbatoio? per esempio di cemento, di ferro? 

Non ricordo cosa mi abbia risposto mia madre, e siccome è qui con me gliel'ho chiesto. Non ricorda il  mio ricordo. Ma me ne ha menzionato un altro che invece non ricordo io.

Immagino pochi giorni dopo il 20 luglio 1969, quando ci fu il primo sbarco sulla Luna, eravamo al mare. Al mare voleva dire, in Romagna sul fiume Rubicone, dove la mia famiglia aveva un "capanno". Stavamo attraversando il fiume con la piccola barca a remi e approdando a riva. Guardando la luna (che il 22 luglio era al primo quarto: ho verificato), indicandola, dissi, all'incirca, che si vedeva un'ombra e che erano gli uomini che ci camminavano. O forse, temo, quei burloni della mia famiglia mi diedero l'imbeccata, e io, guardando bene, tontamente confermai: "sì è vero". 

Se ne deducono varie conclusioni sulle quali non mi soffermo. Se non per una minore: io, allo sbarco sulla luna, ho sempre creduto molto.

(*) Apollo XIII