sabato 27 aprile 2013

Noi intellettuali a chilometro zero



Vent'anni fa mi recai da "Tempi Moderni", la libreria che si trovava in una traversa di Via Marconi, per comprarvi i "Quaderni dal carcere". Un bel cofanetto degli Editori Riuniti, sicuramente scontato, ma con un prezzo stampato di 180 mila lire: a me Gramsci costò caro.

Nell'anniversario della morte di Antonio Gramsci si impone una riflessione che tenti di leggere questa grande crisi italiana, per delinearne una via d'uscita. Io auspico larghe intese tra operai, contadini e quella componente di intellettuali, in cui mi riconosco, forse non organici, ma che sicuramente sono a chilometro zero.

2 commenti:

  1. Ammetterai che Gramsci arreda...
    Quanto alla tua interpretazione delle "larghe intese", mi pare di cogliere un velato scetticismo sul gruppone di ex Dc che il Pd e il Pdl hanno mandato al governo.

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  2. Caro Rudi, in realtà ne sono entusiasta. Il mio voleva solo essere un modesto apporto per favorire una transizione da una situazione già ottima a una del tutto irripetibile

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