sabato 20 aprile 2013

Napolitano Bis



Sospendo il giudizio sul settennato di Giorgio Napolitano, e comunque sfido chiunque ad operare nelle condizioni in cui si è trovato. I motivi che avrebbero dovuto sconsigliare la sua rielezione sono indipendenti da queste considerazioni.

Un motivo tra i tanti.

Almeno in qualche misura, nella costituzione materiale era entrato il principio che il Presidente non fosse rieleggibile. Se non ricordo male la questione si presentò con Sandro Pertini. Cambiare, creando un precedente, è un errore, perché un mandato di sette anni è già lungo. Inoltre, la possibilità (la mera possibilità, sottolineo) che le azioni di un Presidente siano motivate da ambizioni personali, possibilmente condite da qualche tratto di senilità, danneggia l'autorevolezza di una figura super partes, che può esser percepita come tale anche perché tutti sanno che è a fine carriera.

Sia chiaro: la Costituzione non pone limiti di mandato e il Presidente della Repubblica è legittimamente rieleggibile. Il Parlamento è sovrano. Ma quel che si usa chiamare costituzione materiale, e il buon senso, avrebbero dovuto consigliare prudenza. Tanto più in questa fase assai complicata, in cui la presenza di una Presidenza della Repubblica autorevole e pienamente legittimata è essenziale. Chi ha formulato la proposta - PDL, Monti, PD - ha dimostrato pochezza e scarso rispetto per le istituzioni democratiche. Chi ha accettato questa proposta, viceversa, è un signore di 88 anni che avrebbe avuto il diritto di riposare, e che tale proposta non avrebbe mai dovuto ascoltare, e accogliere.

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