domenica 23 dicembre 2018

Istat: mi dichiaro Presidente morale


[Foto: striscione apppeso da lavoratori Istat il 5 dicembre scorso, presso la sede di Via Balbo a Roma]

(Post scriptum 30/1/2019: Esattamente come previsto: "Blangiardo nuovo presidente dell’Istat grazie “all’aiutino” di mezza Forza Italia". La Stampa)


Tra chi si interessò alla mia candidatura a Presidente dell'Istat in diversi mi chiedono informazioni sugli sviluppi recenti. Eccole.

Il 5 dicembre scorso, "le Commissioni Affari costituzionali di Senato e Camera, in seduta congiunta, hanno svolto l'audizione di Gian Carlo Blangiardo". C'è anche il video: per opinione diffusa, Blangiardo, presidente in pectore già dall'estate e in quota Lega per quel che han scritto diversi mezzi di informazione, se l'è cavata tra il male e il malissimo. Sarebbe emerso anche un problema nel suo curriculum, relativo alla partecipazione a una commissione "internazionale" che non esisterebbe più da anni (vedi qui). Non si tratterebbe di un dettaglio: l'"esperienza internazionale" è un requisito di legge per presiedere l'Istat, e ridimensionata quella, il curriculum del Prof. Blangiardo rimane come orfano.

Sarebbe risultato chiaro che, rebus sic stantibus, le commissioni non avrebbero dato il via libera - è richiesta una maggioranza qualificata dei due terzi. Favorevoli, Lega e M5S - con qualche modesto rischio di franchi tiratori tra questi ultimi. Contrari e compatti i PD, e contrari ma "non compatti" Forza Italia.

Il governo non ha ancora calenderizzato la votazione e pare che non intenda farlo a breve. Si intuisce che si sia in attesa di tempi migliori, e di qualche "scambio" - con parlamentari dell'opposizione meno convinta, per così dire - che possa portare al risultato. Ma mercanteggiare con Forza Italia non è banale, dato che i giornali parlano di un'attività già in corso, ma in direzione opposta e rivolta a individualità del M5S.

E l'Istat rimarrà a bagnomaria per altri mesi, senza che sul suo futuro vi sia non dico un ragionamento, ma neppure una parola.

Nel mentre, valorosi (si, valorosi) cittadini e lavoratori Istat continuano con le "FOIA" (richieste di accesso agli atti) riguardo al processo di selezione dei candidati. Lo so perché ogni volta che ne arriva una, la Presidenza del Consiglio scrive a tutti quelli che si candidarono (io tra questi) per chiedere se ci opponiamo. Certo che non mi oppongo, anzi vi chiedo: pubblicate tutto.

L'ultima richiesta è di pochi giorni fa e chiede l'accesso "a tutti i manifesti programmatici" e ai "verbali per la valutazione delle candidature" "da parte della commissione" (selezionatrice della terna, comprendente Blangiardo) - commissione che, sia detto per inciso, si prestò splendidamente e con generosità alle necessita governative.

Considerare i programmi sarebbe senz'altro utile, dato che sino ad ora si è parlato un po' di tutto: delle idee di Blangiardo sugli immigrati e sulla contabilità dei feti, per esempio, ma non del futuro dell'Istat. E io non ero necessariemente il migliore dei candidati, ma sono l'unico che ha presentato un programma (questo). E allora, sino a quando non lo faranno anche gli altri, mi dichiaro Presidente morale dell'Istat. Senza ufficio, stipendio, anzi, descamisado e un po' pirata, ma comunque Presidente.

E gentile Prof. Blangiardo, noi non ci siamo neppure mai incontrati (è che frequentiamo consessi diversi), ma deve sapere che quando i voti per la sua nomina saranno stati consegnati, e con essi titolo, ufficio e stipendio, la sostanza della questione rimarrà immutata: nel posto sbagliato ci sarà lei.

2 commenti:

  1. Bravo, Lucio! Sempre attento e preciso, come ai tempi delle "città invisibili". Sono certo che saresti un Presidente Istat mitico, ma i tempi non mi pare volgano al bello per i puri di spirito.

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  2. Patrizio che piacere sentirti! Non preoccuparti, alla fine vinceremo - lascio solo in sospeso (per ora) il soggetto, e anche (per buona misura) ometto l'oggetto.

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