venerdì 20 dicembre 2019
42
Ho iniziato ad ascoltare certi podcast su Meduza.io in cui un giornalista intervista un esperto di linguistica. Per esempio qui si parla di "memi" e di fraseologia, e di come cambino nel tempo. Cambiano i codici culturali, a volte rapidamente: il riferimento alla battuta famosa di un certo film, per esempio, ha senso per chi l'ha visto, o ne ha sentito parlare, ma non per altri.
Certi riferimenti, invece, non sono tanto legati all'età quanto all'ambito di appartenenza. Per esempio, se dico "42", comprende il riferimento (che è questo) chi ha familiarità con una certa sottocultura e quasi a prescindere dall'età anagrafica.
I codici possono complicarsi e porsi su piani diversi, e i riferimenti frantumarsi, in mille rivoli la cui comprensibilità si dipana lungo linee sempre meno popolate sino ad attenuarsi e a divenire questione quasi privata. Ben si addice al 42: "Answer to the Ultimate Question of Life, the Universe, and Everything".
Così ho cambiato l'immagine lassù, per un po'. All'inizio vi era una foto in cui, dalle parti di Barcellona, dormivo su una panchina dentro a un sacco a pelo. Poi altro, e sino a poco fa c'ero io dentro un labirinto dalle pareti di bambù al cui centro stava il Budda. Un Budda che secondo me si era perso anche lui, perché quel labirinto è in un villaggio della Birmania.
Ora invece c'è il 42 dai tanti significati, o è forse incomprensibile, o forse ormai, lungo almeno qualcuno di quei rivoli di significato, quasi è cabala.
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