"Il costo previsto a carico del Cnipa per l’attuazione degli interventi compresi nell’attuale programma è pari a circa 17 milioni di euro [...]. I risparmi che si prevede di poter conseguire attraverso l’attuazione degli interventi sono pari a circa 140 milioni di euro nel 2006 e a circa 660 milioni annui a regime" (*)
Con questa mirabolante speranza ufficialmente governativa aprivo un mio commento di 15 anni fa a uno dei tanti piani sull'Italia digitale - uno dei primi addirittura contribuì a scriverlo, vent'anni orsono. E tra i consigli di policy che lasciai ai posteri, amo ricordare i più pregnanti in assoluto:
"- Dimezzare la quantità di pagine di documenti ufficiali pubblicati annualmente dal Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie e dal Cnipa.
- Scrivere documenti con un carattere più grande e con interlinea 1,5 o 2."
A quel punto mi disinteressai della partita, sia perché la vita è breve e richiede scelte, sia per la certezza che in futuro avrei potuto approfittare di qualche utile "bignamino" per aggiornarmi. Come quello apparso su Il Post, a firma Massimo Mantellini, che ringrazio e cito:
"[...] ancora una volta, al governo Conte 2 esattamente come al Conte 1 e poi al governo Gentiloni e poi via a ritroso fino alla creazione di Arpanet, dell’innovazione tecnologica in Italia non interessa niente a nessuno." (**)
Cara Italia Digitale, ci risentiremo tra quindici anni.
(*) Cnipa, 2005, Piano Triennale 2006-2008 per l’informatica della Pubblica Amministrazione. Roma. pg. 18. Citato in: Lucio Picci, Misurare l’e-government: il caso italiano. Rassegna Astrid, n. 2 del 2006.
(**) Casaleggio e la luna, di Massimo Mantellini, Il Post, 22 dicembre 2019.
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