giovedì 26 luglio 2007

Dagli Appennini alla Sierra - 5

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Per il pubblico numeroso in attesa.


La twingo oro e' arrivata a Sevilla. Dopo 2513 km coperti in quattro giorni senza toccare autostrada.


A bordo, Massimo e io (vedi foto-verita') e Jane, la voce inglese sintetizzata del satellitare. Jane tutto sommato e' stato l'elemento piu' umano del gruppo, se non consideriamo una certa sua petulante insistenza nel volere andare dove voleva lei.

venerdì 20 luglio 2007

Dagli Appennini alla Sierra - 4

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PIANO B: hackerare un lavamacchine e trasformarlo in un teletrasportatore. Paghi i 10 euro, entri, tutto in torno a te si mette a frullare, e automagicamente ti ritrovi da qualche parte nella campagna tra Cordoba e Sevilla. Con l'auto pulita.

Dagli Appennini alla Sierra - 3

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Mi fa un dirigente del luogo dove lavoro: "ma se vai in Spagna poi qui perdi i contatti". Ecco l'Italia del 2007: attaccati all'osso.

giovedì 19 luglio 2007

Dagli Appennini alla Sierra - 2

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Massimo ha trovato il bottone su Google Maps che permette di trovare la variante senza autostrade di un percorso. Che guaio.


Una delle ragioni avanzate per incrementare il tragitto, da 2193 a 2365 km, la dice lunga sul morale delle truppe nell'antivigilia dell'impresa: "se fondiamo, non ci sono da pagare 500 euro di soccorso autostradale".


Ecco il nuovo percorso.


Unica tappa per ora certa: il primo pranzo avrà luogo a Sambuco. Perchè non lo so.

Dagli Appennini alla Sierra

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Con il De Amicis come ispiratore, abbiamo definito il Percorso. 2193 km, passando per Cuneo. Così potremo davvero dire di essere uomini di mondo


Ma De Amicis e Totò ci potranno stare insieme? Questo viaggio ha ancora bisogno di qualche limatura simbolica.


Dagli Appennini alle Ande, in Cuore, Edmondo de Amicis.

lunedì 16 luglio 2007

..poi la carriera arriverà

E dite se non sono saggio. Io non mi riconosco.

Con questo si concludono i miei "15 minutes of fame" per la storia del primo studente erasmus della galassia.


INTERVISTA, di M. Isabella Romano, Quattro Colonne, Webmagazine della Scuola di giornalismo di Perugia

Salsamenteria Tomba: è scoop



Forli.tv, oltre al mashup georeferenziale, inizia a sperimentare un formato più immediato e meno "lavorato".


Il battesimo del fuoco è un autentico scoop: abbiamo avuto il privilegio di intervistare Giovanni Canestroni, il patron della Salsamenteria Tomba.


E qualcosa rimane: la Salsamenteria Tomba, di Titti Castiello e Ilaria Innocenzi, Forlì.tv, 16 luglio 2007.

domenica 15 luglio 2007

Preti virali

kljds Lo spermatozoo lo difende al meglio. La freschezza dell'ovulo è garantita. Alta è la guardia contro i diritti dei gay.

E allora qualcosa inevitabilmente scappa. E chi se ne importa dei bambini: quando si pialla, come diceva Hegel, cadono trucioli.


Diocesi di Los Angeles: un nuovo record tutto cattolico. 660 milioni di dollari (mille miliardi delle vecchie lire, che fa più effetto) da pagare per chiudere le cause sugli abusi dei preti sui minori.


"Lawyers for more than 500 people who say they were abused by Roman Catholic clergy members said last night that they had settled their lawsuits against the Archdiocese of Los Angeles for $660 million."


Non paga il Vaticano, ma le diocesi:


"Lawsuits over sexual abuse have already cost the Roman Catholic church in the United States more than $1.5 billion. Each diocese must handle the costs on its own, with no assistance from the Vatican."


Che per fare fronte, devono vendere:


"Cardinal Mahony (nella foto) announced in May that, to raise money for a settlement, the archdiocese would sell its administrative building on Wilshire Boulevard and might sell about 50 other church properties that were not being used by parishes or schools."


E perché devono pagare le diocesi? Perché hanno fatto quel che hanno sempre fatto: mandato in giro i "peccatori" a raccogliere nuove vittime:


"Many of the accused priests had multiple victims because they were moved by their superiors from one parish to another when accusations arose."


Deal Reported in Sexual Abuse Cases in Los Angeles, di LAURIE GOODSTEIN, The New York Times, 15 luglio 2007

sabato 14 luglio 2007

Felix the Cat

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Beh' però anche della Salsamenteria Tomba allora potremmo fare un monumento nazionale.


"The three-sided "Felix" automobile dealership sign near downtown that has survived earthquakes, fires, riots and recession escaped another close call Thursday as the city's Cultural Heritage Commission voted to declare it a historic-cultural monument."


[...]


Catapulted to new heights, di Bob Pool, The Los Angeles Times, 13 luglio 2007

venerdì 13 luglio 2007

Salsamenteria Tomba

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C'è uno scoop in arrivo sulla Salsamenteria Tomba.

Ipnotizzatore?

Gli americani cadono sempre nel finale. Perché affidarsi a un ipnotizzatore?

"Una nueva producción teatral en Nueva York, que trata el tema de las primeras experiencias sexuales, ha anunciado que regalará entradas para su estreno de hoy a todo aquel que acuda al teatro y demuestre ser virgen. Con el reclamo de que "los vírgenes entran gratis", los productores de My first time (Mi primera vez) quieren que las personas inexpertas en el ámbito sexual sean espectadores de excepción en esta obra, en la que cuatro personajes cuentan cómo fue su debú.


Así, antes de que se abran las puertas del teatro, los productores de la obra someterán a los supuestos "vírgenes" al poder de un hipnotizador, que determinará si los espectadores dicen o no la verdad sobre su castidad."


[...] Los vírgenes entran gratis, El Pais, 13 luglio 2007

mercoledì 11 luglio 2007

Mashup


Forli.tv ci sta divertendo.


Ecco il primo servizio "georeferenziato" (interessante di per sé: Nando Della Chiesa che presente il suo nuovo libro, "Le ribelli", storia di donne che si ribellano alla mafia).


Tutto con un semplice mesh-up di applicativi già esistenti.


Su forli.tv una mappa con i luoghi. Dentro, l'icona delle foto su Panoramio (da poco comprato da Google).


Si clicca sull'icona di Palazzo Hercolani, dove dalla Chiesa ha presentato il suo libro, e si trova il link sia al servizio (quello in alto), sia alla voce di Wikipedia. In quest'ultima, un link al servizio. Tutto torna.


Ogni mese circa Google aggiorna le foto di Panoramio su Google earth, dove appaiono con un'icona. Se si ha Google Earth, dalla pagina del servizio si trova il link per aprirlo automaticamente sulla zona rilevante. E sempre da lì, di nuovo, ci sono i link alla voce di Wikipedia e alle foto su Panoramio.



I prossimi passi potrebbero essere: costruire edifici 3D su Goolge earth, magari con diversi layer - es., quello dell'architettura medievale, quello dell'architettura fascista..

Cosa ci vorrebbe ora?


Qualcuno delle istituzioni che si renda conto che si tratta di una macchina fenomenale per costruire memoria storica, progetti collaborativi tra gli studenti. E un modo originale per promuovere il territorio.



lunedì 9 luglio 2007

A Potterian Economy

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Dopo lo studio sull'equilibrio del sedile del water, ecco ora il modello di Solow applicato all'economia di Harry Potter.


Se continua così io cambio mestiere. O magari l'ho già cambiato.



Human Capital and Economic Growth in the Potterian Economy


by: Avichai Snir, Daniel Levy


In this paper, we analyze the economic structure of the world of wizards as depicted in the Harry Potter books, which we term Potterian economy, and offer an economist’s perspective on it. We look at the economic structure of the life of Harry Potter and his co-actors as an economic model that governs the social organization of their economic activities. Our goal is to study and understand the internal consistency of the Potterian economic model and explore the relationships between its assumptions and the situation in the real world, as reflected in the Potterian model. To accomplish this, we focus on a textbook version of Solow’s economic growth model, which economists often use for studying the process of nations’ income determination and which serves as a standard benchmark for comparative economic growth studies. The analysis of the Potterian economy reveals that the Potterian model fits quite well the predictions of the economic growth model. We discuss potential implications of this finding, and explore the link between Potterian economic structure and performance in a broader context by discussing the link between economic institutions and economic outcomes.

venerdì 6 luglio 2007

Voce del verbo falciare

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Io ascolto le richieste del mio pubblico, anche perché davvero ci vuol poco. Il Kalashnikov compie 60 anni. Il suo inventore dichiara: se non ci fosse stata la 2a guerra mondiale, mi sarei dedicato alle tecnologie per l'agricoltura.


Io comunque alle sue falciatrici non mi sarei avvicinato.


"Не будь Второй мировой войны я, наверное, сконструировал бы технику, облегчающую тяжелый крестьянский труд. Немцы виноваты, что я стал военным конструктором", - сказал Михаил Калашников журналистам на выставке, посвященной 60-летию создания АК-47.


[...]


Калашников: "Я мог бы изобретать сельхозтехнику", BBC Russia, 6 luglio 2007

La lunghetta marcia

Un corollario di questa lunga marcia, per colmare quel che manca della Grande Escursione Appenninica – dal Passo dei Due Santi, in Liguria, sino all’invitta Bocca Trabaria. Con l’idea che le cose iniziate poi si finiscono, o almeno si continuano.

 


 


Il percorso


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Da un monte a fianco di Premilcuore sino a Bagno di Romagna, passando per il lago di Ridracoli, il monastero di Camaldoli e poi quello di La Verna.


 


Insegnamenti


Cosa abbiamo imparato.


Primo: “Cavallo che corre non vede fiori”, ma: “Asino che cammina lento non arriva mai”. Vere tutte e due e con Massimo si è fatta una media. Io non ho visto nulla e non arrivavo mai. Lui è andato dove voleva e ha trovato tutte le fragole e i lamponi. Però li ha divisi con me, insomma alla fine pari e patta.


Secondo: i monaci di Camaldoli il liquore lo fanno loro e ha 48 gradi, quelli de La Verna lo hanno subappaltato ad un’anonima distilleria della bassa ravennate, e di gradi ne ha solo 40. A Camaldoli si mangia meglio, a La Verna ti serve una ragazzotta con una maglietta da rave party. In questo si misura una differenza di spiritualità.


A me pare che, onestamente, da questi cinque giorni non si sia riusciti ad estrarre altro. Oltre a quanto Massimo ha tirato fuori dai suoi piedi.




Giorno 1: Casa Portolani – San Paolo in Alpe


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Crinale, poi discesa al Corniolo, e risalita di un torrente sino a quota 1000. Strada forestale sino a San Paolo in Alpe. Da mezzogiorno alle nove di sera.



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La strana coppia in partenza da Forlì.



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I saluti paterni, Casa Portolani.



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Crinale.



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Ben protetti.


Giorno 2: San Paolo in Alpe – Camaldoli


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Giù sino alla diga, poi si costeggia il lago di Ridracoli sino a Ca di Sopra. Oltre quella, a sud sino alla Lama, poi si valica a 1200 metri. L’eremo di Camaldoli è poco sotto, altri 4 km e si arriva al convento dove si dorme nella foresteria.



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Breakfast at Daniela’s. Ci si vede una volta all’anno ed è sempre un piacere. Ca di sopra, Daniela e Massimo parlano degli ultimi sviluppi della crisi cubana.



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Lucio si sistema il copricapo arabo.



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Poca acqua quest’anno. Il lago di Ridracoli sembra un canyon.




Giorno 3: Camaldoli – Poggio della Forca


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Tre ore circa per arrivare a Badia Prataglia. Da lì il crinale verso sud che porta al Monte Penna.



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Davanti alla farmacia di Camaldoli, Massimo attende la distribuzione della dose quotidiana del liquore Laurus da 48 gradi. Armato.



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Lungo il sentiero.



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Meta giornaliera, tra Badia Prataglia e l’eremo di La Verna.




Giorno 4: Poggio della Forca – Rotta dei Cavalli


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Si continua il crinale verso il Monte Penna, lo si aggira e si arriva all’eremo de La Verna. Si piega verso est e poi nord, per prendere il crinale principale e il sentiero “00”.



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Vade retro.



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Vade avanti.



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Preparando la tenda, sotto il crinale.



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Tutto pronto, barriere anti-cinghiali innalzate.



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Tanto vento




Giorno 5: Poggio della Forca – San Piero in Bagno


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In mezzo al vento si continua sul crinale, poi si scende verso Bagno di Romagna lungo la strada dei Romei.



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La via dei Romei, al passo



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Verso San Piero in Bagno



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Il ritorno



giovedì 5 luglio 2007

Invenzioni per la testa

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Posso anche concedere a Massimo che il copricapo arabo ben si presta per la montagna. In bassa quota (qui, a Cà di Sopra, sul lago di Ridracoli) ripara da caldo e mosche.


(Massimo, quello sopra è un piano americano. Non male, è?).



kljds Qui, ripara dal vento del crinale.