martedì 29 ottobre 2019

Paraculo: è sprezzatura?



Stavo cercando di spiegare a un'amica americana il significato del termine "paraculo". Ho trovato questa definizione:

"Paraculo: f. -a; pl.m. -i, f. -e (volg.) si dice di persona furba e opportunista, abile nel fare il proprio interesse senza darlo a vedere" (diverse fonti).

Il "senza darlo a vedere" l'ho evidenziato io, perché l'aspetto di dissimulazione mi pare importante.

L'arte della dissimulazione è al centro del concetto di sprezzatura, di cui riporto la definizione classica che ne dà Baldassarre Castiglione ne "il Cortegiano (1528):

""Trovo una regula universalissima, la qual mi par valer circa questo in tutte le cose umane che si facciano o dicano più che alcun altra: e cioè fuggir quanto più si po, e come un asperissimo e pericoloso scoglio, la affettazione; e, per dir forse una nova parola, usar in ogni cosa una certa sprezzatura, che nasconda l’arte e dimostri ciò, che si fa e dice, venir fatto senza fatica e quasi senza pensarvi…

Da questo credo io che derivi assai la grazia: perché delle cose rare e ben fatte ognun sa la difficultà, onde in esse la facilità genera grandissima maraviglia; e per lo contrario il sforzare e, come si dice, tirar per i capegli dà somma disgrazia e fa estimar poco ogni cosa, per grande ch’ella si sia. Però si po dire quella essere vera arte, che non pare essere arte; né più in altro si ha da poner studio che nella nasconderla: perché, se è scoperta, leva in tutto il credito e fa l’omo poco estimato»


Il dubbio che mi è sorto è il seguente. Che quest'idea della dissimulazione sia da noi rimasta, almeno in filigrana, in più di un nostro modo di "essere italiani". Nel perseguire certi obiettivi senza darlo a vedere, perché sarebbe "inelegante"; e quando ci si occupa di qualcosa, in qualche modo nel fingere di pensare ad altro. Forse nel pensare veramente ad altro: perché la vera sprezzatura non può che essere perfettamente introiettata.

Il dubbio mio, insomma, è che della nobile e rinascimentale sprezzatura qualcosa sia rimasto: almeno nell'italica paraculaggine, e chissà se in altro ancora.

Commenti benvenuti - anche se dissimulati e pensando ad altro.

lunedì 28 ottobre 2019

Man shot, killed at DeKalb Burger King after fight



Questo è il Burger King dove lavorai io per tutto un inverno.

Man shot, killed at DeKalb Burger King after fight; suspect in custody, By Raisa HabershamJohn Spink, The Atlanta Journal-Constitution, 8 maggio 2017.

domenica 27 ottobre 2019

Non dire che sei italiano



La settimana scorsa, a cena da Nicola e Chiara, ho rivisto Marco dopo tanto tempo.

Si è parlato anche di sport e Marco ci ha riferito che tutte le settimane gioca a calcio, perché gli piace.

Quasi casualmente sono incappato in un breve video di qualche anno fa. Eravamo a Cuzco, in Perù.


martedì 22 ottobre 2019

¡Lea esa vaina, carajo, para que aprenda!



¡Lea esa vaina, carajo, para que aprenda!

Così disse Álvaro Mutis, salite le sette rampe di scale che lo portavano all'abitazione di un giovane Gabriel García Márquez, allora a Città del Messico, mentre gli consegnava il Pedro Paramo di Juan Rulfo.

Ieri ho ascoltato un lungo podcast della radio pubblica spagnola su Rulfo (nella foto, "en el nevado de Toluca", non lontano da Città del Messico), che in sua vita fu tante cose a piccole dosi. Pubblicò tre libri, fu fotografo e si occupò di cinema d'avanguardia.

Lessi il Pedro Paramo tanti anni fa e vorrei rileggerlo.

"¡Lea esa vaina, carajo, para que aprenda!", di Alba Díaz, El Mundo, 28 febbraio 2018.

lunedì 21 ottobre 2019

Trauma in Cile



Su un terrazzo di Valparaíso c'eran due musicisti.

In certi paesi il Trauma quasi si respira. Trauma con la maiuscola: ricordi troppo recenti di violazioni dei diritti umani, di violazioni di un popolo, da parte di dittature feroci o di eserciti. In Cambogia e nell'ex-Yugoslavia per esempio. Stranamente, non lo notai in Vietnam, paese forse troppo occupato a guardare avanti. E la Russia è un'altra storia, troppo stratificata e complessa.

Su quanto sta accadendo in Cile leggo i commenti di Carolina, che mi ospitò nel suo B&B di Valparaíso. Città con un sindaco giovane, Jorge Sharp, e alla testa di una coalizione progressista.

Si respirava un'aria quasi irreale, in Cile, ed è bastato l'aumento del biglietto della metropolitana per far rilasciare la tensione come una molla.

Anche la sede del El Mercurio di Valparaíso è andata in fiamme. Ricordo, è il quotidiano più antico del Cile, e tra i più antichi del mondo.

Il Cile "caso di successo": certamente per la minoranza che vi possiede quasi tutto, ma non per quelli a cui capita di dover prendere la metropolitana.

Saqueron e incendiaron El Mercurio, el diario más antiguo de Chile, El Periódico/Agencias. Valparaíso - Domingo, 20/10/2019 - 05:23

lunedì 14 ottobre 2019

Tra le righe dell'Università di Ferrara

Niente da fare: altro diniego alla richiesta di accesso civico appena giunto a Daniele Oppo e a "Estense.com".

Ma nel testo vi si legge una cosetta non da poco:

"Le ricerche di cui trattasi, risalenti agli anni 1998 - 2009..."

Fermi tutti. Il 15 maggio 2018 Leonid Schneider indicò chiaramente (*) alla Commissione etica dell'università di Ferrara tutte le pubblicazioni di Zauli segnalate da Pubpeer:

https://pubpeer.com/search?q=zauli

Attualmente, ne sono elencate 42; allora, erano oltre 30. Tra queste vi sono diverse pubblicazioni successive al 2009.

Ma solo un professore dell'Università di Ferrara può sollevare un caso presso la Commissione etica, e così lo fece l'interessato stesso, il Prof. Zauli (avrebbe potuto agire la Commissione etica stessa, allora presieduta dal Prof. Andrea Pugiotto, ma il coraggio non è di casa in riva al Po).

Cosa significa l'ammissione odierna dell'Università di Ferrara, che Zauli alla Commissione etica comunicò solo alcune delle sue oltre 30 pubblicazioni allora segnalate su Pubpeer? Quali si, e quali no?

Tempo fa lo chiesi per iscritto al dott. Giuseppe Galvan (resp. anticorruzione dell'Università di Ferrara) e non mi rispose. Trovo affascinante il modo in cui questo dirigente interpreta il suo ruolo, che include responsabilità importanti per quanto riguarda i conflitti di interesse.


(*) Pubblico col permesso di Leonid Schneider:

From: Leonid Schneider <[indirizzo email omesso]>
Date: Tue, 15 May 2018, 09:58
Subject: Dati manipolati dentro pubblicazioni di Rettore Zauli
To:


Buon giorno
Io sono un giornalista indipendente con specialità di etica di ricerca.
Questo e' il nuovo articolo da oggi su la mia pagina, For Better Science:
https://forbetterscience.com/2018/05/15/flawed-cytometry-of-rector-giorgio-zauli/
Adesso rapporto che ci sono tanti dati gravissimo manipolati dentro
pubblicazioni di Giorgio Zauli e Paola Secchiero. In particolarmente,
dati di FACS e di Western blot.
https://pubpeer.com/search?q=zauli
Per favore, contattarsi mi se avete bisogno più informazione o spiegazione.
Auguri e salve
--


Correzione, 14/10/2019, ore 19:07: il testo indicava la presenza di 43 pubblicazioni segnalate da Pubpeer. In realtà, apprendo che l'ultima pare essere stata aggiunta per errore. Si riporta ora che le pubblicazioni del Prof. Zauli segnalate sono solo 42.

lunedì 7 ottobre 2019

Statistiche estreme



Statistiche estreme ho scoperto col mio orologio. Negli ultimi 365 giorni ho corso per 102 ore. Più di 900 km: se fossi partito da Bologna sarei arrivato alla periferia nord di Francoforte. E dato che corro in collina, in un anno ho scalato quasi due Everest.

Ho poi nuotato 166 ore. Considerato che fendo l'acqua a una velocità di tre km all'ora abbondanti, equivalgono poniamo a 530 km. Immaginando che alla corsia d'emergenza dell'Autosole sostituiscano una bel budellone di vasca (sarebbe ora), partendo dalla Piscina olimpionica dello Stadio (nuovo svincolo: da fare) significa arrivare a Caserta a nuoto.

Non so quanto ho camminato, perché non è poi che io stia lì a contare tutto.

Correndo, nuotando e camminando si mantiene una buona salute non fisica, ma mentale. Se non lo facessi, penso, mi si incontrerebbe per le vie del centro con la barba lunga mentre parlo, urlo, da solo. Così, invece, e dovendo anche lavorare, proprio non ho il tempo di andare in centro.

sabato 5 ottobre 2019

Free Nelson Mandela



"Comrades, welcome to Hide Park, and to the Free Nelson Mandela Rally". Così iniziò e ovviamente io c'ero: Forrest Gump mai manca agli appuntamenti con la storia.



E c'erano i Simple Minds, Jonas Gwanga, l'arcivesvovo Desmond Tutu...



Era il 17 luglio del 1988. Il volantino della manifestazione da allora serve da segnalibro al VII volume dei "collected writings" di J. M. Keynes (uno a caso) che avevo comprato pochi giorni prima.



Continuando a ritroso: arrivai a Londra perché una prof di madrelingua inglese, che doveva accompagnare un gruppo di diciasettenni romagnoli, ebbe un imprevisto all'ultimo minuto. Con poche ore di preavviso chiesero a me di sostituirla e d'istinto risposi si (d'istinto rispondo sempre si). Insegnai inglese in Inghilterra, e fu una specie di terapia contro la sindrome dell'impostore.

PS: Ecco il manifesto: in rete c'è tutto.