domenica 30 dicembre 2012

L'Agenda Picci

In un articolo in corso di pubblicazione su Regional Studies (*) si utilizza un'indagine campionaria svolta dall'Unione Europea alcuni anni orsono per calcolare degli indici di qualità di governance al livello regionale. Qui sotto i risultati.


L'Italia è la terzultima in Europa, e ha la variabilità regionale più ampia, come si evidenzia meglio qui sotto.


La governance pubblica mediocre rende velleitarie le politiche, perché non si ha la capacità per realizzarle. La variabilità regionale così ampia svuota poi il concetto di politica "nazionale": quel che può funzionare nel nord fallisce nel mezzogiorno.

Metter mano a questi problemi è la priorità assoluta per il Paese. Uno slogan: "Riconquistare la capacità di fare". Questo il mio obiettivo, se governassi; questa è l'Agenda Picci.

Approfitto di questa finestra aperta sul mondo per dichiarare pubblicamente: A quelle forze che manifestassero un’adesione convinta e credibile all'Agenda Picci, sarei pronto a dare il mio apprezzamento e incoraggiamento e, se richiesto, una guida. Questo è il modo in cui intendo rapportarmi con la fase politica che si apre adesso. Ho voluto scriverlo con trasparenza e, spero, chiarezza.

(*) Charron, N. Dijkstra, L. e Lapuente, V. (2013) Regional Governance Matters: Quality of Government within European Union Member States. Regional Studies, in corso di pubblicazione.

Italiani veri: Alesina e Giavazzi



Alesina e Giavazzi scrivono troppo o, il che è lo stesso, non hanno uno staff di fact-checker adeguato alla mole dei loro interventi.

E così ogni tanto prendono dei granchi. In questo modo, loro che sono tra i più "internazionalizzati" tra gli economisti italiani, dimostrano di essere intellettuali italiani veri: approssimativi perché tuttologhi, tuttologhi perché in cerca di visibilità mediatica - se ti dichiari incompetente, non ti pubblicano - e in cerca di visibilità perché vanitosi. O perché a metà strada tra l'accademia e la politica, in attesa di una telefonata, della cooptazione, la cui probabilità dipende da quanto sei visibile.

E così Alesina e Giavazzi, che i dati li saprebbero maneggiare benissimo, finiscono per contribuire a un dibattito tutto ideologico e scollato dai fatti, condotto da personaggi che non sai mai bene a quale mestiere aspirino: l'eterno dibattito italiano.

"Scrivono dunque Giavazzi e Alesina [sul Corriere della Sera]:

“… Ci spiace parlare della nostra università, ma la Bocconi non riceve sussidi pubblici, si finanzia con rette scolastiche che sono modulate in funzione del reddito, ed è uno dei pochi atenei italiani che non fa brutta figura nelle classifiche internazionali. Riprodurre questo modello altrove non è impossibile.”

Non riceve sussidi pubblici? Vediamo un po’. Il contributo pubblico (fondo di finanziamento ordinario) alle accademie private è stato nel 2012 di 89,6 milioni di euro, contro i 79.5 mln del 2011, di cui 40.1 mln (36.8 mln nel 2011) alla Cattolica, 14,95 mln (13,5mln nel 2011) alla Bocconi e 5.5 mln (4,8mln nel 2011) alla Luiss"

Le imprecisioni di Alesina e Giavazzi, Francesco Coniglione e Francesco Sylos Labini, ROARS, 28 dicembre 2012.

giovedì 20 dicembre 2012

Punti di vista

Non ci vuole molto a spostarsi per cambiare punto di vista. Davvero non ci vuole molto, ora che con Internet ci si sposta a piacimento. Ma chi lo fa in Italia oltre a Il Post? Qui, sulla vicenda dei due marinai italiani in prigione in India.

A volte si può cambiare punto di vista anche non spostandosi. Per esempio, cosa si leggeva, da noi, in occasione della strage del Cermis.

“Grilletti facili”, Il Post, 7 marzo 2012.

mercoledì 19 dicembre 2012

2Pac 4 Russia


Friedman ha ragione: "Yes, NATO expansion was a huge mistake, and it got America and Putin off on the wrong foot. But that’s over."

E intervista Vladimir Y. Surkov (foto), la testa pensante del regime, quello che il poster di Tupac Shakur di fianco alla foto di Putin.

Pussy Riot, Tupac and Putin, di Thomas Friedman, The New York Times, 18 dicembre 2012.

Il Jetson


Il mio primo quaderno. Vi è raffigurata una telefonata con Skype. Ero molto avanti.


Primo giorno di scuola, venerdì 1 ottobre 1971. Nel giorno in cui Disney World apriva, ad Orlando, Fl, già mettevo ordine al mondo.


Sabato 2 ottobre 1971, secondo giorno di scuola. Chi finiva le "api" in tempo poi sarebbe andato in giardino a giocare. Ben oltre il termine previsto ero l'unico rimasto seduto a lavorare. La maestra Giulia De Blasi, guardandomi dall'alto al basso con infinito disprezzo, mi disse: "Vieni anche tu con gli altri". Io piangevo e giù in giardino non mi divertii.

A mia madre e mia sorella, che mi vennero a prendere, dichiarai che non sarei mai più andato a scuola.


Rimasi a casa il 4, che era San Francesco, ma poi a scuola mi ci fecero tornare. Ripresi allora a metter ordine al mondo. Ultima pagina del primo quaderno: "Il treno parte alle ore tre". Alle tre precise, perché son io che lo faccio partire.

lunedì 17 dicembre 2012

Quijada / 2


"It was on one of those pilgrimages that he discovered “Metaphors We Live By,” a seminal book, published in 1980, by the cognitive linguists George Lakoff and Mark Johnson, which argues that the way we think is structured by conceptual systems that are largely metaphorical in nature. Life is a journey. Time is money. Argument is war. For better or worse, these figures of speech are profoundly embedded in how we think.

For Quijada, this was a revelation".

Non l'ho letto, ma qualche mese fa l'ho fatto acquistare dalla biblioteca del Dipartimento di Scienze Economiche. Acquisto improprio - che c'entra con l'economia? forse peculato? Metteranno nel conto, insieme al fatto che l'altro giorno ho portato una classe in giardino a far lezione perché mi son rifiutato di far lezione con 25,5 gradi di temperatura. Del resto, io ho l'idea che l'Università debba essere luogo di sperimentazione.

Utopian for beginners, di Joshua Foer, The New Yorker, 24 dicembre 1012.

Quijote, Quijano, Quijada




Quijada era un possibile nome per la familia di Don Quijote. Il caso non esiste, questo è puro kharma. Molto, se non tutto, del resto, "runs in the family", John Quijada ha inventato una lingue donchisciottesca - suo destino, kharma, anche nelle lunghe ore in cui lavorava in un DMV in California. E poi si son messi in mezzo i russi, il popolo che, quando vuole, è il più donchisciottesco di tutti. E' una storia di quelle che riconciliano col mondo (per chi ne ha bisogno intendo: io son conciliatissimo, anche troppo).

Di cosa parlo? dell'Ithkuil: A Philosophical Design for a Hypothetical Language.

Utopian for beginners, di Joshua Foer, The New Yorker, 24 dicembre 1012.

E inoltre: www.ithkuil.net

"This website presents a comprehensive grammar of a constructed human language, Ithkuil. The original version of the language was posted to the Internet in January 2004. A variation on the language called Ilaksh, designed for easier pronunciation was posted in June 2007. These two versions of the language have now been replaced by a new, definitive (and final) version of the language as of July 2011.

For those familiar with the history of artificial language construction, Ithkuil represents a cross between an a priori philosophical language and a logical language. It is by no means intended to function as a “natural” human language. Ithkuil exists as an exercise in exploring how human languages could function, not how human languages do function."

domenica 16 dicembre 2012

Cassady / Moriarty


Non credo che andrò a vedere il film. Mi bastano i libri, o il loro ricordo. Osvaldo ha pescato un libro dalla mia libreria, "Kerouac and the beats. A primary sourcebook". A matita, nella prima pagina, scrissi "City Lights, S.F., mercoledì 27 marzo 1991".

Osvaldo scrisse la sua tesi di laurea, a Cà Foscari, sulla beat generation. Questo libro non lo aveva mai visto, e ne ha declamato alcuni brani, mentre facevamo colazione, con Graziella e Luciano.

Mentre Osvaldo declamava, Graziella era intenta a mangiare squacquerone, un tipico formaggio romagnolo (en mélange avec de confiture "amaricante" a la manière de chez Sergio, mon père).

Il New Yorker di questa settimana parla di Neil Cassady, che è il Dean Moriarty di "On the road":

"Cassady was a complicated soul whose creative energies found release through an immoderate enthusiasm for sex, automobiles, and drugs. His enduring aesthetic legacy was an incorrigibly hedonistic life that his friend Kerouac and sometime lover Allen Ginsberg transmuted into art. To them, Cassady was a revelation, the consummate hipster-savant."

[...]

"Years later, Cassady had a brief second act in American literature, depicted as the helmsman of Ken Kesey’s epic 1964 cross-country journey in Tom Wolfe’s “The Electric Kool-Aid Acid Test.”


NEAL CASSADY: AMERICAN MUSE, HOLY FOOL, Scott Staton, The New Yorker, 12 dicembre 2012.

giovedì 13 dicembre 2012

martedì 11 dicembre 2012

Tupik

"Most Russians grew up in dense housing blocks, where children ran wild in closed central courtyards. Cul-de-sac translates in Russian as tupik — a word that evokes vulnerability and danger, a dead end with no escape."

In realtà si parla d'America, non di Russia. D'un russo che racconta l'America. Anche Ilf e Petrov, apprendo ora, raccontarono l'America, negli anni '30. Scrissero un libro che deve essere interessante.

"In 1935, Ilya Ilf and Yevgeny Petrov, Soviet satirists, embarked on a road trip across the United States. Their book, “One-Story America,” described its residents’ earnestness (“Americans never say anything they do not mean”) their provinciality (“curiosity is almost absent”) and the ubiquity of advertising, which, they wrote, “followed us all over America, convincing us, begging us, persuading us, and demanding of us that we chew ‘Wrigley’s,’ the flavored, incomparable, first-class gum.”

A Hunger for Tales of Life in the American Cul-de-Sac. Ellen Barry, The New York Times.

lunedì 10 dicembre 2012

La Dacia di Loreto


Suggerisco una dispensa per inserire nel Rituale Romano anche la Dacia rossa, grande trasvolatrice di spazi padani e pedemontani.

"Il Papa Benedetto XV, accogliendo i desideri dei piloti della prima guerra mondiale (1914-1918), proclamò la Madonna di Loreto Celeste Patrona di tutti gli aviatori con il Breve Pontificio del 24 marzo 1920. Il Santo Padre approvò anche la formula di benedizione degli aerei, che fece inserire nel Rituale Romano. La formula è costituita da tre orazioni speciali. Nella prima si implora Dio affinché l’aereo serva alla sua gloria e al bene dell’umanità, e si fanno voti di incolumità per coloro che se ne servono. Nella seconda e nella terza si implora che la Vergine Maria e l’Angelo del Signore accompagnino i trasvolatori e li facciano arrivare incolumi alla meta."

10 dicembre Madonna di Loreto, AAMM.

sabato 8 dicembre 2012

Ministro Di Paola: pantouflage?

L'assenza di un dibattito maturo sulle forze armate alla fine fa il gioco del complesso personal-politico-industriale-militare italiano. Dove "politico" viene prima di "industriale", e "personale", a volte, viene prima di tutto.

INDISCRETO: LA NATO O FINMECCANICA? , Lettera 22, 8 dicembre.

Doonesbury rewind

E' da tempo che vorrei leggermi tutto Doonesbury, dall'inizio - 26 ottobre 1970.

Si clicca qui e poi si procede. Chissà, magari per le feste. Per contenere tutte le intenzioni, dovrebbero durare a lungo, le feste.

venerdì 7 dicembre 2012

Bombardiamo


Piano piano hanno sdoganato i bombardamenti. Ancora qualche anno e bombarderanno anche i droni. Non è una bella cosa che, per pudore ed ipocrisia, non vi sia un vero dibattito pubblico sull'utilizzo della forza militare all'estero.

"Da febbraio di quest’anno i velivoli AMX dell’Aeronautica Militare schierati ad Herat hanno effettuato, senza causare danni collaterali, interventi a supporto delle truppe di terra".

Afghanistan: AMX distruggono antenne dei ribelli (Isaf RC-W - Herat - Magg. Francesco Napoli).

Viste moderniste


Bella collezione di foto di edifici progettati da Oscar Niemeyer. Quello in alto è il ministero degli esteri a Brasilia. Vi trascorsi dentro svariate ore, alcuni anni fa, in una ampio salone di rappresentanza costellato di statue. Non so se l'edificio sia più bello da fuori, o da dentro, guardando fuori.


lunedì 3 dicembre 2012

Il moltiplicatore


Se per avermi mandato a Parigi il contribuente spenderà 141,8 Euro (vedi qui), e non circa quindici in più, un motivo c'è. Martedì scorso, verso le 4 di mattino, invece di prendere un taxi, ho percorso a piedi i sei chilometri e mezzo che mi separano dall'aeroporto di Bologna (in alto: una foto, da dietro).

Vero, ho così anche ridotto il reddito dell'anonimo tassista, che non pagherà le relative tasse e acquisterà di meno, pregiudicando la raccolta dell'IVA e diminuendo il reddito di altre persone, a cascata. Il moltiplicatore, insomma.

In positivo, avrà consumato circa mezzo litro di benzina in meno, con vantaggio per la bilancia commerciale. Alla fine, il contribuente avrà risparmiato non 15, ma solo qualche Euro. Quanti? Vexata quaestio, dipende dall'entità del moltiplicatore.

Io però ad andare a piedi all'aeroporto mi son divertito.

Spending review


In ottobre andai a Roma per una riunione, in giornata. Mi feci rimborsare dall'Università di Bologna 115 Euro: 112 di viaggio, 3 per la metropolitana.

La settimana scorsa mi son recato a Parigi per una conferenza. Ho terminato ora di compilare il modulo di "missione": Mi farò rimborsare 141,8 Euro. 44 di aereo (!), 36 di autobus vari, e il resto vitto. Ero ospite del comodo divano di Andrea, per cui non ho pagato l'albergo.

Tre giorni e mezzo a Parigi costano al contribuente all'incirca come un pomeriggio a Roma. E' un'intera scala di valori che non regge più. E' anche in base a queste considerazioni che i Maya decretarono l'imminente fine del mondo.

domenica 2 dicembre 2012

Primarie: le previsioni


Primarie centro-sinistra, le previsioni:

Bersani: 59%
Renzi: 53%

In seguito a una defaillance del cervellone elettronico di coalizione. Governeranno insieme per 12 mesi, poi si rifarà tutto. Io conto di farmi eleggere almeno Tribunus Plebis, quando non Pontifex Maximus.

De resto, tutti i grandi fatti si ripetono due volte (Hegel), la prima come tragedia, la seconda come farsa (Marx).

Nella foto: Matteo Renzi (a destra) e Pierluigi Bersani (a destra), domani.

Peaks, Passes, and Glaciers


Qui si parla di Leslie Stephen, il padre di Virginia Woolf. E dell'età d'oro dell'alpinismo.

"Three factors, and probably more, came together to get the sport going: railroad travel, which made the Alps accessible; the Romantic development of the concept of the Sublime, which drew tourists to the peaks; and the hard-driving Victorian development of exploration, technology, science, muscularity, and leisure."

[...]

"He came to the sport with an outstanding level of fitness, unperturbed by walking thirty to forty miles or more in a single day, and from spring onwards he would have spent a day or two each week rising at dawn and walking until well after nightfall."

Peaks and Valleys: Leslie Stephen, Mountaineer, Alex Siskin, The Paris Review, 26 novembre 2012.

sabato 1 dicembre 2012

José María Aznar


Per lunghi anni, col Berlusconi ci misero alla berlina. Fu un'ingiustizia.

“La primera vez que supe que no era un ser humano corriente, lo recuerdo bien, fue cuando ETA voló mi coche conmigo dentro. Salí de allí, envuelto en llamas, y pensé: ¿cómo es posible que haya sobrevivido? Nadie se lo explicaba. Los médicos no encontraban una respuesta, tampoco mi personal de seguridad. A todo el mundo le pareció milagroso. Esa noche soñé con Dios. Era una luz, no tenía rostro, pero sí voz. Me iluminó con su haz y me dijo: “José Mari, si te he salvado es porque te necesito vivo para que lideres a la humanidad”. Me dijo un par de cosas más, pero son personales. Aquella experiencia me cambió, por supuesto. Desde entonces soy mucho más humilde.”

José María Aznar. Memorias. Planeta, 2012.

lunedì 26 novembre 2012

Primarie e Corruzione

Introduzione

In questo articolo, il più breve che abbia mai scritto, dimostro che vi è un legame positivo e statisticamente significativo tra i voti ottenuti nel primo turno delle "Primarie di coalizione" da Pierluigi Bersani e Niki Vendola e il livello di corruzione nelle regioni, come misurato dall'indice di Golden e Picci (2005). Per il candidato Matteo Renzi, la relazione, statisticamente significativa, è invece negativa.

L'analisi dei dati

La correlazione tra le percentuale dei voti validi ricevuti, su base regionale, e l'indice di corruzione Golden-Picci è negativa per Bersani e Vendola, e positiva per Renzi, con valori-P pari a, rispettivamente, 0,007, 0,018, e inferiore a 0,000. Nell'interpetare i risultati, si tenga presente che l'indice di Golden e Picci attribuisce valori elevati alle regioni caratterizzate da livelli modesti di corruzione, e viceversa.

Nella figura 1, per i due candidati principali si mostra la relazione lineare stimata.

Figura 1. Indice di corruzione Golden-Picci e voti ai due candidati principali
Quadro a.

Quadro b.


Conclusione e discussione

Questo breve articolo, nella sua insensatezza e conseguente inutilità, auspicabilmente mi permetterà di vincere l'ambito Ig Nobel Prize, e così di coronare uno dei sogni della mia vita.

Bibliografia
Golden, Miriam A e Picci, Lucio. 2005. Proposal for a New Measure of Corruption, Illustrated with Italian Data. Economics and Politics, Vol. 17, n. 1, pp. 37-75.

I numeri per governare

Ho molto rispetto per i milioni di italiani che ieri sono andati a votare alle primarie del centro-sinistra, e forse meno rispetto per me stesso, considerato che tra i cinque candidati non ne ho trovato uno che mi abbia convinto.

Però, che a tante ore dalla chiusura dei seggi ancora non abbiano ancora pubblicato i numeri della contesa offre la misura di quanto pregiudicate siano le capacità progettuali-organizzative del PD. Dopo tanti anni di "selezione avversa", il partito è in mano a persone che non conoscono il mestiere. Si tratta di persone alle quali i numeri per governare mancano in più di un senso.

sabato 24 novembre 2012

All'armi!


Il nuovo ministro della difesa della Federazione Russa, Sergey Shoygu (nella foto) ha deciso di revocare la decisione del suo predecessore, che aveva instaurato "sistema di Bologna" per tutte le scuole militari. Il titolo è minaccioso: "Shoygu ha preso d'assalto la Carta di Bologna". Io già ho l'elmetto in testa.

"С 2013 года в военных учебных заведениях России отменят болонскую систему обучения офицерского состава, введенную прежним руководством Минобороны. Заработать новая схема еще не успела: в 2010 году из-за нехватки офицерских должностей был приостановлен приём в военные вузы и бакалавров с магистрами в армии не появилось.

Министр обороны Сергей Шойгу отменил еще одно непопулярное решение своего предшественника — проводимую ведомством реформу военного образования. С 2013 года в военных учебных заведениях России отменят болонскую систему обучения офицерского состава, предполагающую три уровня по западному стандарту — бакалавриат, специалитет и магистратуру, сообщат «Интерфакс» со ссылкой на источник, знакомый с ситуацией."

Шойгу взял штурмом бумажную Болонью, di Варвара Петренко, Сергей Смирнов, Наталья Зиганшина, Gazeta.ru, 23 novembre 2012.

venerdì 23 novembre 2012

Il Bosforo


Ci vennero a prender col rimorchiatore, ma solo ora comprendo la questione.

mercoledì 21 novembre 2012

Caffè


Vado a prendere un caffè, e questa volta non userò il piattino.

lunedì 19 novembre 2012

Di cosa parliamo



Per controllare i conti si fa la "spending review": concetto forse estraneo alla nostra cultura, non può chiamarlo in italiano un governo che nemmeno lui ci crede.

La Federazione italiana degli editori dei giornali, nell'ultima sua relazione annuale (PDF corposo), afferma (pg. 55) che il mercato pubblicitario dal 2008 "vive una stagione di 'up and down'". Neppure i giornalisti trovan più le parole per parlarci, in italiano, della realtà di questo Paese - nei suoi alti e bassi.

Le primarie del PD son combattute dai "magnificient 5", e commentate su twitter con un hashtag, csxfactor, ispirato a un formato televisivo anglosassone (X factor). Il dibattito, quello, è "all'americana". Scelte coerenti, per un partito di marziani.

Chissà se un giorno riconquisteremo la nostra lingua.

sabato 17 novembre 2012

iFrog



Chissà se ci sono anche applicazioni per gatto.

Atlante della Corruzione


Alberto Vannucci ha scritto un libro, "Atlante della Corruzione" (Edizioni Gruppo Abele) che così inizia:

"Nel giugno 2009, dopo aver tenuto una lezione su Le teorie della corruzione ad Acireale, presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione, dovevo raggiungere l'aeroporto di Catania in tempo per il volo di ritorno. La sede di Acireale ha una collocazione magnifica, ma piuttosto decentrata, per questo mi ero accordato con il tassista che, dopo avermi accompagnato al mattino, si era offerto di tornare a prendermi più tardi. Puntuale, l'ho trovato fuori dal portone, in attesa. Di certo aveva subdorato che ero un professore in trasferta, con diritto al rimborso delle spese di missione. L'accento forestiero, la destinazione "scolastica", l'insolita richiesta di una ricevuta al momento del pagamento erano indizi consistenti.

Dopo aver scantonato per viuzze secondarie, evitando con perizia i principali ingorghi del giorno e concedendomi persino una fulminea deviazione verso uno scorcio turistico del centro di Catania, nei paraggi dell'aeroporto il tassista ha assunto un tono più confidenziale. Mi ha raccontato di certi miei colleghi professori che al termine della corsa gli chiedevano una ricevuta in bianco, che a volte esageravano un po', finivano per reclamare rimborsi di cifre esorbitanti, ma lui per gentilezza sempre acconsentiva. Confesso di non aver capito nulla, pensavo volesse stigmatizzare la condotta di quei disonesti, cosa che ho fatto anch'io, associandomi nel biasimo.

All'arrivo in aeroporto, invece, la proposta: "Allora professore, quanto devo segnare? Me lo dica lei, tanto ci mettiamo d'accordo.." L'intesa era sul piatto: io pago un po' di più per la corsa, in cambio lui attesta il pagamento di una somma ancora maggiore, che comunque mi sarà restituita integralmente. Colto alla sprovvista sono riuscito a borbottare: "No, no, metta la cifra giusta..." Al che lui, per togliermi dall'imbarazzo - perché tra i due lo ero sicuramente più io di lui - ha concluso serafico: "Ma sì professore, fa bene, per qualche euro in più non ne vale la pena..", perché un conto è sporcarsi la coscienza per qualche spicciolo, un altro spartirsi qualche migliaio di euro in fondi pubblici."

Mi immagino la scena di Alberto col tassinaro siculo. Quasi la vedo davanti agli occhi.

Ho anche ordinato un "atlante della corruzione" spagnolo, Aquellos maravillosos años". Ne parlarono l'estate scorsa a Carne cruda, una bella trasmissione della radio nazionale spagnola poi soppressa dal governo Rajoy (per interposto esecutore).

lunedì 12 novembre 2012

Execution, possibilmente capital

Il Corriere delle Comunicazioni, quindicinale dedicato alle TLC, mi regalò un abbonamento.

Una collezione di titoli dall'ultimo numero:

"Agenda, ora l'execution"

"Una roadmap per il cloud"

"De Longhi: IT un asset strategico per la crescita"

"Agenzia, incognita governance"

"Manca una vision politica"

"Smart city? Ci vuole l'anima"

"Svolta Fttc, Italia alla sfida vectoring"

"Rivoluzione crowdfunding"

"Mopile payments, Italia al decollo"

"Smart city, è l'ora di un call for ideas"

"Do not track, per la UE ancora troppo annacquato"

"Sms versus social messaging"

Sappiate inoltre che:

"Le big telco virano sul cabinet"

Non ho mai letto nessun articolo di questo Corriere delle Comunicazioni, ma i titoli, i titoli sono un mantra.

venerdì 9 novembre 2012

Le stelle


Le nostre costellazioni sono i disegni di stelle luminose che si stagliano nel buio. Gli Inca invece nel cielo vedevano zone scure, disegni di animali mitologici nel sottofondo luminoso della Via Lattea: che strana idea, pensai.

Però, quando vidi il cielo stellato a 4000 metri di quota in mezzo al lago Titicaca, con la luce della galassia che permetteva di camminare nel buio altrimenti assoluto, mi resi conto che là le costellazioni non potevano che essere così.

Nella nostra vita non esistono più ne' costellazioni, ne' stelle, perché le luci che sono ovunque hanno eliminato la notte.

Nel "patto di stabilità" di Monti (nomen-omen?) c'era una norma per risparmiare energia riducendo l'illuminazione notturna delle strade. Vi si è ironizzato sopra e a nessuno è venuto in mente di precisare: "Si, cambiamo, ma non per risparmiare: per riveder le stelle".

Ora quella norma è stata tolta. Non è che mi senta orfano, e certo non vorrei passar per colui che vuol che il Paese brancoli nel buio. Io poi, per tirare avanti mi arrangerò: io, le costellazioni le faccio anche unendo i lampioni del quartiere.

Stop alla norma Cieli Bui sull'illuminazione, Corriere della Sera, 9 novembre 2012.

Kubrick


Qui le altre.

martedì 6 novembre 2012

Grazie Mitt


Visualizzazione ingrandita della mappa

Ieri Mitt è venuto a fare un bel discorso a Yardley, PA. A Yardley trascorsi qualche ora la scorsa primavera (qui le foto). Invitai a cena la mia famiglia americana in un bel ristorante vicino al fiume. Preciso: una delle due mie famiglie americane, quella che non mi cacciò di casa. Mi raccontarono che non potevano soffrire Obama, ma neanche il Tea Party, e che avrebbero votato Mitt, anche se non ne erano entusiasti. "Old Republicans", in gergo. E però, orrore, prestavano fede ai birther. Che imbarbarimento.

Io ringrazio Mitt per il bel pensiero nei miei confronti. So che anche se il mio nome non l'ha fatto ieri alla folla (o magari sì, che non ho ascoltato il suo discorso sino alla fine), era sottinteso. Ora però Mitt, per cortesia, anche tu, prendi la strada dei giardinetti. Grazie Mitt.

View more videos at: http://nbcphiladelphia.com.

Goodbye Nate Silver


E' vero che non seguo il calcio e questo mi dà un bonus di tempo libero. E' vero che non guardo mai la televisione e il bonus aumenta. Ma per fortuna che oggi si vota, dato che ho anche altre cose da fare.

"All of this leaves Mr. Romney drawing to an inside straight. I hope you’ll excuse the cliche, but it’s appropriate here: in poker, making an inside straight requires you to catch one of 4 cards out of 48 remaining in the deck, the chances of which are about 8 percent. Those are now about Mr. Romney’s chances of winning the Electoral College, according to the FiveThirtyEight forecast".

Nov. 5: Late Poll Gains for Obama Leave Romney With Longer Odds, Nate Silver, The New York Times, 6 novembre 2012.


lunedì 5 novembre 2012

Pier Cesare Bori


Lo incontrai anni fa nel cortile di Palazzo Hercolani, sede di quel che era la Facoltà di Scienze Politiche a Bologna. Lo fermai e gli chiesi di Tolstoj. Parlammo a lungo, mi condusse nel suo ufficio e mi regalò una copia di un suo libro, che lessi con diligenza e piacere.

Pier Cesare Bori è stato un professore d'altri tempi, un esempio del meglio che il suo tempo abbia lasciato all'accademia e alla società italiana: persona intelligente, colta perché curiosa, onesta.

Una vita per i diritti umani. Si è spento Pier Cesare Bori. Ilaria Venturi, La Repubblica, 5 novembre 2012.

Giovannini Bling-Bling


Antefatto: quasi due anni orsono si chiuse l'ISAE, che aveva un modello econometrico, e i dipendenti passarono all'ISTAT. L'ISTAT ha deciso di rifare un nuovo modello, con l'aiuto esterno di alcune persone che conosco e che stimo. Un bel modello strutturale d'antan (cos'è un modello strutturale).

Oggi l'ISTAT inizia a pubblicare le sue previsioni: ecco qui.

Che enorme stupidaggine. Per un verso, le priorità erano altre. Che ciascuno faccia il suo mestiere: l'ISTAT deve produrre statistiche e non ne produce abbastanza. Non sappiamo abbastanza del funzionamento dell'amministrazione pubblica, per esempio. Le statistiche giudiziarie a disposizione sono del tutto inadeguate per informare un dibattito serio sulla giustizia. Eccetera. Si dirà, i nuovi assunti erano economisti. Bene, potevano essere impegnati per l'analisi di dati esistenti e attualmente sotto utilizzati.

Inoltre, in una situazione di diffusa "innumeracy", si genera confusione: che cosa saranno per il pubblico le previsioni dell'ISTAT? previsioni "autentiche", "col timbro", e migliori delle altre? E se il pubblico capirà che sono previsioni come le altre, non si intaccherà anche la credibilità delle statistiche? Opinione l'una, opinione l'altra, no?

Enrico Giovannini, il presidente dell'Istat, grazie a questa operazione acquisterà maggiore esposizione mediatica. Lui forse ne beneficerà, il Paese no.

Forse però la confusione sui dati è proprio quel che vogliamo: diciamo un miliardo per dire molto, e per esprimere esattamente la stessa quantità potremmo riferci al fantastilione di Topolino. I numeri sono quantità retoriche, che solo per un istante ci distolgono da quel che veramente ci interessa: l'arabesco, che in Italia è, per dirla con Flaiano, la strada più diretta tra A e B.

¡Tranquilo, saldremos de esta!


"El Roto" oggi.


domenica 4 novembre 2012

Lighter, Lighter!

Qui.

E qui.

"Toothbrush. 0.2 Oz. Pick one with small brush area, cut handle in half."

giovedì 1 novembre 2012

FiveThirtyEight

Per lunghi mesi ho evitato di farmi risucchiare dalle elezioni presidenziali statunitensi. Ma alla fine, come si fa a resistere a quest'orgia di numeri? I can resist everything but numbers.

I contributi di Nate Silver, per esempio, mi han fatto perdere abbastanza tempo. Un giorno farò anch'io un modello del genere, per prevedere i risultati elettorali in tutte le prefetture della Galassia.

Small Tony


"Di Pietro si è quindi affidato ai suoi elettori: «ci aiutino o a maggio andiamo a casa, killerati dal sistema che non ci vuole più»." (Post.it oggi).

Certe dichiarazioni illuminano e chiariscono tutto. Meglio di una fotografia.

mercoledì 31 ottobre 2012

Moog & Theremin



Ieri ho ascoltato un podcast di NPR sulla Moogfest, contenente una vecchia intervista a Bob Moog.

L'impulso di possedere un theremin si è fatto ancor più intenso. Qui, il Theremin polifonico della Moog (che costruisce anche vari modelli di theremin).

Sarebbe dello avere un theremin. Per esempio, se ne avessi uno, tra venti minuti, terminato il quarto d'ora accademico intendo, anziché iniziare la lezione di econometria applicata potrei produrmi in una suonatina.

lunedì 29 ottobre 2012

The economics of spam



The Economics of Spam, di Justin M. Rao e David H. Reiley.

Un articolo affascinante, che racconta come funziona il mercato dello spam, che persone non particolarmente choosy possono guadagnare un dollaro per risolvere mille CAPTCHA (tutto legale: vedi Kolotibablo.com), e che se lo chiamiamo "spam" è grazie ai Monty Python. Vedi sopra.

venerdì 26 ottobre 2012

Spagna: U=25%


La disoccupazione in Spagna è al 25%. E questa è la media: in Andalucía e al 35.4%. Un dato che fa paura.

El paro en España supera el 25% por primera vez en la historia, Manuel Gómez, El País, 26 ottobre 2012.

lunedì 15 ottobre 2012

Baumgartner e io



Felix Baumgartner ce l'ha fatta. Per esserne sicuro ho dovuto guardare li video della Pravda (sulle questioni spaziali ho una certa mentalità da guerra fredda).

Per festeggiare oggi ho messo la t-shirt di Star Trek. Credo che trascorrerò la giornata a fare autostop galattico.


domenica 14 ottobre 2012

Concentrazione dei redditi, EU 27


Scopro i dati sulla concentrazione dei redditi in EU 27 (gracias, Cristina), fonte Eurostat. Il coefficiente di Gini è uguale a 0 se tutti hanno lo stesso reddito, ed uguale a 100 se una sola persona ha tutto il reddito e gli altri nulla.

I paesi dell'Unione Europea sono relativamente egualitari rispetto al resto del mondo. Tra i paesi europei è interessante osservare sia il quadro d'insieme (in alto, per il 2010), sia l'evoluzione nel corso di questi anni di crisi (vedi questa tabella).




venerdì 12 ottobre 2012

Brevetti


Ieri in classe in un quarto d'ora ho spiegato come funziona il sistema dei brevetti. Se avessi visto questa vignetta prima, me la sarei cavata in un minuto.


venerdì 5 ottobre 2012

La missione di Hasekura Tsunenaga


In questo periodo in cui, eccezionalmente, mi sposto molto in automobile, il compenso per un'attività altrimenti assai noiosa è l'ascolto di podcast - radio spagnola (Radio Nacional de España) e statunitense (National Public Radio).

Ascolto delle belle storie. L'altro giorno ho scoperto l'incredibile vicenda di Hasekura Tsunenaga, samurai da una famiglia in disgrazia che, su ordine del daimyo di Sendai, nel 1612 si recò in missione in Spagna. Era accompagnato da Luis Sotelo, un francescano di Sevilla molto trafficone che aveva convinto tutti della possibilità di aprire una linea diretta di commercio tra Sendai e Spagna, via Acapulco, contro agli interessi che stavano dietro al "galeone di Manila" (il trasporto periodico tra Acapulco e Manila) e ai portoghesi (era il tempo della corona congiunta), che con il Giappone commerciavano da Macao.

La delegazione si fermò per lungo tempo a Coria del Río, a due passi da Sevilla, dove tutt'ora è diffuso il cognome Japón. Seguirono molte peripezie: Tsunenaga incontrò Filippo III a Madrid e il papa Paolo V a Roma.

L'ambasciata fu un fiasco. Dopo aver trascorso diversi anni in Spagna, essersi fatto battezzare ed avere persino cambiato nome, Tsunenaga andò in Messico, poi a Manila, e infine tornò in Giappone. Anche Sotelo tornò in Giappone, dove per i cristiani, soprattutto se preti, tirava una brutta aria. Fu prima imprigionato e in seguito bruciato vivo.

In questi tempi mi capita spesso di leggere o di ascoltare storie sconclusionate. Non so se sia io a cercare loro, o loro me.

lunedì 24 settembre 2012

Contro la settimana internazionale del libro


Molti amici di Facebook scrivono:

"Prendi il libro più vicino a te, giralo a pagina 52 e posta la quinta frase (da punto a punto) come tuo status".

Ed eccoci, dappertutto, contenuti da pagina 52. Mi oppongo, e mi opporrò a qualsiasi iniziativa che discrimini la letteratura portatile. Letteratura che, come è noto, al massimo arriva a pagina ventisette.

domenica 23 settembre 2012

sabato 22 settembre 2012

Non mi chiama più nessuno



Massimo mi invia questo video. Se dovessi disegnare una politica industriale per l'Italia, e decidere su cosa puntare, penserei all'unione di meccanica e elettronica. Embedded systems, se vogliamo il termine aulico. Tra gli strumenti, un ruolo importante avrebbero le gare: se sei il primo a creare un serpente che si arrampica su un palo di tot metri, ti pago tot. Modello, il DARPA Grand Challenge.

Ormai non mi chiama più nessuno, in parte perché ho mandato affanculo troppa gente. Questo mi dà tempo per leggere le opere veramente importanti, come Locus Solus (qui), o Walden, che sto leggendo ora. La libertà è una gran cosa.

Un anno fa mi chiamò P*. E' una persona che stimo ed eravamo insieme in Città Invisibile. Ora bazzica il PD e il settembre scorso mi invitò a quel che credevo fosse una Festa dell'Unità tematica, sull'innovazione, a Venezia. Che bello che vado a Venezia, pensai: un po' di cucina e un'ombra di bianco. Macchè. Mestre Marghera, parco industriale (direttore: un improbabile visionario de noatri, rottamato PD, da appendere non dico per cosa). Impiegai mezz'ora per trovare la sala, che nessuno si era premurato di mettere dei cartelli.

Solo un demente poteva organizzare una cosa del genere senza coglierne la potenziale genialità letteraria.

Escludendo due deputati, tra i quali Vincenzo Vita, vecchia cariatide tecnologica (nel PD, ci sono i tromboni e gli e-tromboni, che sono i tromboni che fan finta di interessarsi all'innovazione tecnologica, e sono di una beata ignoranza che fa tenerezza), e 4 o cinque relatori, un paio di entourage/portaborse, mi pare che non ci fosse pubblico. Ho pensato, P*, tu sei una persona intelligente, ma perché ti sei bevuto il cervello sino a questo punto?

Qualche mese fa mi invitò P** (anche lui, ex Città Invisibile), che è un'altra persona intelligente e che stimo. Lo dico seriamente, e per questo sia P* che P** riceveranno segnalazione di questo mio ponderato scritto, perché possano insultarmi se credono. Comune di Bologna, tema, la democrazia partecipativa o qualcosa del genere. Interventi fiume di politicanti che si parlano addosso. Mazza, a un certo punto Mazza, che ci ha amMazzati. Mi stavo per addormentare e ho evitato solo per solidarietà con lo scarso e incauto pubblico. Caro P**, quando faremo rispettare i tempi degli interventi? Quando inizieremo ad insultare chi dimostra di non aver nessun rispetto per il pubblico? Quando inizieremo a dare qualche ceffone (rieducativo)? Detto da un nonviolento, ma da un nonviolento esasperato.

P*, P**, quando inizierete, voi che siete il meglio, e che se no vi ignorerei, a fare la rivoluzione? Per prepararvi, ho qualche lettura da proporvi. Walden, iniziate con quello. E iniziate a mandare a quel paese le cattive compagnie che frequentate. Nel mentre, non invitatemi più, per favore.

mercoledì 19 settembre 2012

Click and drag

It goes on, and on, and on, and on....


... for how long?.

Santiago Carrillo / 2



Il 23 febbraio 1981 tre deputati non si nascosero sotto ai banchi, ma rimasero in piedi al loro posto, quando i militari della Giardia Civil, guidati dal golpista Antonio Tejero, entrarono e spararono al soffitto del Congresso dei Deputati. Uno di questi era Santiago Carrillo.

martedì 18 settembre 2012

Santiago Carrillo


(Santiago Carrillo, de la Comissió Executiva de les Joventuts Socialistes Unificades, a primera fila d'una manifestació a Madrid el 1936)

Sempre a Santiago Carrillo la destra rinfacciò i fatti di Paracuellos. Aveva allora 22 anni. Senza la sua intelligenza politica la transizione spagnola forse non ci sarebbe stata.

E' morto, aveva 93 anni.

"Cuando la vanguardia franquista llegó a 200 metros de la cárcel Modelo, la junta decidió sacar de ella a todos los militares presos. Un convoy de autocares les trasladó fuera de Madrid y fueron asesinados en Paracuellos del Jarama. En días posteriores hubo otras sacas de presos, fusilados a su vez en Torrejón de Ardoz. A posteriori, el régimen franquista hizo responsable de estos hechos a Carrillo, que en vida nunca dio demasiadas explicaciones de este grave episodio, limitándose a negar su responsabilidad en matanzas que atribuyó a “grupos incontrolados”. Reconoció no haber intentado tampoco ninguna indagación, argumentando que los agobiantes problemas de la defensa de la capital “nos tenían cogidos por el cuello a todos”, según ha dejado escrito en sus memorias. “No trato de justificarme ni de buscar atenuantes. En noviembre de 1936 yo, Miaja, toda la Junta de Defensa nos encontramos en medio de una situación difícilmente controlable y no conseguimos controlarla en muchos aspectos”.

, El País, 18 settembre 2012.

E-cioccolatai


E' noto che non mi sta simpatico e che da sempre lo considero un impresentabile. Ma il PD bolognese non mi ascoltò, e si sa come andò a finire: molto male.

Ora Flavio Delbono si accorge che in quel che fu il sito ufficiale della sua campagna elettorale (si veda qui: http://flaviodelbono.wordpress.com/), "Il suo nome, spezzoni della sua biografia e le sue foto sono associate a link come www.buscotravesti.es o Hermaphrodite Channel" (La Repubblica, cronaca di Bologna).

In effetti, una verifica con il servizio "whois" indica che il dominio Internet flaviodelbono.it sarebbe in mano a degli squallidi opportunisti: Delbono, pare di capire, lo avrebbe lasciato "scadere".

La Repubblica ci informa inoltre che "anche il sito di Sergio Cofferati, abbandonato dopo la campagna elettorale, fu invaso dalle pubblicità appena scaduto il dominio".

Ecco l'idea che la nostra classe politica ha di quelle che 20 anni orsono chiamavamo le "nuove" tecnologie di Internet: vetrina e specchietto per le allodole, da dimenticare il giorno dopo l'avvenuta elezione, e comunque da utilizzare al di fuori di qualunque ragionamento maturo e compiuto.

E-cioccolatai, ma non necessariamente noiosi: riferisce La Repubblica che, secondo l'ex sito ufficiale della campagna elettorale di Flavio Delbono, egli "dichiarerebbe di esser membro della Hermafrodite Chat". Beh, dai.

venerdì 14 settembre 2012

El loco solo


Già da qualche giorno ho terminato di leggere Locus Solus di Raymond Roussel.

Secondo certuni, se ci fosse più partecipazione politica il Paese potrebbe uscire dall'impasse. Oh stolti ingenui! E' vero il contrario: quando la smetterete di arabescare la mia bacheca di Facebook con le vostre futili osservazioni su Monti e Fornero, Bersani e Renzi (as if it mattered), e inizierete a leggere, con me, i capolavori della letteratura improbabile, allora sì che si creerà un clima, allora sì che faremo dei passi in avanti: ci siederemo intorno a un tavolo e decideremo tutto il necessario. Nel tempo che ci vuole per bere un caffè.

Raymond Roussel fu un pazzo solitario, uno scrittore poco letto e, in molti sensi, improbabile. Raccolgo tre buoni riferimenti per chi desideri tastare la sua traiettoria vitale, dall'opulente eccentricità della gioventù sino all'overdose di barbiturici in una stanza d'albergo a Palermo: qui, qui e qui. Michel Foucault gli dedicò una delle sue prime opere.

Locus Solus è un libro d'una follia ripetivamente barocca. Lo dovreste leggere, se davvero avete a cuore le sorti di questo Paese. In italiano non si trova piu: l'edizione Einaudi del 1982 è esaurita: anche la casta degli editori si oppone alla soluzione dei nostri problemi.

La versione digitale, in francese, è disponibile gratuitamente: Internet ci salverà.

mercoledì 12 settembre 2012

Scavalcando valli

L'anno scorso pensavo di aver inaugurato una nuova formula escursionistica, che avevo chiamato "il raid di settembre". Ma io sono un entusiasta e con facilità mi faccio tante idee che poi cambio sveltamente. Quest'anno, allora, ho scelto una riposante traversata di un giorno e mezzo, dalla stazione di Vernio sino a quella di Porretta Terme. Barando, che l'ultimo tratto era servito dal bus.



A "star bassi", lontano dal crinale, alla fine si fatica di più perché ad ogni passaggio di valle si deve scendere giù sino al torrente: più di duemila metri di dislivello.


A forza di incontrare delle "maestà" prima o poi mi convertirò, anche se non mi è ben chiaro a cosa.


Nel mio procedere militare mi è caro il concetto di "live off the land": un tecnicismo per dire che le mie sono escursioni di rapina.


Mele, more... quel che capita. Attendo che un'anima buona mi insegni a tirare il collo alle galline...


...per poi rapidamente scappare, dopo il brigantaggio, in alto, al sicuro.


Magari, per trovare rifugio a Chiapporato, dove ancora abitano le stesse due persone che intravidi l'ultima volta che vi passai, 18 anni fa. Madre anziana e figlia.


Penso che con loro potrei trovare un accordo. Penso che si abituerebbero all'idea che c'è uno che ha piantato la tenda in cima al paese, proprio davanti al cancello del piccolo cimitero. Non farebbero la spia, le due signore di Chiapporato.


Altrimenti, potrei proseguire per occupare questa casa abbandonata, ma ancora dotata di qualche confort.

Oppure, la smetto di andare in montagna e mi trovo un hobby più normale. Il golf. Chissà come la prenderanno le due abitanti di Chiapporato quando mi presenterò con le mazze, le palline, e tutte quelle cose per giocare a golf che si vedono nei film: épater la paysannerie.