giovedì 31 dicembre 2020

Tutto quel che è moderno si volatilizza nell'aria

Trentuno dicembre: la "seconda ondata" di Covid ha superato la prima per numero di morti (*). 

Marx scrisse che "tutto quel che è solido si volatilizza nell'aria", e Marshall Berman con quella frase vi intitolò un bel libro, che esprime la natura auto-distruttiva e faustiana della modernità (ne scrivevo qui). (**)

Nell'aria si disfa anche l'idea stessa di modernità, e con lei la concezione di noi stessi come "moderni". E' sufficiente che qualcosa ci distolga dalla nostra traiettoria (all'incirca, una continuazione lineare del giorno di ieri) e problemi che credavamo di poter trattare modernamente si dimostrano insolubili

Non avevamo soluzioni, ma rituali, che negli ultimi mesi abbiamo osservato in parata: comitati di esperti e task force multitudinarie, modernissime app, una terminologia in inglese d'accatto, e conferenze stampa governative nientemeno che in diretta Facebook. Rituali che in tempi normali ci convincono della nostra modernità, ma a nulla sono serviti per evitare quel che ragionevolmente ed umanamente doveva essere evitato: più morti in autunno che in primavera.

Si dirà, c'è un governo inadeguato. Vero, ma non per questo: mettendo a nudo, osserviamo più chiaramente, per aria, tutto quel che oggi si sta volatilizzando.


(*)  L'otto agosto fu il giorno con meno morti giornalieri registrati (2) e può esser preso come separatore tra prima e seconda ondata della pandemia. Morti registrate sino all'8 agosto scorso: 35205. Dal 9 agosto al 31 dicembre: 38954. Si veda qui.

(**) "All that is solid melts into air". In italiano tradotto "Tutto ciò che è solido svaninsce nell'aria", Marshall Berman. Il Mulino, 2012 (Edizione originaria è del 1982).

mercoledì 30 dicembre 2020

Bid Rigging

"Este anúncio, tal como foi publicado, mostra grupos de letras em que L significa Lote (o trecho da ferrovia); o número e a maiúscula A ou B identificam o Lote: e as iniciais que se seguem identificam a empresa que sairia vencedora. Agora, confronte-se com este anúncio o resultado oficial da concorrência: Lote 1A, vencedora a Norberto Odebrecht; 2A Queiroz Galvão; 3A, Mendes Jr.; (não existe o lote 4A); 5A, C. R. Almeida; 6A, Serveng; 7A, Egit; 8A, Cowan; 9A, Ceesa.; 1B, CBPO; 2B, Camargo Correa; 3B, Andrade Gutierrez; (4B não existe); 5B, Constran; 6B, Sultepa; 7B, Construtora Brasil; 8B. Alcino Vieira; 9B, Tratex; 10B, Paranapanema, 11B, Ferreira Guedes."

(Concorrência da ferrovia Norte-Sul foi uma farsa. Jano de Fretas,  Folha de S. Paulo, 13 maggio 1987).

Al capitolo "bid rigging" (con corruzione), il caso delle Ferrovia Norte-Sul in Brasile, in cui l'annuncio pubblico del bando per i 18 lotti dei lavori già conteneva, "in codice", i nomi dei vincitori (si vedano le sigle nell'immagine qui sotto). Tra i quali, alcuni poi implicati in Lava Jato, ad iniziare da Odebrecht.

venerdì 25 dicembre 2020

Libri quest'anno

Ieri ho terminato di leggere "Ohio" di Stephen Markley. Una bastonata, "wild, angry, devastating" (sotto). Siccome ognuno in un libro legge quel che vuole e soprattutto quel che può, io vi ho ritrovato un po' di High School - tutta la storia vi gravita attorno. Quei legami, e le feste dai nomi in codice (Homecoming, Prom), l'alcol e le droghe, e gli sport, dai quali fui escluso per mia incapacità non soltanto sportiva.

('Ohio' Is A Wild, Angry, Devastating Debut, di Michael Schaub. NPR, 28 agosto 2018.)

Anobii, dove annoto i libri che leggo, calcola statistiche, secondo le quali nell'anno che si chiude ho letto un po' meno del solito. E' che quest'anno sono stato impegnatissimo, mettiamola così.

E' stato l'anno di alcuni autori italiani che conoscevo poco o per nulla. Giorgio Bassani e la sua Ferrara. Il "Deserto dei tartari" di Buzzati. E il bel "Tempo di uccidere" di Flaiano. Mi pare che quel periodo, all'incirca a cavallo tra anni '30 e anni '50, abbia molto da raccontare dell'Italia. O forse, ha raccontato a me qualcosa solo perché l'avevo mal ascoltato. Mi piace anche come sono scritti, quei libri, con un registro che oggi suona ricercato e attento e che trovo gradevole.

E' stato l'anno di Albert Hirschman, di cui ho letto alcuni libri. Fu un personaggio molto interessante, sia per quel che scrisse, sia per il tipo di intellettuale che rappresentò, sia per la sua storia personale, che attraversò quella dell'Italia. Ho riletto "Il Principe" di Machiavelli, e alcuni libri su Russia e Brasile (uno in bozze che verrà registrato in futuro: dalle statistiche non si scappa). A tutti i libri che ho letto ho dato il voto massimo, non credo per generosità, piuttosto perché se un libro non mi piace, non lo termino e non ne rimane traccia.  

Un libro sulla storia del Sud-est asiatico mi ha accompagnato tra Tailandia, Laos e Vietnam in gennaio, e uno sulla storia dell'India, in un duro viaggio tra Delhi e Calcutta in febbraio. 

Bello è stato anche "I russi sono matti" di Paolo Nori, così come "The spatial logic of social struggle" di Nikoalus Fogle. Toccano temi ben diversi ma, mi è parso, uniti da un filo di cui ho scritto qui.

Ho per le mani un paio di libri ancora, ma saranno registrati nel 2021, se mi piaceranno.

venerdì 4 dicembre 2020

Manifestando


мне не всё равно, "a me non va bene tutto". E poi ho visto il video di uno che manifestava da solo e con un foglio bianco, con la polizia vicina che gli faceva domande ma anche appariva perplessa. In Russia.

Roman Arbitnam, scrittore, a Saratov nel 2018.