sabato 25 febbraio 2017

Colombia in 3D



Tre linee di montagne, con due valli centrali, giù sino all'apertura dei Caraibi, e "los llanos" a degradare verso est e l'Amazzonia. Un paese dove la difficoltà di comunicazione si è sempre accompagnata a un controllo imperfetto dal centro. Questa è la sintesi.

A proposito, ho scoperto che da Panama alla Colombia non vi è alcun collegamento stradale. Ancora mi stupisco della mia ignoranza, malgrado la visione tridimensionale, e oltre.

mercoledì 22 febbraio 2017

Cialtroneria istituzionale



In alto, il termostato della grande aula dove il 10 febbraio scorso avevo esami. Scuola di Scienze Politiche (sede di Forlì), Università di Bologna. Qualche anno fa, un'associazione studentesca si mise in testa di indagare sul perché prevalessero tali temperature. Se non ricordo male, ricevettero, da vari colleghi e uffici, sette spiegazioni distinte e contrastanti, indicanti o che il problema non esisteva, o che non era risolvibile.

In basso, il messaggio che ho ricevuto poco fa.

All'Università di Bologna lavorano numerosi esperti in politiche e amministrazioni pubbliche. La prossima volta che ne incontrerò uno, proporrò di istituire la categoria interpretativa della "cialtroneria istituzionale". Secondo me ha un notevole potere esplicativo.


giovedì 16 febbraio 2017

A riveder le stelle



Conforta sapere che "La Marina militare italiana non ha mai abbandonato la navigazione astronomica, che fa parte delle materie da sempre insegnate nei quattro anni dell’Accademia navale di Livorno. Il sestante non è mai sbarcato dalle nostre navi, anche per una questione di cultura marinara" (*)

Chi mi conosce sa bene che, quando comanderò io, molte luci si spegneranno e nelle nostre vite torneranno le stelle. Forse anche per i ciclisti verrà stabilito l'obbligo di tenere il sestante a bordo.

Nella galassia degli off-the-grid, non so ancora bene quale tendenza sarà la nostra. Sincretica, sicuramente, con una spruzzatina di prepping, ma senza la paranoica accumulazione di scorte in cantina. Soprattutto, infine usciremo, a riveder le stelle.

(*) L’italiano che insegna all’Us Navy a guardare il cielo stellato, di Fabio Pozzo, 16 febbraio 2017.

martedì 14 febbraio 2017

Stoner


Alla fine, ho letto Stoner. Era lì, "in fila", da tempo, da quando me ne aveva parlato D*, e mi aveva riferito che vi si trovava già enunciata la tesi dell'accademia come "terapia occupazionale" (qui).

Ho tratto una morale da questo libro, che è molto bello. Dentro all'università, per una vita puoi starci con un piede, ma l'altro lo devi tenere fuori. E forse è l'unico modo per vivere veramente da "accademico": per esserlo, in parte devi non esserlo. Così, non essendo niente di preciso, finisci per non essere nulla, ed è esattamente questo il punto. Saluti a tutti, scompaio sino a stasera, e anche oltre.

domenica 12 febbraio 2017

Madama la Marchesa, gli studenti scrivono male



L'appello dei 600 colleghi, che si lamentano perché i nostri studenti universitari scrivono male, appartiene al genere "Madama la Marchesa, ma dove andremo a finire". Anch'io, che ho la fortuna di avere studenti mediamente bravi, a volte mi lamento. Ma il linguaggio è a sua maniera democratico e rappresenta lo stato delle cose. In basso come in alto.

In alto, tra noi professori universitari, che usiamo l'inglese come Alberto Sordi: vedi alla voce "teaching hub" e "Reunion", Università di Bologna.

Stesso ateneo, anzi, mio dipartimento, il mese scorso: documento in discussione, redatto da un collega, in cui si comunica che una certa domanda va "sottomessa" (presentata) entro un certo termine. E dialoghi surreali, in consiglio di dipartimento, con due parole in inglese-bolognese a condirne cinque in italiano.

E quali strumenti mettiamo a disposizione dei nostri studenti per imparare a scrivere? Quando va bene, la buona volontà di chi, tra noi, davvero fa le pulci agli scritti che riceve. Poco altro.

E siccome i temi sono collegati, chi siamo noi per dar lezioni, quando accettiamo il plagio accademico? Meglio scriver male ma farina del proprio sacco, o bene ma copiando? Il nostro Rettore, Francesco Ubertini, ancora deve chiarire il Caso Lorenzini, finito sulle pagine dei giornali. E dov'erano i bolognesi firmatari dell'appello dei 600, quando si trattava di alzare la voce col Rettore, per chiedere tale rispetto "linguistico"? Madama Marchesa: le proprie virtù è più facile mostrarle coi deboli, che coi forti.

E anche in questo, alto e basso, la moneta corrente del linguaggio è democratica e ci rappresenta bene: giù in fondo, dove pullulano gli studenti "somari", e qua tra le nubi, dove svolazziamo eterei noi professori.

«Gli studenti non sanno l’italiano». La denuncia di 600 prof universitari. Di Orsola Riva, Corriere della Sera, febbraio 2017.

giovedì 9 febbraio 2017

Trump's Redux



Ci ho pensato su e penso di aver trovato la sintesi rispetto ai tanti interrogativi che riguardano la presidenza Trump. Tutto si riduce a una singola domanda: quando si renderà conto che il mondo è complicato? Prima o dopo di aver fatto danni seri?

Il problema è tutto qui.

Menti palazzinare



In appennino, col riscaldamento globale, si scia poco e si scierà sempre meno. Il progetto è ora di unire con una funivia gli impianti del Corno alle Scale con quello della doganaccia. Conosco bene, molto bene quei monti. Si tratta di un progetto delirante partorito da menti palazzinare.

Ambientalisti contro la maxi-funivia tra Emilia e Toscana, La Repubblica - Bologna, 8 febbraio 2017.


sabato 4 febbraio 2017

Maqroll el Gaviero



(Ana, como ves, me lo estoy tomando muy en serio)

Un mondo di sedili vuoti, persone col capo chino sul decomunicatore universale, e buone letture inesauribili.

Sono concentrato sulla Colombia. Questo è il primo libro della eptalogia di Álvaro Mutis, Empresas y tribulaciones de Maqroll el Gaviero.

Da questa prima fase di letture ho capito che la Colombia è un luogo molto interessante, e che meriterebbe la pena comunque, anche se non fosse per portare avanti il Risiko.

venerdì 3 febbraio 2017

Corruzione e il declino di Roma




"Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire". Italo Calvino

Credo di aver appena ricevuto, per posta, un classico.