lunedì 30 dicembre 2013

Otium callidum



Nella vita non ci sono scorciatoie. In cinque anni di liceo riuscii a non imparare il latino perchè avevo altre priorità. Ora eccomi qui, a ristudiare tutto da capo. Registro che pochi istanti orsono ho appreso che procul regge l'ablativo. Procul ab Urbe: lontano da Roma. Se procedo così, per il giorno della befana avrò finalmente appreso che diavolo sono l'ablativo assoluto e verbi deponenti.

Il titolo è una ipotetica traduzione di "vacanze intelligenti". Sicuramente avrò sbagliato quelle letterine che in latino si mettono in fondo alle parole, com'è che si chiamano?

Gerarchie



Corriere della Sera su Internet, ora.

Quale delle due notizie è più importante?

sabato 28 dicembre 2013

Ultra Media

Insegno un corso in Economia dei media all'Università di Bologna. Ai pochi studenti che mi seguono ricordo spesso che non guardo la televisione e che, ormai da anni, non leggo la stampa italiana. Mi rendo perfettamente conto che sbandierare in giro un tal rifiuto è un cliché, ma non riesco ad evitarlo. Mi sento un po' come uno studioso di pornografia che, a ogni piè sospinto, sente il bisogno di ricordare che lui non va a puttane. Che mi si perdoni la debolezza, in periodo di indulgenza natalizia. Già so che l'anno prossimo sarà diverso.

Negli ultimi mesi mi è venuta una passione perversa: la cronaca locale. Il sotto-genere delle locandine, poi, mi entusiasma. L'anno prossimo ai miei studenti dichiarerò che leggo soltanto la cronaca locale. E in televisione guardo unicamente le televendite. Non è vero, ma da qui all'inizio del prossimo anno accademico riuscirò ad appassionarmi.

Queste tre locandine mi han dato soddisfazione. Auguri.





lunedì 23 dicembre 2013

Propositi russi



Ieri ho ascoltato buona parte della conferenza stampa che Михаил Ходорковский ha tenuto a Berlino. Ho sempre avuto un'opinione contrastata del personaggio, che ha in comune con John Lennon, e con il suo assassino, l'avere rispetto a me un solo grado di separazione (conobbi una persona che aveva conosciuto Ходорковский quando entrambi erano giovani comunisti a Mosca).

Primo proposito per l'anno che viene: riprendere a studiare il russo. Già ho individuato un certo Vitalji che mi darà lezioni su skype. Lui ancora non lo sa. Oggi lo avverto.

sabato 14 dicembre 2013

Articolo 49 e due per mille

Art. 49. della Costituzione Italiana.

"Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale."


Non sono un costituzionalista, e neppure un giurista. Però: per la nostra costituzione, un voto pesato per il censo non sarebbe democratico. Lo stesso dovrebbe valere per ogni allocazione di risorse pubbliche tese a permettere che i cittadini concorrano "con metodo democratico" a determinare la politica nazionale.

Con il nuovo "2 per mille", la scelta in merito di Berlusconi apporterà al suo partito un multiplo delle risorse apportate dalla scelta, per dire, dell'operaio Cipputi. E questo a mio avviso non è coerente con il "metodo democratico" di cui parla l'Articolo 46, soprattutto se con questo si intende, come mi pare si deva, non soltanto il metodo di funzionamento interno dei partiti, ma anche lo svilupparsi dei rapporti e della competizione tra i partiti.

Anche all'interno di ciascun partito, del resto, è legittimo attendersi che i membri più ricchi e in grado di veicolare maggiori risorse pubbliche attraverso il "2 per mille", disporrebbero di maggior potere contrattuale all'interno del loro partito, acquisendo un peso maggiore nel determinarne le scelte. Incompatiblmente, nuovamente, con il "metodo democratico".

Non è che questo nuovo "2 per mille" sia in odore di incostituzionalità? Sicuramente è una stupidaggine.

venerdì 13 dicembre 2013

Fiat Tagliero



Oltre che a Como, a vedere i disegni di Antonio Sant'Elia, dovrò anche andare all'Asmara, per volare sul Fiat Tagliero.

giovedì 12 dicembre 2013

Servire il Popolo



A destra, la temperatura dell'ufficio N2. Università di Bologna, Scuola di Scienze Politiche, Sede di Forlì. 24,6 gradi.

A sinistra, la mia nuova t-shirt. Nella bella calligrafia di Mao Tse-tung, si legge la frase "servire il popolo".

Il Grande Timoniere (伟大舵手: dovevo prima o poi scrivere qualcosa in cinese) sicuramente i professori universitari non li avrebbe riscaldati in questo modo. Nella migliore delle ipotesi, con lui, ci saremmo scaldati spalando. Ringraziamo, che siamo fortunati.

sabato 7 dicembre 2013

Self-fulfilling Renzi



Tra i motivi più menzionati a favore di Renzi, tra chi domani voterà alle primarie del PD, vi è che "con lui si vince" (e con gli altri no).

A rigore, che con lui si vinca dovrebbe essere la conclusione di un ragionamento, e non è un'argomentazione in sé. Ma è anche vero che la politica, cercando di risolvere un problema di azione collettiva, è anche un "gioco di coordinamento". Se la maggioranza si convince che "con Renzi si vince", poi Renzi vince davvero.

Per decidere, non basta però farsi un'idea di cosa pensano gli altri. Seguiamo il pensiero di Keynes, che in un ambito diverso menzionò un certo tipo di "gara di bellezza", in cui si osserva un certo numero di fotografie di persone, se ne sceglie una, e vince chi indovina la faccia scelta dalla maggioranza.

In questo caso, "non [si scelgono] quelle [facce] che, secondo il proprio miglior giudizio, sono veramente le più belle, nemmeno quelle che l'opinione media pensa che siano le più belle. Abbiamo raggiunto il terzo grado dove impieghiamo la nostra intelligenza per anticipare quella che è l'opinione media rispetto a quale dovrebbe essere l'opinione media. E ci sono alcuni, credo, che praticano il quarto, il quinto ed ulteriori passi di questo ragionamento" (Keynes, General Theory of Employment Interest and Money, 1936).

La scelta a favore di Renzi è quindi molto raffinata. Per come la intendo, si sustanzia su un abisso di regressioni infinite, costituito da prospezioni incrociate tra le profondità psichiche di un intero popolo. Se solo fosse più bello e si vestisse meglio, domani lo voterei anch'io.

Alesia


"Ottimamente guidate dal Console Gaio Giulio, ad Alesia le nostre truppe si comportarono splendidamente. Quella volta, a Vercingetorege facemmo passar la voglia".

Così si fa, per educare una nuova generazione di spostati.

giovedì 5 dicembre 2013

Mariotto Remix


La Corte costituzionale ha ucciso il Porcellum.
Scenario: gli italiani, stanchi di vedersi imporre liste chiuse, tornano al proporzionale con voto di preferenza. Finalmente, chi mandare in Parlamento lo decide il popolo sovrano, e non più le oligarchie dei partiti corrotti.

Si osserva però che le preferenze si possono comprare, coi soldi ottenuti dalla corruzione.

Agli italiani si ripresenta allora Mario Segni, con una proposta di referendum. Ci siamo già dimenticati, per cui nessuno si accorgerà della ripetizione.

mercoledì 4 dicembre 2013

Il Monte Turchino (e il relativo Passo)



Ho appena appreso che un mio studente abita sul Monte Turchino. Gli ho chiesto, di ritorno dalle vacanze natalizie, di portarmene una zolla.

martedì 3 dicembre 2013

This is doable




... methinks.

How To Keep The Dust Off Your White Pants With 7 Desk Fans, di Robert Krulwich, National Public Radio, 3 dicembre 2013.

Bruciare i roghi da oggi è reato



L'Italia, che fu culla del diritto, continua impetuosa a creare, inventando finalmente gli strumenti giuridici coi superpoteri: volete bruciare i roghi? Fatto, per decreto.

Il Corriere della Sera, faro del giornalismo universale, surclassa La Repubblica delle Banane non solo sulla colonna destra, ma anche nei titoli di scatola.

Il premier, giustamente, invita a fare squadra.

Transparency International CPI, 2013



Sono usciti i dati del Corruption Perception Index del 2013. L'Italia è praticamente costante, con un livello di corruzione percepita molto elevato.

Naturalmente, i nostri dati sono migliori.

La voglio




Ateneo, le contro-magliette del Cua: «Alma Riot Studiorum», di Noemi Bicchiarelli, Il Corriere di Bologna, 2 dicembre 2013.

sabato 30 novembre 2013

IS-LM e altre storie



Il modello IS-LM fu il primo che studiai - allora a Scienze Politiche si iniziava con la macroeconomia. Usavamo un testo complesso di Augusto Graziani che, anzichè leggere, dovevi scavare. Il dibattito tra gli studenti più motivati - e quasi tutti lo eravamo - era raffinato. Per esempio, ci si domandava in quale misura la sintesi neoclassica di Sir John Hicks (*) - il modello IS-LM - tradisse la Teoria Generale di Keynes. Hicks "lo andai a vedere" un giorno che visitò il Bologna Center della Johns Hopkins. Era molto anziano, ma lo vidi, e così, in un'altra occasione, fu per Modigliani, che era fresco di Nobel. Vidi anche Pertini e la Iotti, all'Archiginnasio, dove andai insieme al Bettini, ma questa è un'altra storia.

Laureatomi, trascorsi un semestre a Louvain-la-Neuve, dove a un certo punto mi iscrissi al programma di maitrise. Meditai di scrivere la tesi finale sui modelli di disequilibrio, secondo certe tecniche di stima là sviluppate. Si trattava di un argomento già desueto e ben presto dimenticato. A Lovanio, università cattolica, abbandonai senza terminare. Mi mancavano due esami: equilibrio economico generale e religione. Per quest'ultimo, dovevo leggere un vangelo, per poi parlarne con un prete. Ancora da qualche parte credo di avere i vangeli in francese. Me ne fecero comprare quattro, anche se si richiedeva la lettura solo di uno. Non vendono i libri squadernati.

La macroeonomia del "ciclo reale" (real business cycle) la studiai per la prima volta al dottorato a Bologna. Fu un buon primo anno che frequentai mentre svolgevo il servizio civile. Macroeconomia la insegnava, tra gli altri, Francesco Giavazzi. Il libro di testo era l'ottimo Blanchard. Terminato il servizio civile, e quel primo anno di dottorato, mi trasferii a U.C. San Diego. La macroeconomia mi piaceva e avevo un buon intuito per risolvere i problemi senza calcolare gli hamiltoniani, uguagliando le grandezze marginali rilevanti. Per questa mia propensione e per sfottermi, il mio amico Nick, che ora insegna a Boulder, Colorado, mi diceva sempre: "marginal this, marginal that". Nick è anche un mio amico di Facebook, e spesso lo vedo in piedi a una tavola da surf (surf this, surf that).

Non ho mai pensato che il "ciclo reale" servisse per il nobile fine di spiegare il mondo. Non mi sono mai veramente occupato di macroeconomia, e può essere che sia per pigrizia se quel primo modello sul quale sudai, disegnandolo in mille modi con penne colorate, mi è sempre parso il più utile (vedi anche il commento di Krugman (**)). Il lato dell'offerta è senz'altro rilevante, ma per il tramite e con la mediazione della qualità delle politiche.

La scelta delle politiche più opportune dipende anche dalla capacità di chi dovrebbe realizzarle. In Italia per esempio, in questa fase storica, i famosi buchi per terra di cui parlava Keynes probabilmente si farebbero storti, e comunque forerebbero le tubature dell'acquedotto.

(*) Hicks, J.R. (1937). "Mr. Keynes and the 'Classics': A Suggested Interpretation," Econometrica, 5(2), pp. 147-159.

(**) New Thinking and Old Books Revisited. Paul Krugman, 30 novembre 2013.

giovedì 28 novembre 2013

Fakhraddin Gafarov



L'altra sera il concerto di Fakhraddin Gafarov a Forlì è stato molto bello. Principalmente suona il tar. Qui, una versione del Sari Gelin, con Massimo Portolani che accompagna.

lunedì 25 novembre 2013

Il Progetto Erasmus


E inoltre, ho appena ritrovato questa mia fotografia. Testimonia lo spirito fondativo del Progetto Erasmus. O, eventualmente, l'errore (su scala continentale) che si commise nel sceglierne il pioniere

University of Sussex. Falmer (Brighton), autunno 1987.

domenica 24 novembre 2013

L'istinto romagnolo


Incappando nel sito di "Fare per fermare il declino" (il partito dall'intenzionlità egoriferita), e ripensando alla vicenda di Oscar Giannino coi suoi studi a Chicago, mi è tornata in mente una questione che avevo sepolto nelle profondità cerebrali.

Avevo tre pallottole da sparare per l'ammissione al dottorato di ricerca - un mio professore, ben conosciuto all'estero, mi aveva detto che avrebbe scritto non più di tre lettere di presentazione. Mi interessava l'econometria. Scelsi le università di Princeton, di Chicago, e l'Università di California a San Diego. Princeton non mi accettò. Chicago e San Diego si. Non ci pensai un attimo: volevo andare al caldo e al mare. Fu solo l'istinto romagnolo a non farmi diventare un Chicago Boy.

sabato 23 novembre 2013

A mis amigos españoles: los nuestros sí que flotan



Mi interesso sia a quel che galleggia, sia a quel che va a fondo. Come il nuovo sommergibile spagnolo "Isaac Peral" (un geniale precursore), costruito nei cantieri di Navantia di Cartagena, e che a conti fatti pesa 120 tonnellate in più (il 7% del totale!) del previsto. Risulta che si sono per così dire incartati, e ora stan pensando di allungarlo.

E' che progettare queste cose, e poi realizzarle, è complicato. L'immagine dell'Isaac Peral, in alto, è virtuale, e a noi piacerà ricordarlo così, mentre felice solca mari di byte.

"Aunque Defensa insiste en que estos problemas son frecuentes en prototipos, el informe preliminar de Electric Boat señala graves deficiencias en los mecanismos de control y procedimientos de ingeniería."

200 millones en 2014 para ‘adelgazar’ el submarino S-80, Miguel Gonzñalez, El País, 13 ottobre 2013.

giovedì 21 novembre 2013

E' morto



La Stampa è il terzo quotidiano italiano per circolazione (escludendo i quotidiani sportivi). Annovera firme importanti, a partire da Gianni Riotta, fulgido esempio di giornalismo in grado di figurar bene anche nel confronto internazionale.

Or ora, La Stampa ci informa che è morto Aldo Coppola. Me ne dispiaccio.

lunedì 18 novembre 2013

Chi racconta l'Italia




Finalmente il giornalismo italiano ammette la sua irrilevanza. Anche per raccontare i pettegolezzi del palazzo, conviene affidarsi affidarsi fuori.

sabato 16 novembre 2013

A New Cross-National Measure of Corruption




Per cui: si mette un foglio elettronico in Google Drive, si crea un grafico o una mappa, e si può visualizzare su Web. Esilarante. Ecco il (logaritmo del) "Public Administration Corruption Index", on the fly.

domenica 10 novembre 2013

Final Gore




"...and his old, percolating sense of thwarted ambition. He had always wanted to be president."

Come non capirlo.

E sarà sempre vero che “It is not enough merely to win; others must lose.” - Gore Vidal0

For Gore Vidal, a Final Plot Twist, di Tim Teeman, The New York Times, 8 novembre 2013.

sabato 9 novembre 2013

La corruzione dell'informazione



Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera: " i corrotti rubano al Paese, dice la Corte dei Conti, almeno 60 miliardi l’anno".

Sull'invenzione di questi 60 miliardi ormai mitici, si veda questa ricostruzione.

Una balla ripetuta tante volte diventa una verità, e così si semplifica, per il giornalismo italiano, il fastidioso onere del controllo delle fonti.

domenica 3 novembre 2013

John Maynard e io

Considerato che oggi tutti si dicono keynesiani, ho deciso di recuperare la mia vecchia copia della General Theory (che, giuro, lessi) per non essere da meno. Per non venire superato, dal lato della domanda, dagli ultimi parvenu.

Eccola.



Luogo e data d'acquisto.



Dentro, per segnalibro, il volantino di una manifestazione, o meglio festa, a Hyde Park: Il Freedom Rally per Nelson Mandela.



Giusto tre giorni dopo l'acquisto. Con tanto di Simple Minds. Ricordo che ero a Londra per sbaglio, nel senso che fu un errore andarci.




Ecco il manifesto: in rete c'è tutto.



sabato 2 novembre 2013

Terenzio e il PD



Il capogruppo Pd in Regione Emilia-Romagna Marco Monari si sarebbe fatto rimborsare 1100 Euro per un finesettimana a Venezia (vedi qui). Thomas Casadei, invece, ha ottenuto il rimborso di 50 centesimi per aver usato il cesso della stazione (vedi qui).

Dalla raffinatezza elegante alla necessità scatologica, Terenzio chioserebbe: PD sum, humani nihil a me alienum puto. Sono il PD, e nulla di quel che è umano mi è estraneao.

La curva, il grande cocomero, e i ritrovamenti rocamboleschi

".. bisogna conoscere il segreto di una curva sulla vecchia, ottusa Porrettana per vedersi aprire, inaspettata, ogni volta come riscoperta, questa valle ariosa in un semicerchio di monti i cui colori marcano il passar delle stagioni."

E questo era Terzani (vedi qui), che cito per catturare il pubblico nazional-popolare della rete.

Qui sotto, io che carpisco il segreto della curva, allo specchio, in pericoloso equilibrio sul muretto dell'ottusa Porrettana.




A Vizzero c'è un bel lavatoio.




La valle del Randaragna e Case Calistri.




Poi, oltre il Monte Cocomero, verso il Passo del Termine.




A questo punto tutto s'ingarbuglia. Il tentativo di passaggio inedito per la cima del monte Orsigna è fallimentare. Peggio: quasi arrivato alla meta mi accorgo di aver inspiegabilmente smarrito qualcosa.

Un momento di quiete prima della dolorosa epifania: la vertiente del Monte Cocomero dal Monte Orsigna.



L'infruttuosa ricerca di quel che era stato smarrito mi ha fatto tardare. A due passi dal bivacco, è già buio.



Il bivacco. Non so perché lo fotografo sempre, questo lettaccio squallido. Notte agitata dagli scrosci di pioggia.



La tenda di due studenti di psicologia, e i resti del fuoco di ieri sera.



Malgrado la pioggia, sono tornato alla ricerca di quel che si era perduto. Su un lato scosceso del Monte Orsigna si è avuto il miracolo del ritrovamento.



Il sentiero verso la valle dell'Orsigna.



Ecco, questa è la storia del sentiero.



A Pracchia si organizza la festa per stasera. Io non ci sarò.



La camminata è risultata ben diversa dai piani: un va e vieni sconclusionato, avanti e indietro lungo il contrafforte del Monte Cocomero. Che forse è il Grande Cocomero di Charlie Brown, e si spiega tutto.



lunedì 28 ottobre 2013

The Gift



Chissà in quanti abbiamo sbobinato "The Gift", isolando il canale dove c'è solo la storia, la bellissima storia di Waldo Jeffers innamorato dell'ingrata Marsha.
Io lo feci a Schwabing, München. Ero ospite di A., la cui madre tentava improbabili sistemi nei casinò di mezza Mittel Europa, e il cui padre lavorava per i servizi segreti della Bundesrepublik. Our lives were saved by Rock'n Roll


"When, as a teen-ager, I decided that Reed had figured out part of what I wanted to figure out, I sat at my father’s electric typewriter and transcribed the lyrics to every Velvet Underground album. Transcribing “The Gift” was a task that changed me, as it happened. The lyrics, written by Reed, are recited only in the left channel, by the bassist John Cale. I had to pin the balance to the side to hear Cale’s voice, stop, write, start again. When I was done, I realized that the song was about a man named Waldo Jeffers who has mailed himself to his lover in a box. At low volume, you might not even notice the story at all. And so, what was more surprising, that you could hide a short story on a rock record, or that you could release something so grisly on a record? (I won’t spoil it if you’re new to the Velvets.)"

POSTSCRIPT: LOU REED, Sasha Frere-Jones, The New Yorker, 27 ottobre, 2013.

The Gift (il testo sbobinato, chissà da chi, chissà dove)

domenica 27 ottobre 2013

Italia: emergenza giornalismo

Dovremmo bandire il termine "emergenza" dal dibattito italiano: un'emergenza è lo sbarco a Fiumicino dei marziani armati del raggio della morte; tutti gli altri sono problemi. Ma se la parola emergenza significa oggi "problema grave e impellente", allora per questo valga: in Italia c'è un'emergenza giornalismo. Il giornalismo è essenziale per far funzionare una democrazia. Il giornalismo in Italia è del tutto inadeguato. E' ignorante, becero, provinciale, deontologicamente scorretto e talvolta (quanto spesso? domanda interessante), corrotto.

Tre esempi recenti.

1. Riotta: the opposite of journalism



La lite su Twitter tra Glenn Greenwald e Gianni Riotta, Il Post.

2. La Repubblica non ha ancora licenziato Giampaolo Visetti

Giampaolo Visetti e una sgradevole storia di plagio seriale, blog "Mazzetta", 28 agosto 2012.

3. "Ceci n'est pas racisme"



(Il Fatto Quotidiano, 23 ottobre, non firmato)

giovedì 24 ottobre 2013

Memoria di ferro



Biblioteche, server farm, scaffali di scartoffie, soffitte con stratificazioni di oggetti e documenti, simili cantine, e Iron Mountain. Qualcosa rimarrà.

"Over the past few decades, two factors have driven the company’s rapid growth: the advent of personal computing, which led to an explosion in the production of paper documents, and tougher regulations, which have compelled companies to keep those documents for longer periods."

"One client, “Madame X,” was an anonymous art collector. Once a year, she’d visit with a curator, lay out a spread of wine and cheese, and admire her paintings underground. Later, Mesick and Crego pointed out an old photograph: it shows two men carrying Monet’s “Boating on the River Epte” through the mine’s interior entrance, a bank-vault door weighing twenty-eight tons."

THE MANY LIVES OF IRON MOUNTAIN di Joshua Rothman, The New Yorker, 23 ottobre 2013.

domenica 20 ottobre 2013

Delirious New York



Una piscina galleggiante partita da Mosca negli anni '30, dopo 40 anni di navigazione arriva a New York, spinta dal nuoto sincronizzato dei suoi due architetti/bagnini. La piscina, grande rettangolo metallico costruttivista, parzialmente arrugginito, risale l'East River e incontra la decadente "Zattera di Medusa", che "taglia come un coltello".

L'immagine finale di "Delirious New York" è potente.

(Il commento di Roberto Gargiani) (PDF).

L'Italia in miniatura



Lucido n. 5 della presentazione "Destinazione Italia" della Presidenza del Consiglio dei Ministri: "Reform civil justice: specific courts dedicated to foreign companies".

Essendo il Paese irriformabile, ne creiamo uno parallelo in scala ridotta ad uso degli stranieri. Un'Italia in miniatura, per questo meglio maneggevole del paese reale, coi vialetti ben spazzati e i trenini per puffi che passano in orario.

A questi la sconfitta è entrata sino al midollo.

sabato 19 ottobre 2013

L'ufficio del futuro



Ai miei studenti in economia dei media racconto che una volta Internet non esisteva (e però ci fu chi l'immaginò).

Chissà se ci credono, che Internet non esisteva.

L'ufficio del futuro, per Xerox, nel 1972.

"In this short one-minute commercial, Xerox introduces its vision for the office of the future. Years ahead of its time, the 1972 Xerox Alto featured Ethernet networking, a full page display, a mouse, laser printing, e-mail, and a windows-based user interface. Although it's high price limited sales, the Alto was a groundbreaking invention and the inspiration for the Apple Macintosh and Microsoft Windows operating systems."

mercoledì 16 ottobre 2013

La più importante industria culturale



Una volta si diceva che la RAI era "la più importante industria culturale" del Paese.

Se l'importanza si misura dal fatturato, sino al 2011 prima veniva Mediaset. Nel 2012 Sky Italia ha effettuato il sorpasso.

La più importante industria culturale italiana non è italiana.

Fonte: AGCOM 2013. Relazione Annuale, p. 138.

venerdì 4 ottobre 2013

Evenienze


Visualizzazione ingrandita della mappa

Emiliano Barral scolpì un busto di Antonio Machado, che gli dedicò questa poesia:

'Al escultor Emiliano Barral'

...Y tu cincel me esculpía
en una piedra rosada,
que lleva una aurora fría
eternamente encantada.
Y la agria melancolía
de una soñada grandeza,
que es lo español—fantasía
con que adobar la pereza—,
fue surgiendo de esa rosa,
que es mi espejo,
línea a línea, plano a plano,
y mi boca de sed poca,
y, so el arco de mi cejo,
dos ojos de un ver lejano,
que yo quisiera tener
como están en tu escultura:
cavados en piedra dura,
en piedra, para no ver.

Madrid 1922

Partecipò alla difesa Madrid è cadde il 21 novembre del 1936. Machado scrisse il suo epitaffio funebre:

Cayó Emiliano Barral, capitán de las milicias de Segovia, a las puertas de Madrid, defendiendo su patria contra un ejército de traidores, de mercenarios y de extranjeros. Era tan gran escultor, que hasta su muerte nos dejó esculpida en un gesto inmortal. Y aunque su vida murió, nos dejó harto consuelo su memoria.

A Barral, e a Francisco Pérez Mateo (un altro scultore morto al fronte) fu dedicata una mostra all'interno del padiglione spagnolo alla Esposizione Internazionale di Parigi del 1937 - lo stesso dove fu esposta Guernika di Picasso.

Emiliano aveva un figlio piccolo, Fernando. Fu uno dei tanti della diaspora dei repubblicani sconfitti. Fin¡ a Cordoba, in Argentina, dove conobbe e divenne amico di Ernesto Che Guevara. Ecco una lettera del Che a Fernando Barral, del 1961.

Dopo la rivoluzione, Fernando si stabil¡ cos¡ a Cuba, dove praticò come medico. Nel 1970, per motivi che non mi sono chiari, si trovava a Hanoi dove, per conto di Granma, intervistò il pilota della marina americana prigioniero (all'"Hanoi Hilton") John McCain, futuro candidato repubblicano alle presidenziali del 2008. Se ne parla in questo articolo del Washington Post.

Fernando Barral ha aperto un ristorante, o "paladar", che si chiama Los Cactus de 33.

Fu intervistato da Radio Nacional de España, nel programma Ayer. Mi pare in quell'intervista emergessero altri collegamenti, forse con l'omaggio a Machado che nel febbraio del '66 un gruppo di intellettuali tentò di realizzare a Baeza, ma non ricordo bene.

MAST / 2



Sono di parte perché uno dei realizzatori del Mast è mio amico - mentre i lavori procedevano in gran segreto, qualche tempo fa, nel corso di un periodico aperitivo al Bricco d'Oro ("il miglior Martini cocktail fuori da Manhattan"), mi aveva raccontato cosa bolliva in pentola.

Che un privato (Isabella Seragnoli) abbia costruito tutto questo, per quel che capisco interamente coi suoi soldi, è una cosa non solo bella, ma quasi incredibile. Il MAST potrebbe essere uno strumento per sparigliare un po' le carte, non solo in città, e per fare qualcosa di nuovo. Sottolineo, per "fare", che di dibattiti inutili e autoreferenziali non se ne può più.

Con cotanto albero ("mast", appunto), potranno navigare anche senza la benedizione della città. Il mondo è grande, e Bologna oggi è minuscola.

Seragnoli: «Per il Mast nessun sostegno dalla città», Redazione, Corriere di Bologna, 4 ottobre 2013.

giovedì 3 ottobre 2013

venerdì 27 settembre 2013

Mi chiami, grazie



"Voglio creare il TripAdvisor degli ospedali italiani". Il ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin si butta sull'open data [...]

[...]

E i cittadini, ministro, faranno "recensioni" come sul noto sito dedicato a hotel e ristoranti?
"Inizialmente potranno esprimere pareri su aspetti come l'accoglienza del personale, la pulizia dell'ospedale, l'umanizzazione delle cure. Fargli dire la loro su aspetti propriamente sanitari è più delicato. Magari si potrebbero inserire i commenti di questo tipo in sezioni che possono essere consultate solo dagli addetti ai lavori".


(Beatrice Lorenzin: "Un TripAdvisor degli ospedali italiani e i cittadini potranno scegliere l'eccellenza", di Michele Bocci, La Repubblica, 27 settembre 2013).

Gentile Ministro Lorenzin, da anni mi occupo di questi temi. Ho pubblicato un libro (Reputation-based Governance, Stanford University Press) e due capitoli in libri collettanei (questo è uno, per The MIT Press, e un altro per Routledge uscirà nel 2014). Le potrei raccontare tante cose, per esempio che la sua idea è buona, ma che bisogna fare molta attenzione a come si mette in pratica.

Ho poi sempre sognato di fare il consulente per un governo dalle larghe intese.

Ps. Se non mi trova, lasci detto in segreteria, grazie.

mercoledì 18 settembre 2013