Secondo Wikipedia, "Il nome bengala deriva dall'omonima regione dell'India dove un tempo venivano usati segnali illuminanti nella caccia alla tigre."
Secondo mia madre, c'erano due tipi di bengala: col paracadute bianchissimo o color panna. In seta pura.
Era l'estate del 1944 e la famiglia si trovava "sfollata" nella campagna di Forlimpopoli, al lérghi ‘d Scarpèll (la larga dello Scalpello).
Mia nonna si trovava con la signora Beppa. Famiglia Beneventi; origini ferraresi lei e modenesi il marito, erano i contadini che ospitavano la famiglia di mia madre. In un campo trovarono il paracadute, risultato di un bombardamento recente. Era del tipo bianco e se lo divisero in parti uguali.
Mia nonna Emma è al centro della foto. Era un brava sarta e l'abito per la Comunione di mia madre, Gabriella, lo fece lei. In seta pura. Di quell'abito poi se ne fece una camicetta, ricorda mia madre. E a sinistra c'è mia zia Nadia - che era un nome un po' comunista e all'anagrafe dovettero scrivere "Graziella".
Per fare la foto andarono a Ferrara, da dove proveniva la famiglia. Il portafotografie è chiuso con dei chiodini e non trovo le pinze per aprirlo. Chissà che sul retro non sia datata, la fotografia, anche lei oggi atterrata col paracadute, per caso.