lunedì 28 luglio 2025

Omicidio per affamamento


Lo storico Adam Tooze (Columbia University) scrive dell'omicidio dei palestinesi a Gaza per affamamento. 

Conclude così: "Chiunque distolga l’attenzione dalla chiara responsabilità dello Stato israeliano per questa fame di massa che colpisce due milioni di persone, chiunque ricorra a eufemismi parlando di “crisi”, si rende complice di questo crimine storico." (*)

Si può affermare che le crisi in giro per il mondo sono tante. C'è il disastro birmano, e il Sudan, e Haiti. E' vero, e addolora. E allora parlare del genocidio in corso a Gaza tacendo del resto non è forse segnale di malafede, di una forma di avversione preconcetta,  persino di antisemitismo? 

ll "whatabaoutism" come fallacia argomentativa merita di per sé attenzione (vedi qui). Ma non scherziamo. A Gaza non assistiamo a un disastro umanitario che segue una guerra civile, ma all'azione criminale di uno stato moderno e terribilmente efficace. E l'Italia è alleata di Israele e ha responsabilità in quel che sta accadendo a Gaza. Vendendo armi a (e comprandone da) Israele, e facendo affari (esempio, DRS RADA Technologies, che la parastatale Leonardo ha acquisito nel 2022 attraverso la sua controllata statunitense DRS). Mettendo cinicamente il suo interesse in bilancia, quando sull'altro piatto sta la morte per affamamento di un popolo. 

Questo per l'Italia. E per quanto riguarda gli italiani, mi pare che valga quanto scrive Adam Tooze: chi tace, chi ricorre a eufemismi, è complice.

(*) Murder not crisis - Why Israel's starvation of Gaza is exceptional in a global context. (Adam Tooze, Chartbook 400).

PS, 1 agosto 2025: Sempre più giuristi pensano che Israele stia compiendo un genocidio a Gaza

di Ginevra Falciani, Il Post.


giovedì 24 luglio 2025

Una grande sfera linguistica, lassù

 


Ho trovato una vignetta (ne ignoro l'autore) che riassume quel che penso (una delle cose che penso) dei "large language model" (LLM), intesi come tecnologia che riduce il costo sia di scrivere, sia di leggere.

Grazie ai LLM scriveremo moltissimo, troppo, ma gli LLM riassumeranno per noi. 

Il risultato avrà un sapore barocco - forse, steam-baroque?: vi sarà un grande corpus di scritti, là nella nuvola, che nessun essere umano ha scritto e che nessun essere umano leggerà. Una sfera linguistica complicatissima, enorme, sospesa in aria. Più in basso, svolazzeranno prodotti linguistici immanenti che fungeranno da interfaccia con gli umani - appunti grossolani e sempre più sgrammaticati (tanto poi ciatgipiti corregge) che scriviamo per spronare i LLM a produrre la sfera linguistica lassù, e i riassunti della medesima che chiediamo ai LLM. 

Ma un giorno, con qualche fortuna, impareremo infine ad ignorare sia la pletora di quel che è scritto e che nessuno è in grado di leggere, sia tutto quel che le svolazza sotto. E solo allora, e in pace con noi stessi, riprenderemo prima a fare scarabocchi con un bastone sulla terra e poi a incidere cunei nell'argilla. Se ci andrà bene, a un certo punto inventeremo anche un alfabeto e una scrittura.