mercoledì 12 novembre 2014

Mi piace pensarli liberi



Antefatto: indagine della Procura su rimborsi dei consiglieri regionali in Emilia-Romagna.

Già visto, anche la nota piccante: una spesa in un sex-shop, accreditata al consigliere PD Rita Moriconi, che si difende "Sono una persona seria e perbene, non sono mai entrata in un sexy shop"

Si è presentato in Procura un suo ex-collaboratore, tale Rosario Genovese: lui avrebbe acquistato un vibratore da 80 Euro (che, dettaglio, si sarebbe fatto rimborsare due volte). Ha dichiarato che la spesa "è mia personale, fatta per acquistare oggetti atti al confezionamento di un regalo-scherzo" per un compleanno.

Morale, le persone perbene non vanno nei sex-shop, se non per scherzo. Rita Moriconi e Rosario Genovese non possono neppure essere tacciati di meschino perbenismo: anche per le piccolezze della vita ci vuole una statura minima.

Che schifo di gente, verrebbe da dire. Ma a me Rita e Rosario piace pensarli migliori: felici frequentatori del sex-shop dell'angolo, amici del gestore, al quale dedicano, incontrandolo per strada, non uno sguardo imbarazzato e furtivo, ma larghi sorrisi e pacche sulle spalle.

Mi piace pensarli periti nell'uso di ogni amenicolo lussurioso. Io li immagino mentre allietano le cene di finanziamento del loro partito con meditate riflessioni sull'erotismo e sull'autoerotismo, generosi di consigli e di suggerimenti su come meglio raggiungere quel piacere che tutte le persone veramente per bene desiderano.

A me piace pensare che Rita Moriconi e Rosario Genovese, in altri termini, siano non come appaiono, ma due persone libere.

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