domenica 14 gennaio 2018

Della corruzione e delle pene



Sempre per via di questo libro che sto scrivendo con Alberto, ho passato la domenica a fare un bel quadro sinottico. Rappresenta l'evoluzione storica delle pene previste (minima e massima) per il reato di corruzione (e peculato), dal 1887 ad oggi. Ho considerato il Codice Penale Zanardelli del 1889, poi quello Rocco del 1930, e quindi le l. 26.4.1990, n. 86; l. 6.11.2012, n. 190; e infine la l. 27.5.2015, n. 69.

Un lavoraccio, ma è stato divertente. Emerge che le pene sono aumentate nel tempo, soprattutto in seguito alla modifica più recente del 2015. Per uno sguardo rapido, ci si concentri sull'Art. 319, che rappresenta il reato di corruzione per così dire "tipico". Che le pene siano aumentate non è una buona notizia.

Ora vorrei capire l'evoluzione temporale dei termini di prescrizione. Considerando per primo la l. 5.12.2005, n. 251, cosiddetta "ex-Cirielli" ("ex" perché Cirielli, quando la vide uscire deforme da Mamma Repubblica, le tolse la paternità). Finisco qui e inizio subito a guardarci.

Il bello dello scrivere un libro è che ti porta dove vuole lui. E io seguo sempre senza fare alcuna resistenza. E mi distraggo, e anche racconto balle: per esempio oggi non ho solo lavorato, ma anche sono anche andato ai Prati di Mugnano e ho fatto un bel giro. E ci sono andato perché ho sentito la voce del libro che mi diceva: "vacci". E là mentre camminavo pei sentieri ho pensato alla tavola sinottica, ma anche a molto altro, che però mi sono subito dimenticato.

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