PS, 9-11-2018. Risultato annunciato in luglio portato a casa in novembre:
Istat, il Governo sceglie Gian Carlo Blangiardo come presidente, Davide Colombo, Il Sole 24 Ore, 9/11/2018.
Non sarò io il Presidente dell'Istat. La commissione scelta dal Governo per valutare le candidature avrebbe proposto una rosa di tre nomi: Gian Carlo Blangiardo, Maurizio Vichi e Elisabetta Carfagna.
Come ebbe a dire Terenzio (circa), niente di ciò che è governativo m'è estraneo: con ampio sorriso mi congratulo col futuro prescelto.
Riporto di seguito quel che scrissi alcune settimane orsono e ringrazio i tre selezionatori, che un tale servizio al Governo l'hanno reso addirittura a titolo gratuito. Non deve essere stato facile per esempio escludere dalla rosa dei prescelti il Prof. Giuseppe Arbia, col suo curriculum eccellente. Ed includere il Prof. Blangiardo, considerato che un Paese meno ingrato del nostro gli avrebbe senz'altro concesso di andare in pensione indisturbato, tra un mese.
Il problema non è nella singola nomina che, per quanto importante, può essere più o meno fortunata. Il problema è purtroppo più generale, e riguarda quale idea abbiamo di noi, come Paese. E se ancora ci rimanga, per il futuro, qualche ambizione.
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Desta preoccupazione quanto diffuso dalla stampa circa la selezione del futuro Presidente dell’Istat. Da un lato, sarebbe in corsa il Prof. Gian Carlo Blangiardo, “molto gradito alla Lega”, che già prima dell’estate “aveva confidato ‘è molto probabile che mi debba trasferire a Roma’” (La Repubblica, e Huffington Post). Dall’altra, vi sarebbe il Prof. Maurizio Vichi, dato come “il candidato di punta del Movimento [cinque stelle]” (La Repubblica).
Le statistiche ufficiali devono essere al di sopra delle parti e un’Istat “lottizzata” sarebbe non solo inopportuna, ma inaccettabile. È necessario che il futuro presidente sia indipendente, e che il dibattito verta sul futuro dell’Istat e non su un presunto mercanteggiare tra partiti.
Anche per favorire un tale dibattito, nel dichiarare la mia disponibilità a divenire Presidente, unico tra i candidati ho pubblicato un programma nel quale descrivo la mia visione del futuro dell’ente .
Oltre al programma, è importante discutere il profilo del futuro presidente, innanzitutto leggendo con cura i curricula dei candidati. Quelli dei tre oggi noti - Blangiardo, Vichi, e Picci - sono disponibili
domenica 28 ottobre 2018
mercoledì 24 ottobre 2018
(Não) quero ter parte nisso.
"Bolsonaro já prometeu mais de uma dezena de providências que dependem de reformas constitucionais. Elas precisam do voto de três quintos da Câmara e do Senado. Serão necessários 308 dos 513 deputados e 49 dos 81 senadores. Mesmo tendo formado a segunda bancada da Câmara, o PSL não os tem. Como pretende consegui-los, é outra história."
La supermaggioranza per cambiare la costituzione, tradizionalmente ottenuta con "pork" e corruzione. Oppure, "scorciatoie", per usare un eufemismo, e speriamo di no. E diamo credito alla democrazia brasiliana, che ha dimostrato maturità.
Il titolo è: "Não quero ter parte nisso". Io in un certo senso si, e andrò a vedere il secondo turno delle presidenziali in Brasile. Ho preparato il viaggio a lungo - è di lavoro e vado a intervistare diverse persone: politogi, economisti, e protagonisti di Lava jato. Mi sono chiarito alcune idee e sono molto curioso.
'Não quero ter parte nisso', di Elio Gaspari. Folha de S.Paulo, 24 ottobre 2018.
lunedì 22 ottobre 2018
L'Uomo-Biennale
Durante il fine settimana ho visitato la Biennale Architettura, curata quest'anno da Shelly McNamara e Yvonne Farrell. Sono due architette che apprezzo, ma la loro curatela mi è risultata eccessivamente concettuale.
In alto, l'Uomo-Biennale in visita al Padiglione spagnolo. Se andrete, visitate il padiglione UK e ditemi che ve ne pare. Alle 16, sul tetto, servono il te: noi non siamo andati anche perché a un certo punto ieri si è messo a diluviare.
Sabato sera siamo andati al concerto di Ex Novo Ensemble a La Fenice, che si è chiuso con "O King" di Berio. Molto forte e toccante.
E' giunta a teatro anche una copia cartacea del nuovo libro, si è trattato insomma di una specie di debutto in società.
In conclusione, è stato un finesettimana estremamente culturale, e di cultura alta poi. E' che i miei amici sono così, e mi trascinano in queste cose alle quali noi in Romagna non siamo abituati.
lunedì 8 ottobre 2018
Lo zen e l'arte della lotta alla corruzione
E' uscito oggi dalla tipografia e non l'ho ancora visto, ma l'editore ha scritto: "bello, elegante, sobrio".
Sono i complimenti migliori. Quel che è dentro, quel che è avvolto dalla copertina di Giulia Neri, passa in secondo piano. O no. No, perché Alberto e io avremo anche cazzeggiato, come è nostra abitudine (un destino, quasi) ma ci abbiamo lavorato tanto e con metodo. Insomma, speriamo che piaccia: la copertina, intendo.
Lo zen e l'arte della lotta alla corruzione. Di Lucio Picci e Alberto Vannucci. Altraeconomia, ottobre 2018.
martedì 2 ottobre 2018
Evitemos la muerte en suaves cuotas
Incontro Luisa, collega che non vedevo da tempo. Inizio a dire stupidaggini, e mi risponde (alzando di molto il livello) chiedendo se conosco la tale poesia di Neruda.
Questa: "Muere lentamente".
Un paio di anni fa visitai La Chascona, la sua casa a Santiago del Chile, ora un museo. E del resto:
Muere lentamente quien no viaja,
quien no lee,
quien no oye música,
quien no encuentra gracia en sí mismo.
Vogliamo evitare la muerte en suaves cuotas, anche quando costa fatica.
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