giovedì 22 agosto 2019

Università di Ferrara: come NON rispondere a una FOIA

Torno sulla vicenda delle accuse ricevute dal Rettore dell'Università di Ferrara, Prof. Giorgio Zauli, per presunte violazioni dell'etica scientifica in alcune pubblicazioni da lui firmate.

Il dott. Daniele Oppo, de l'Estense", "ha presentato una richiesta di accesso civico generalizzato" (in gergo, "FOIA") all'Università di Ferrara" "per ottenere una copia della decisione completa di motivazione, dei verbali delle sedute nelle quali si è discussa la questione (che ha richiesto 6 mesi di tempo per essere decisa) e degli eventuali pareri tecnici esterni richiesti dalla Commissione." L'Università ha risposto no (qui è la storia).

Nella motivazione del diniego (che si trova qui), la dott.ssa Monica Campana scrive per conto dell'Università di Ferrara che sarebbe in corso una "campagna mediatica" e che "tutte le informazioni già fornite, direttamente o indirettamente, alla stampa sono state in tale ambito strumentalizzate ed utilizzate in modo tale da recare pregiudizio all'immagine dell'istituzione e di chi la rappresenta, si ritiene che sia altamente probabile che l'accoglimento della richiesta di accesso civico generalizzato in questo caso porti all'utilizzo dei verbali e dei dati richiesti, accompagnati da una lettura unilaterale degli stessi in un ambito di pubblica diffusione, producendo il medesimo trattamento pregiudizievole [...]".

E' grave che un funzionario pubblico esprima tali giudizi all'interno di un atto di un procedimento, in buona sostanza affermando che l'interlocutore è in malafede - e anzi, facendo almeno in parte derivare da tale indimostrabile pregiudizio il diniego alla richiesta. Ne va del principio di imparzialità dell'agire dell'amministrazione, e di un - ammetto, più etereo - criterio d'eleganza.

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