lunedì 30 novembre 2020

Post scriptum

 


L'11 agosto del 1918 Lenin concluse un telegramma con un affettuoso "Il vostro Lenin" ("Ваш Ленин"). 

Seguiva la richiesta, ai comunisti della città di Penza, di comunicare la ricezione e l'esecuzione degli ordini, con "esecuzione" sottolineato due volte nel testo autografo (in russo, "Телеграфируйте получение и исполнение"; nella foto in alto si vede).

Un post scriptum conclude: "P.S. Trovate persone più dure" (con "più dure" sottolineato: P. S. Найдите людей потверже). 

Si dovevano infatti impiccare "non meno di 100 kulaki, persone ricche, sanguisughe... in modo che per centinaia di kilometri si veda, si sappia, si tremi e si pianga: uccidono e continueranno ad uccidere i kulaki sanguisughe".

Per questo ci volevano persone "un po' più dure" (così credo si possa rendere "потверже"): come se quelle che già avevano, dure lo fossero quasi al punto giusto.

Telegramma di Lenin ai comunisti di Penza (in russo) (Wikipedia).




mercoledì 25 novembre 2020

Maradona a Bagamoyo

 


Bagamoyo, a nord di Dar es Salaam. Casupole, una spiaggia bianca sull'Oceano indiano, e ricordo un  lungo pontile, malmesso come tutto il resto. Da Bagamoyo partivano le navi con gli schiavi. 

Era l'agosto del 1987. Una specie di cappella, con degli opuscoli, poche cartoline in vendita, ma a chi? Una carta dell'Africa, e Maradona, come un santo. Questo fu Maradona: un santo laico e globale.



domenica 15 novembre 2020

Auguri da Modi

 

Qualche anno fa comprai online il biglietto di un treno indiano; da allora mi arrivano i messaggi del Presidente Modi. Mi informano del suo noto programma radiofonico, che si intitola Mann Ki Baat ("pensieri interiori"), e ora ricevo i suoi auguri per il Diwali. 

Che l'acquisto di un biglietto mi abbia trasformato in un atomo di un pubblico politico mi pare po' creepy, come lo è l'India in questi tempi di fondamentalismo hindutva. Ma tutto sommato non mi dispiace questa propaganda, che mi arriva dentro casa come un treno indiano, a circa 30 km l'ora, sferragliando e piena di odori. E allora, buon Diwali, che termina domani.

giovedì 12 novembre 2020

Etiopia

In Etiopia, le due volte che ci andai, trascorsi mi pare un mesetto in tutto. E per qualche motivo l'Etiopia mi torna in mente spesso: vuoi perché è un gran Paese, vuoi per certe vicende che ebbero a che fare con gli italiani là.  

In Etiopia teorizzai il "multisituazionismo dinamico e cinetico" (qui ne parlo), del quale mi ero quasi dimenticato, non per nulla. Era il giorno in cui a piedì arrivai a Entoto e c'era un gran sole che picchiava molto in testa.

La mezza (speriamo) guerra civile nel Tigray è molto preoccupante. Speriamo bene.

First witness account emerges of Ethiopians fleeing conflict. AP, by Cara Anna, 12 novembre 2020.


giovedì 5 novembre 2020

Che cosa farei a Ferrara

 

Se comandassi io a Ferrara farei piantare un bosco lungo il giro delle mura. Ma non qualche alberello lezioso qua è là, com'è ora: vorrei invece un bosco vero e fitto attorno a quel camminamento di dieci chilometri, essendovi ampio spazio almeno a nord e a est. Altrove, gli spazi sarebbero da conquistare, a un post-guerra di ediliza mediocre e di urbanismo pessimo. Ma a Ferrara nel 2040 si potrebbe camminare, correre o andare in bicicletta per dieci chilometri, in città, in mezzo al bosco.

Certo, ci vorrebbero dei ponti per non dover attraversare incroci e anche svincoli: agili ponti, per pedoni e biciclette, a ristabilire la continuità delle mura. Un concorso internazionale sceglierebbe il progetto, e tanti bravi architetti vorrebbero metter la firma alla realizzazione ambiziosa di una città bellissima.

Troppa ambizione? Se fosse tra noi Ercole d'Este, e quest'idea gliela si raccontasse, sorriderebbe con aria di sufficienza. E direbbe, ovvio che s'ha da fare: c'è il riscaldamento globale, mica noi possiamo solo subire. Almeno rinfreschiamoci un po', con tanti alberi, e insomma industriamoci per vivere tra qualche delizia. La sua del resto era una famiglia che sapeva pensare in grande, e chissà se di quel gene cittadino qualcosa è rimasto.