Il telefono, che ogni tanto mi manda cose sua sponte, mi ha incollato da solo queste foto di ieri pomeriggio tardi, formando un panorama a 180 gradi del mio ufficio mobile sui colli. Essendo mobile, il mio ufficio è un po' lì e un po' altrove e, in un certo senso, è dappertutto.
Se all'Università di Bologna comandassi io toglierei l'ufficio a quasi tutti, e abbatterei tanti immobili, a creare spazio per un'ambiziosa espansione del giardino botanico.
I professori li manderei a camminare in quel grande bosco che si formerebbe in centro, allietati da piante aromatiche, o se preferiscono sui colli, come faccio io ora. Con libro o tablet in mano, e autorizzazione rettorale a parlare ad alta voce anche da soli.
Migliorerebbe l'Università e anche la città, che come sciame si espanderebbe su più vasta area, e quasi inebriata, come polmone vivo, respirerebbe i refoli che salgono dal centro di quelle piante molto aromatiche di cui ho detto.
E' che a Bologna manca fantasia.
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