venerdì 13 giugno 2025

La perfezione

 


Tutti intenti ad organizzare occasioni "instagrammabili". Io mi sono sempre posizionato oltre, che è poi l'unico luogo dove si trova la perfezione, che sento trovarsi solo un po' più avanti, giusto qualche ora in più di cammino.

Si prende il treno per Porretta Terme dove si arriva nel primissimo pomeriggio. La piscina olimpionica non è distante dalla stazione. La prima corsia sarebbe per nuotatori, ma capita, nel far vasche, di scontrarsi con ragazzotti (sia detto: spesso ingombranti) che non capiscono bene dove sono e cosa fanno. Ma anche quello è divertente: manate a destra e a manca. Insomma, nuotata rinfrescante e alle 4 di pomeriggio inizia il cammino.

Il crinale dista 18 chilometri, con un dislivello di 1400 metri. In meno di cinque ore ci si arriva.


Il Poggio dei Malandrini, verso sera, mi incanta sempre.


Si vede il Monte Gennaio e il Corno alle Scale.

Sino a un paio d'anni fa dormivo su quel crinale, in una piccola radura sotto a dei faggi. Un luogo bellissimo. Ma dopo che con A* ci prendemmo le zecche, ora mi sistemo non distante e con giaciglio meno silvestre.


E' il terrazzone del Rifugio del Montanaro.

C'era la luna.


Ieri mattino mentre camminavo verso il Passo del Cancellino ho visto una marmotta. Nella foto, in fondo si vede il Corno alle Scale parzialmente coperto da una nube.

Sono tornato a Porretta passando per Monteacuto, dove il negoziante, Silvano, gentilmente mi ha offerto il caffé. 


Abbiamo chiacchierato e gli ho mostrato la foto del gattone (selvatico?) (*) morto che ho visto ai Malandrini la sera prima. Lui mi ha detto che secondo lui in zona sono passati degli orsi. In modo dubitativo, ma me l'ha detto, e io gli ho risposto, "dubito".

Arrivato a Porretta sono tornato in piscina. Tremila metri faticosi. Ne sono uscito stanco ma inzuppato di endorfine.


Gelato alla baracchina, treno per Bologna.


Quarantacinque km, quasi 1900 metri di dislivello. Non è ancora la perfezione, che forse è da trovare in un prolungamento del percorso oltre il Poggio dei Malandrini, per bivaccare più in basso, a Case Silvori. Riuscendo ad arrivare con la luce, si potrebbe poi fare il bagno nel torrente poco più in basso, il Verdana, prima di mangiare qualcosa e di dormire. 
    E però, forse la perfezione sta anche nel non esagerare e nel sapere trovare la giusta misura.

(*) P.S. Un collega dell'Università di Bologna, professore presso il Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, gentilmente ha risolto il mio dubbio. E' un gatto domestico. Pare che i gatti, nei loro "erratismi", possano finire in "posti impensati".





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