lunedì 10 dicembre 2018

Antonio de Viti de Marco



Molti anni fa fui direttore di un laboratorio dell'università di Bologna. Si trattò di un'operazione dal carattere piratesco, ma sorvoliamo. Avevamo una piccola "web-farm" linux e i server li feci chiamare coi cognomi dei pochi professori che, nel 1931, si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo.

Antonio de Viti de Marco non c'era. Grazie a un libro di Manuela Mosca che ho giusto ora in mano: "Antonio de Viti de Marco. A story worth remembering" (Palgrave Macmillian), apprendo perché.



(P. 50; Capitolo 3, "From University to the Rejection of the Oath", intervista a Antonio Cardini).

E brava Manuela.

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