La disuguaglianza è cresciuta tra il tardo paleolitico e la fine dell'impero romano. La linea orizzontale a destra (indicata con G = 0.695) "indicates the mean of 20 estimates of wealth inequality for the year 2000 from Davies et al. (2008))"
Interessante la stima dell'indice di Gini, "based on the size of dwellings, the size of storage areas (where these can be identified), land ownership, and the value of goods buried with the dead."
In sintesi. Dal punto di vista tecnologico, non fu il neolitico in sé ad influenzare la concentrazione della ricchezza. Furono sviluppi successivi dell'agricultura, che portarono a maggiori utilizzi del capitale. Per esempio, "The ox-drawn plow transformed what had previously been a land-abundant and labor-limited economy to one in which material wealth was scarce relative to labor."
Parallelamente, processi di centralizzazione politica portarono alla formazione dei primi proto-stati, che a loro volta permisero alle elite, attraverso il monopolio della forza, di fissare nel tempo l'aumentata disuguaglianza. Contribuì inoltre la diffusione della schiavitù, ricchezza concentrata ed ereditabile.
Un ultimo tema riguarda quel che potremmo indicare come l'accettabilità sociale della disuguaglianza, e il passaggio da una ideologia neolitica talvolta improntata a un "egalitarismo aggressivo", a una maggiore accettazione della disuguaglianza.
Fonte: Bowles, Samuel, and Mattia Fochesato. "The origins of enduring economic inequality." Journal of Economic Literature (2024). 62(4), 1475–1537
Nessun commento:
Posta un commento