mercoledì 15 agosto 2012
Non prevedendo Obama
La candidatura di Paul Ryan è stata interpretata come un segnale di debolezza da parte di Romney, indietro nei sondaggi e per questo desideroso di cambiar gioco al costo di allontanarsi dal centro (si veda per esempio "A Risky Rationale Behind Romney’s Choice of Ryan, di Nate Silver, The New York Times, 15 agosto 2012).
Sia il modello di Ray Fair sia quello di Douglas Hibbs anticipano invece una vittoria repubblicana, se pur di misura: il primo prevede il 49.5% di voti al candidato democratico, e il secondo il 47.5%.
Siccome in entrambi i modelli l'esito dipende in buona misura dall'andamento dell'economia, e dato che su questo fronte i giochi son fatti, le previsioni rimarranno praticamente immutate da ora sino a novembre.
Io credo (e spero) che Romney si sia sbagliato. Inoltre, son tornato al lavoro. Oggi, Ferragosto: cosa non si fa per differenziarsi.
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