venerdì 22 febbraio 2013

F. Merlo e la fenomenologia della patacca



La fenomenologia della patacca italiana, versione colletto bianco, partendo dai casi di Oscar Giannino e di Stefano Zamagni. A Francesco Merlo il genere riesce molto bene, e se per caso si imbatterà in questa pagina voglia ascoltare il consiglio: la patria patacca merita un'analisi più compiuta, insomma un libro o almeno un pamphlet.

A proposito di Oscar Giannino: "Come nella mitica supercazzola di Tognazzi, Giannino lasciava cadere una parola ‘importante’: master, Chicago…" Giannino esacrato da chi lo glorificò, Blog di Francesco Merlo, 21 febbraio 2013.

Su Stefano Zamagni: "Anche nella scienza economica, come nella musica, esiste il rap, che e' costruito - come molti sanno - con musica rubata". , Il padre emiliano dell' economia rap, di Francesco Merlo, Corriere della Sera, 14 luglio 1997.

Noi economisti non ne usciamo del tutto bene. Forse son gli studi all'estero che ci fan male.

4 commenti:

  1. Comunque,volendo,ci sono patacche e patacche.Per esempio confondere Giannino con una bella patacca non fa onore.Se passa Giannino non si gira nessuno;ma se passa una bella patacca si giran tutti.Ai miei tempi,se una bella patacca si azzardava di passare davanti al caffè di Gualfardo si sentiva domandare:dove vai a pisciare?

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  2. La polisemia pataccara rende più cogente la necessità di una sistematizzazione, vuoi secondo i canoni giornalistici, volesse Merlo incaricarsene, vuoi col rigore accademico, dovessi io supplire.

    Il repubblicano e mingherlino Gualfardo, fattore del miglior caffè della piazza, era uomo dai modi bruschi, con due figli dall'onestà difforme. O almeno, questo si tramanda.

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    1. Non sono sicuro che il buon Gualfardo fosse repubblicano,forse il tuo babbo ha informazioni più sicure.Di sicuro so che era gelosissimo di sua moglie che anche avanti con gli anni era una "bella patacca".I figli:il più grande ,Luciano era abbastanza violento ma ebbe la fortuna di sposare una brava ragazza che lo mise a posto,il secondo Gian Paolo mio coetaneo era sì vivace ma dotato di una bontà eccezionale.Di lui ho un buon ricordo.A proposito della gelosia di Gualfardo:Un rappresentante di articoli da bar gli chiese informazioni sullla salute della signora;Gualfardo mise la mano in tasca e,pallido e incazzato, gli porse una chiave:a lei,questa è la chiave di casa,glielo vada a chiedere di persona.Faceva un ottimo caffè,ma se non gliene andava di farlo ti guardava negli occhi e con fare autorevole diceva:stasera niente caffè,meglio un Pedrocchino.e ti passava il Pedrocchino.Una domanda:la polisemia pataccara è solo romagnola oppure si estende in campo nazionale?Domani,ti ricordi di andare a votare?Ciao.G-

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  3. Gian Paolo morì giovane. La moglie di Luciano era Romana, di famiglia numerosa che viveva nella Rocca. Un suo fratello fu garzone di mio nonno il maniscalco. Mio padre ragazzino saliva dalla bottega - piazza Pompilio - per svegliarlo. Afferrava un piede a caso, senza sapere, al buio, di chi fosse - era un letto molto affollato. Si, Guaraldo era umorale, e poteva rifiutarsi di fare il caffè anche ai gerarchi che si fermavano apposta, parcheggiando l'auto in piazza. Si, era repubblicano. Questo si racconta qua, dalle nostre parti. Si, ho votato.

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