martedì 17 novembre 2015

In alto a sinistra



Aeroflot va bene. Una flotta molto giovane, aerei pieni, e un'immagine trasformata rispetto al passato.

Il consulente strategico per la trasformazione fu McKinsey & Co. Ad un certo punto, immagino, avranno dovuto decidere che fare del vecchio logotipo. Lo mantennero, e oggi, a livello planetario, Aeroflot è l'unico veicolo di rilievo della falce e martello.

La falce e martello continua a volare per concessione del capitalismo - questo è un modo di vederla. Però, nel mentre, continua a volare, in barba al capitalismo. E questo è l'altro.

Ci son di quei pensieri un po' hegeliani che, alla fine di una certa dialettica, ti consegnano qualcosa che non sai bene se è come diresti, o il suo contrario.




Ho volato con Aeroflot per la prima volta. A Mosca cadeva un po' di neve.



In aeroporto vendevano t-shirt con sopra Putin. Ai tempi dell'URSS, del grande lider semmai facevano una statua, anzi, cento. Pagliacciate, no. Era un'altra cosa. Questo è un modo di vederla. Però, intanto, mica le ha le t-shirt, che so, Renzi. E questo à l'altro.

Ripartito da Mosca, in aereo ho letto abbastanza. Per esempio, l'intervista a Volk, l'inventore della manovra del Cobra Pugachev. Una manovra molto particolare, e molto torta.



Quando ho guardato la mappa l'aeroplano aveva disegnato un linea che tagliava gran parte dell'Asia. Un tragitto un po' torto, anche se meno di un Cobra Pugachev. Stessa scuola, ho pensato, e forse è questo il modo di volare russo: dondolandoti lateralmente mentre di proietta verso la destinazione, nel cervello causa un moto. Un moto che, per parallassi incrociate, ti porta a vedere le cose in un verso, e nel loro opposto.

E il modo di viaggiare russo ha avuto importanti conseguenze storiche, in passato. E questa è un modo di vederla.

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