venerdì 27 novembre 2015
Vacuità ministeriale
"Giuliano Poletti: "Il voto non serve a niente nel lavoro. Meglio un 97 a 21 anni che un 110 e lode a 28"
E, dico io, è meglio fare colazione con un caffé, che cenare con un piatto di spaghetti.
Per chi si laurea a 28 anni anziché a 21 dovremmo anzitutto interrogarci sul perché. L'han tirata per le lunghe, complice una famiglia generosa, o hanno lavorato qualche anno dopo il diploma? Dato che in Italia le persone adulte studiano poco, vogliamo sparare contro le poche che lo fanno?
E il voto di laurea conta. Innanzitutto, in qualche misura riflette la qualità della preparazione. Inoltre, è un segnale positivo circa le caratteristiche e le qualità della persona.
L'università è un'istituzione complessa, e alla complessità sarebbe bene portare qualche rispetto, soprattutto quando si hanno responsabilità di governo: Giuliano Poletti, perito agrario dalle forti braccia, è il Ministro del lavoro. Per esempio, evitando uscite che in un certo senso non sono neppure sbagliate, ma sono, ed è peggio, vacue. Come affermare che è meglio fare colazione con un caffè, che cenare con un piatto di spaghetti.
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