martedì 30 agosto 2016
Terremoti: come ridurre i morti
Dal 2000 ad oggi, in Italia sono morte 688 persone in seguito a terremoti (fonte: *): una media di 43 all'anno.
Nel solo 2015, in Italia sono morte 3419 persone in seguito ad incidenti stradali (fonte: **). Per ogni morto "in media" per terremoto, ve ne sono stati quasi 80 sulle strade.
A naso, se si volesse ridurre il numero dei morti, i soldi converrebbe spenderli innanzitutto per rendere le strade più sicure, prima che per migliorare la qualità degli edifici. Poniamo che viceversa l'obiettivo sia di dimezzare il numero di morti in seguito a terremoti. Sarebbe necessario migliorare la qualità di milioni di edifici in gran parte d'Italia. "Salvare" poco più di una ventina di persone all'anno da incidenti stradali (un misero 6 per mille del totale), verosimilmente costerebbe molto meno.
Certo, case più sicure comporterebbero anche minori spese per i soccorsi e per la ricostruzione - e del resto, anche agli incidenti stradali consegueno costi di vario genere. Ma la differenza nei numeri - 80 contro 1 - è così ampia, che "al margine" mi pare non ci sia storia.
Qui (da Il Post) si trovano citati vari studi su "Quanto costerebbe mettere in sicurezza gli edifici in Italia", con un riferimento esplicito ai costi per la ricostruzione.
(*: Terremoti in Italia nel XXI secolo, Wikipedia. Contando le morti definite "indirette", e considerando per il recente terremoto ad Amatrice e zone limitrofe un totale presunto di 310 morti)
(**: Incidenti stradali - dati provvisori; comunicato stampa ISTAT, 19 luglio 2016).
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