venerdì 17 marzo 2017

Colombia



Ho sopportato per due settimane i suoi cinque chili di macchina fotografica con protesi ottiche. Non tanto per il peso, che ha portato lui - eccetto nella salita rocciosa verso il "Pueblito", in mezzo alla giungla del Tayrona: l'unica soddisfazione è stata potergli rinfacciare, ogni dieci metri di ascesa, la situazione insostenibile e il mio sacrificio.

Quel che mi ha ferito è stata l'offesa alla mia estetica dell'equipaggiamento essenziale: quattro chili scarsi, affinati in anni di studi teorici ed empirici.

Ora almeno Claudio Caprara è al lavoro per spremere, con spremiagrumi elettronico, un succo di bits e bytes, dai quei suoi cinque chili di ferraglia e vetro.

Qui trovano i curiosi un resoconto fotografico che dura sette minuti.

Nella foto: al Canyon di Chicamocha, coi miei quattro-chili, quasi invisibili. E' una ricerca estetica verso una configurazione di viaggio sempre più leggera. In prospettiva, per risparmiare peso, io stesso non andrò, e così si avranno 70 kili in meno. A quel punto, avrò trovato il Viaggio Puro, Ideale e Immateriale. La soluzione è questa ed ovvia: devo solo trovare qualcuno che mi porti in giro lo zainetto.

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