domenica 9 giugno 2019

La velocità della storia



Tre quotidiani in Russia con la stessa copertina: "Io sono/noi siamo Ivan Golunov". E' il giornalista di Meduza che stava indagando su un brutto caso di presunta corruzione. E' stato arrestato per possesso di cocaina - nessuno crede che non l'abbiano messa apposta - e menato. Ora è agli arresti domiciliari, ed è una vittoria. Ma su questa vicenda di repressione che è forse ordinaria, ma è anche particolarmente grossolana e grottesca, qualcosa in Russia si sta muovendo.

In Brasile, Intercept.br pare che abbia fatto una gran scoop. Hanno ricevuto un ampio archivio di comunicazioni private, anche tra il giudice Moro (ora ministro di Bolsonaro) (*) e il procuratore Dallagnol (vedi qui: "Como i por que o Intercept esta publicando chats privados sobre Lava Jato e Sergio Moro). Giudice e Procuratore, in teoria, dovrebbero dirsi ben poco tra di loro, e non certo in chat. Sto leggendo, e sembrano essere documenti esplosivi.

Russia e Brasile sono due dei casi che sto studiando, all'interno del progetto il cui titolo provvisorio è "Anti-anticorruption". Ci sono delle giornate in cui la storia sembra accelerare. O forse, continua col suo ritmo, ed è solo un umore particolare che te mostra diversamente.

(*) Moro è quello che, quando lo scorso autunno mi recai in Brasile, non mi volle incontrare - pare, per un mio post in questo blog nel quale, se pur in modo scherzoso, parlavo bene di Lula. Io allora non sapevo che sarebbe diventato ministro della Giustizia di Bolsonaro. Lui, chissà.

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