mercoledì 22 luglio 2020

Ca' Sassello

Io non faccio elenchi, ma se li facessi, Ca' Sassello ci sarebbe, cosicchè ci rimasi male quando appresi che  si era incendiata. Se c'è il coronavirus che ci costringe, e inoltre scompare Ca' Sassello, che cosa  rimane? Sarà forse che la realtà si stia ritirando sotto ai nostri piedi? Non sarà mica che l'ubi consistam sta scomparendo come se fosse un pavimento qualunque nello schermo di un videogioco?

Dovevo andare e verificare.

Di Ca' Sassello è rimasto il guscio di pietre, le stesse che furono abitate sino al 1952 da una povera famiglia, dichiara il cartello informativo.


E così non c'è più il bivacco dove chiunque poteva sostare, cucinare, e dormire. Si trova Ca' Sassello, o quasi si trovava, in una valle così isolata nel mezzo del Parco nazionale di Campigna, dove non ci provare neppure ad usare il telefono.


Dentro al guscio di pietre è rimasta una pentola, là dove si cucinava. Il soppalco di legno era legna da ardere.


Così si è bivaccato fuori. C'erano anche le mucche, molto numerose.


Dormendo lì, si sono viste tante stelle, e anche la cometa.


Poi c'è sempre qualcuno che legge troppo a lungo.






Il giorno dopo, che è poi questa mattina, sono salito sino al crinale, e poi disceso sino al mulino di Fiumicello.


Ho fatto anche il bagno, perché lo faccio sempre che possa.

Non si deve camminare troppo per raggiungere Ca' Sassello, che esiste anche se non c'è più, e per dormire sul prato vicino a dove c'era il bivacco di cui ora è rimasto il guscio in pietra. Non si sa perché si sia bruciato. E' difficile pensare a un vandalo: la teoria di chi abbiamo incontrato al Rifugio Fontanelle è che si sia incendiata la canna fumaria. Non mi intendo di canne fumarie, ma so che Ca' Sassello è bellissima anche ora che non c'è più.



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