domenica 8 dicembre 2024

La disuguaglianza nel lunghissimo periodo

 La disuguaglianza è cresciuta tra il tardo paleolitico e la fine dell'impero romano. La linea orizzontale a destra (indicata con G ​ = 0.695) "indicates the mean of 20 estimates of wealth inequality for the year 2000 from Davies et al. (2008))"

    Interessante la stima dell'indice di Gini, "based on the size of dwellings, the size of storage areas (where these can be identified), land ownership, and the value of goods buried with the dead."


In sintesi. Dal punto di vista tecnologico, non fu il neolitico in sé ad influenzare la concentrazione della ricchezza. Furono sviluppi successivi dell'agricultura, che portarono a maggiori utilizzi del capitale. Per esempio, "The o­x-drawn plow transformed what had previously been a ­land-abundant and labor-limited economy to one in which material wealth was scarce relative to labor."
   Parallelamente, processi di centralizzazione politica portarono alla formazione dei primi proto-stati, che a loro volta permisero alle elite, attraverso il monopolio della forza, di fissare nel tempo l'aumentata disuguaglianza. Contribuì inoltre la diffusione della schiavitù, ricchezza concentrata ed ereditabile.
   Un ultimo tema riguarda quel che potremmo indicare come l'accettabilità sociale della disuguaglianza, e il passaggio da una ideologia neolitica talvolta improntata a un "egalitarismo aggressivo", a una maggiore accettazione della disuguaglianza.

Fonte: Bowles, Samuel, and Mattia Fochesato. "The origins of enduring economic inequality." Journal of Economic Literature (2024). 62(4), 1475–1537

domenica 1 dicembre 2024

Feria Internacional del Libro de Guadalajara

Sono alla fiera del libro di Guadalajara, in Messico.  Ora capisco perché la si definisse "la piú importante dell'America latina". È grande, enorme, suntuosa. Ci sono incontri molto interessanti: per esempio con Mia Couto (qui sotto).


Sono arrivato a Guadalajara ieri. Mi hanno sistemato al diciottesimo piano di un bell'albergo a la piscina è sei piani sotto. Vi ho trascorso abbastanza tempo per riprendermi dal viaggio. Ieri vi ho incontrato un signore coi baffi e una certa pancia con il figlio, di sette o otto anni. Abbiamo fatto amicizia, e mentre io a fine vasca viravo non lontano da lui, lui si immergeva e mi salutava con la mano. Anch'io, a virate alterne, lo salutavo con la mano, prima di stendere del tutto il braccio, e siamo andati avanti così per un po'. Anche oggi sono andato in piscina e ho incontrato nuovamente padre e figlio. Si chiama Samuele ed è un bambino simpatico, e del resto fa simpatia anche il padre. Mi ha detto che è originario dell'Honduras, ma vive in California, a Salinas, che mi ha descritto come "la capitale della lattuga". Abbiamo parlato di California, citando luoghi noti a tutti e due. E poi di Honduras, di crimine, di traffico di droga e di armi. 

Post scriptum. Alla Feria del libro si è anche concluso qualcosa. Un bell'incontro, con tanta gente, a fare il punto del dibattito sulla corruzione e le politiche anticorruzione. Presenti Toby Mendel, Manuel Villoria, Robert Klitgaard, Mauricio Merino, Norma Julieta del Río Venegas, e Lourdes Morales.

Questo articolo menziona la tesi principale che ho proposto, che la giornalista definisce "provocadora":  "poco hemos explorado entre las causas de la corrupción, la función que ésta tiene como herramienta para gobernar, para generar consensos, para el mantenimiento del control político".




lunedì 18 novembre 2024

Aspettative razionali: una generazione perduta?

Uno dei vantaggi di avere a che fare con studenti è che si possono raccontare barzellette in classe approfittando della gentilezza e bontà loro, loro che sempre cercano di non mostrare facce disgustate e a volte anche accennano un sorriso.

La settimana scorsa, per rispondere a una domanda che riguardava l'efficienza dei mercati, ho riproposto quanto segue:

"Two economists are walking down the street and one of them notices what appears to be a $20 bill (or a $100 bill—the monetary amounts vary) on the sidewalk. “It’s not a real $20 bill,” the other economist declares. “If it were a real $20 bill, someone would have picked it up off the sidewalk already."

Di questa storiella esistono diverse varianti. Per esempio, io ho intrattenuto i miei studenti non raccontando della passeggiata di due colleghi economisti, ma di uno studente di dottorato con il suo relatore di tesi. Non per strada, ma per i giardini dell'università. E i dollari in questione non erano 20, ma 100. I miei studenti non hanno riso e neppure sorriso ma, come sempre, hanno mostrato molta educazione nei miei confronti.

Leggo ora, tra i "consigli di lettura" che Timothy Taylor scrive nel Journal of Economic Perspectives, di una intervista a Joseph Stiglits di Tyler Cowen (*)

"here’s Stiglitz on a 1980 paper written with Sandy Grossman: “The title of that paper was ‘On the Impossibility of Informationally Efficient Markets.’ It was an argument against the view that was held by people like Eugene Fama that markets were informationally efficient, that they transmitted efficiently all the information from the informed to the uninformed. We made the obvious observation that if that were the case, there would be no incentive for anybody to gather information. So the market
might be transmitting information, but it would be all free information. It would be information that nobody had done any work to collect. That idea, actually, in another context worries me very much today, that with Google and AI scraping so much information off of our newspapers, off of our podcasts, off of everything they can get a hold of, they’re trying to appropriate the value of the knowledge that’s
been created by other people without paying for it. If they succeed in doing that, of course, that will decrease the incentives for others to produce information of high quality and of value. It’s that kind of interaction that was at the heart of our 1980 paper, and the themes that we talked about there are still the critical themes that we’re talking about today.”

La mia generazione di economisti ci è cresciuta, con le aspettative razionali. Io persino dedicai loro la tesi di laurea. A lost generation?

Che Twitter se ne vada  non è poi male. Chissà che non sia una scusa per prendere più appunti altrove, per esempio qui.

(*) Journal of Economic Perspectives—Volume 38, Number 4—Fall 2024—Pages 229–236.

domenica 17 novembre 2024

Scrivere con l'acqua

 


Ci tornerò, su questo e su altri viaggi di questo anno che si conclude. Basti dire, per ora: quanta eleganza nello scrivere con l'acqua, per terra.

Così a Pechino domenica scorsa, vicino a piazza Tiananmen. Tian (天) significa "cielo" e rimanda all'idea del "mandato del cielo" (天命; pinyn: Tiānmìng;), che è centrale nel pensiero politico cinese. 

Apprendo che un momento chiave nello sviluppo di questa idea si sarebbe avuto col passaggio dalla dinastia Shang alla dinastia Zhou, in seguito alla vittoria militare di quest'ultima sulla prima. La decisione di agire sarebbe venuta nel 1059 a.C., osservando una rarissima congiunzione dei cinque pianeti principali. I Zhou avrebbero giustificato il loro attacco sostenendo che i Shang erano ormai corrotti e ormai privi del "mandato del cielo". Quante idee da approfondire, in sole poche righe.

domenica 20 ottobre 2024

Rethinking Corruption

Luciano Da Ros ha scritto una recensione su "Rethinking Corruption", uscito qualche mese orsono.

Siccome è molto generosa, la cito.

Taking corruption and anti-corruption seriously. Brazilian Political Science Review. 2024 (19)1

mercoledì 9 ottobre 2024

Querele insivibili


"I professori Lucio Picci e Alberto Vannucci hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Campobasso evidenziando due articoli presentati al suddetto concorso"

Il riferimnto è questo.

E continua:

"Ritenendo la notizia del plagio falsa e lesiva della reputazione, Francesco Boccia ha dichiarato di aver presentato un esposto alla procura di Trani e, per conoscenza, a quella di Campobasso."

E il riferimento è questo.

Annunciare querele non costa nulla, anche se sono prive di fondamento.

A distanza di qualche anno, valga menzionare un fatto: o l'On. Boccia non ci querelò, oppure, se lo fece, la querela venne archiviata e gli eventualmente querelati non l'appresero.


giovedì 19 settembre 2024

Telecomandi

 Questa è la settimana dei telecomandi.

"Ramzan Kadyrov ha affermato che Elon Musk ha "disabilitato a distanza" il Cybertruck, che il capo della Cecenia sostiene che il proprietario della Tesla gli abbia regalato in agosto (Musk ha negato di aver fatto un regalo del genere). Secondo Kadyrov, l’auto si trovava “nel distretto militare nord” e stava “effettuando missioni di combattimento”, ma a causa del blocco ha dovuto essere “rimorchiata”."

Da Meduza.io: originale:

Рамзан Кадыров заявил, что Илон Маск «удаленно отключил» Cybertruck, который, как утверждал глава Чечни, владелец Tesla подарил ему в августе (Маск отрицал, что делал такой подарок). По словам Кадырова, автомобиль находился «на СВО» и «выполнял боевые задачи», но из-за отключения его пришлось «отбуксировать».

martedì 17 settembre 2024

James Scott

James Scott, morto recentemente, è una delle persone che più hanno influenzato il mio lavoro. Lorenzo McClellan gli dedica un bell'articolo su Dissent Magazine in cui ripercorre la sua traiettoria personale e intellettuale. Ne consiglio molto la lettura.

Più di dieci anni, mentre trascorrevo un periodo di ricerca all'Università di Yale, gli scrissi, pur sapendo che non avrei potuto incontrarlo perché mi era stato riferito che si trovava all'estero. Volevo però lasciargli una copia di un libro che avevo appena pubblicato e che conteneva considerazioni ispirate al suo bellissimo "Seeing like a state". Mi rispose cordialmente, e ne seguì un simpatico scambio epistolare. Si concluse con la speranza di trovarci, nelle sue parole, per "a meal and a good bottle of wine".

Non è accaduto e mi dispiace. James Scott apparteneva a quella categoria di persone rarissime, così riccamente sfaccettate da non potere non essere anche contraddittorie. Come emerge dall'articolo di McClellan.

The Omnivorous James C. Scott  Lorenzo McClellan, Dissent Magazine, 10 settembre 2024

domenica 25 agosto 2024

Elvis Costello e i suoi trentanove brani


 Ci informa Il Post che Elvis Costello compie 70 anni.

Quando vidi il suo concerto al Fox Theater di Atlanta ne aveva 28. Al termine di 4 (quattro) bis avrebbe cantato 39 (trenatnove) brani (questo il running order). Aggiungiamo l'opening act dei Talk Talk.

Il tutto, per $ 9,75. 25 centesimi a brano, con Talk Talk gratis.

Foto in alto: pubblicata l'indomani dal quotidiano locale. in basso, biglietto. "Da Internet", ma forse da qualche parte conservo ancora il mio. E sì, il Fox Theater era, e immagino ancora sia, "fabulous".


domenica 11 agosto 2024

Turistopoli a Bologna e la "musica del Sindaco"

 

E' accaduto che in un'"opinione" sul New York Times, Ilaria Maria Sala abbia molto criticato Bologna, affermando che è diventata un "inferno turistico". Che sia cambiata e, al pari di altre, sia diventata una città "a ciambella" di cui è meglio evitare il centro - il cosiddetto "quadrilatero" - è ben noto a chi ci vive. Quali conclusioni trarne, chissà. Le città di trasformano, e avere città col buco dentro è un fatto nuovo che potrebbe anche risultare interessante.

All'opinione tranchant espressa su un così fastidiosamente prestigioso quotidiano, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha risposto piccato, affermando in buona sostanza che va tutto bene.

Nel breve video (in basso: per sfondo, il gran edificio del Comune) si ascoltano a tutto volume le prime note di una famosa canzone, ricordo di un'Italia remota. L'altro giorno, sabato 10 agosto, a mezzogiorno circa. Il "quadrilatero" di Bologna è da evitare anche per la musica assordante e spesso mediocre che l'allegro ottimismo di Lepore obbliga ad ascoltare. E' la "musica del Sindaco", perché basterebbe un'ordinanza che impedisca la musica amplificata e con "basi". Così non solo si rispetterebbe la libertà dei passanti, ma forse si creerebbe spazio per un'offerta musicale più ricca ed esperta.

Ma, penserà forse il Sindaco, quanto è pittoresca la vera musica italiana, gridata ai turisti volenterosamente in cerca dell'autentica Bologna e della mortadella identitaria. E qui a Bologna, e anzi proprio nel centro della ciambella, non solo va tutto bene, ma anche abbiamo il cielo in una stanza.


Ps. valga come appunto per "Turistopoli" (qui, qui, qui, e qui) che chissà, prima o poi, scriverò per davvero.

sabato 20 luglio 2024

Una intervista


Liz Dávid-Barrett mi ha intervistato per il podcast "Kickback". Si è parlato degli studi sulla corruzione e della necessità di "ripensarli". Qui sotto, su soundcloud:

Kickback: Lucio Picci on the need to rethink the current anti-corruption paradigm 

A dire il vero è già passata una settimana, ma col caldo io procedo molto a rilento.

Prof. Liz Dávid-Barrett  è la direttrice del  Centre for the Study of Corruption all'Università del Sussex.


sabato 6 luglio 2024

Il "server" Buonaiuti

 

Non conoscevo la storia di Ernesto Buonaiuti se non per un fatto. Fu uno dei pochissimi professori universitari che, nel 1931, si rifiutarono di firmare fedeltà al fascismo e per questo furono licenziati. 

Molti anni fa fui responsabile di un laboratorio all'Università di Bologna, che aveva un buon numero di "server", di computer che erogano servizi insomma, linux. Li feci chiamare coi nomi di quei professori. "Buonaiuti", per i miei collaboratori e anche per me, era un computer sempre acceso che, ronzante, faceva il suo lavoro.

Recentemente a Bologna il Cardinale Zuppi ha organizzato una messa in sua memoria, in una cripta, un po' segretamente. Del resto, ci racconta l'agenzia di stampa Adista (specializzata in cose di chiesa), Buonaiuti fu scomunicato e non è mai stato riabilitato. Non fu neppure riassunto all'università, dopo la guerra, per un inghippo legato al fatto che era cittadino vaticano, e che non ho ben capito (si cerchi la sua voce su Wikipedia, dalla quale emerge che era sicuramente persona interessante).

Una “riabilitazione criptica”: la messa di Zuppi per Ernesto Buonaiuti, di Eletta Cucuzza, 20 giugno 2024.

martedì 11 giugno 2024

Giornalisti uccisi in Palestina

Oggi sono capitato alla galleria Squadro, a Bologna. Stavano allestendo una mostra sui giornalisti uccisi in Palestina. L'autore è Gianluca Costantini, che era presente. Col suo permesso pubblico alcune foto.

Sono più di cento,  quasi tutti, ma non tutti, palestinesi. Alcuni di testate importanti, la maggior parte no. Ci sono le facce di tutti, con qualche notizia su ciascuno: è un'"offerta votiva, un gesto di cura per la memoria" - così nella presentazione della mostra. 




L'inaugurazione avrà luogo domani, mercoledì 12 giugno, alle 19 e 30. La galleria Squadro si trova in Via Nazario Sauro 27 a Bologna. Qui sotto, il volantino di presentazione.




giovedì 2 maggio 2024

Conquista di un pontile a Dakar

A Dakar c'è un pontile molto lungo. Di fronte è stazionata la nave "Powership Africa", un generatore  galleggiante che pare produca il 20% di energia elettrica del Senegal.

Alcuni dei blocchi di cemento del pontile hanno ceduto e sono bassi sul mare. Non vi è un vero accesso. 


Il primo tentativo di accesso è stato ostacolato da flutti pertinaci.


Ho cercato un'altra via, anche acquattandomi. Acquattarsi spesso aiuta nelle imprese.


Sono salito.


Mi sono incamminato in mezzo al mare. A un certo punto davanti a me si è presentato un blocco molto scivoloso per via della salsedine. Una voce interiore mi ha sussurrato che fratturarsi in Senegal il giorno prima del volo di ritorno non sarebbe stato utile. Ho deciso di non procedere oltre e sono tornato indietro. Claudio, che mi attendeva in riva ed è l'autore delle fotografie (quella sopra esclusa), era d'accordo con me.


Sono tornato radioso per la bella avventura conclusa bene, anche se parzialmente. Sono una persona semplice e mi basta poco per provare gioia intensa.

Ps. Il viaggio è raccontato qui: Noi Capitani, di Claudio Caprara. Il Post, 4 maggio 2024.

mercoledì 1 maggio 2024

Progetto mondo


Continuamente divagando intuisco che, avendo terminato il progetto sulla corruzione, potrei dar libero sfogo a quel "progetto mondo" che ogni tanto mi torna in mente. Turistopoli e megaturismo da un lato, barconi di immigrati dall'altro. Ho trascorso le ultime due settimane in Senegal a considerare l'altro lato, seguendo "Cinemovel" che mostrava il film "Io capitano" di Matteo Garrone.

Chi vuol fare qualcosa seriamente non può pensarci "ogni tanto", ma continuamente e anzi ossessivamente (solo l'ossessione è compatibile col bene). Ho dovuto dribblare tra le insenature di una lunga coda di paglia per giustificar(mi) l'ultimo progetto di ricerca, anche lui richiedente numerosi viaggi. Dato che l'essere umano è debole e la spinta ad essere convenzionali è invece potente, mi sto ora dedicando a ricerche meglio raccontabili in società.

Ma quel "progetto mondo",  e turistopoli, e megaturismo, e anche, certo, i barconi degli immigrati, mi tornano e tornano in mente. Procedo spazialmente e sulla mappa coloro luoghi nuovi e, per quel che posso, cerco di capire: e quel luoghi e le loro geografie, e un loro senso complessivo, che siamo condannati a cercare. E' per questo che ho aggiunto un pezzzetto di Africa occidentale nelle ultime due settimane, e uno di Indonesia (che essendo enorme solo a pezzetti si può visitare) un paio di mesi fa. Solo per questo, che chi viaggia con me sa che sono solo scomodi sacrifici.

Ho trovato su Internet un bel generatore dei Paesi visitati. Crea un video con un globo che gira. Mostra un'Africa quasi inesplorata, mostra un continente che conosciamo poco e anche per questo sono andato. Anche se, tanti anni fa, in Africa iniziai a viaggiare in un certo modo che amo: sporco e incurante.

Qui sotto registro qualche appunto passato, di un progetto che forse solo realizzerò non occupandome seriamente. Un progetto, quindi, che sarà solo contraddizione, come il tema che tratta: turistopoli, il mondo.

Progetto mondo (26 maggio 2017)

Miti fondanti (21 febbraio 2018)

Megaturismo ai tempi del coronavirus (6 marzo 2020)