Quando da grande volevo fare l’astronomo – che fu in mezzo alla fase del pilota d’aerei e del periodo rock star – ben conoscevo le dimensioni dei più grandi telescopi.
Mount Palomar, 5 metri di diametro il suo specchio.
Ci andai in gita con Fabrizio, e a camminare per i sentieri del parco che si trova attorno mi furono chiare le sue origini valdostane: come uno stambecco saliva quel matto.
Sei metri misurava il БТА (Большой Телескоп Азимутальный (vedi mappa): la guerra fredda si combatteva anche nella dimensione di un telescopio, e fu un Consiglio dei Ministri dell’URSS, nel 1960, a deciderne la costruzione.
Se ne occupò la Leningradkoje Optiko Mechanitscheskoje Objedinenie. La LOMO, la stessa che costruiva le popolari macchinette fotografiche
Non l’ho visto il telescopio sovietico e solo ora apprendo dov’è.
Ma per quelle stranezze che accadono, una scheggia molto indiretta di quell'astronomico record sovietico mi è arrivata, nel nome di questa macchinetta con quattro obiettivi che si aprono in sequenza per mostrare diversi istanti del movimento.
La storia passa anche dal Portogallo e dall'Embaixada Lomográfica che si trova in Rua da Atalaia, 31, nel Bairro Alto di Lisbona. Non ho capito bene in che modo importi, il Portogallo, ma tutti questi intrecci improbabili alla fine fanno un po’ l’effetto di una storia di Borges.
Nessun commento:
Posta un commento