"en los años 60, el arqueólogo Santa-Olalla creó en la esquina suroriental del yacimiento un jardín arbolado que, cuarenta años después, debidamente reacondicionado respetando su concepción inicial, puede constituir una inmejorable área de descanso para cualquier visitante. Pero su utilidad social y valor cultural no acaba aquí. Dicho jardín fue concebido, coherente con su época, dentro de las corrientes de la arqueología romántica inglesa, combinando restos arqueológicos y vegetación; suponía, a la postre, la exaltación de la ruina como paisaje ideal."
Proyecto Carteia
Julio Martínez Santa-Olalla, formatosi in Germania, fu influenzato dalle teorie archologiche naziste. Scavi archeologici al servizio dell'ideologia, a sottolineare l'importanza alla presenza celtica (indoeuropea, ariana), togliendo importanza ai popoli iberici pre-esistenti.
Nel postguerra la presenza di un filonazista, per di più omosessuale, era scomoda per un franchismo che cercava di riciclarsi.
Santo-Olalla, "camisa vieja" falangista (dai noi si sarebbe detto, un sansepolcrino) ottenne un buen retiro e a Carteia si costruì una casetta, e un bel giardino tra le rovine.
Si vede nella foto, con le vasche per la conservazione del pesce, e a fianco, il grande bunker in cemento armato costruito dai nazisti durante la guerra.
Davanti a una spiaggia e a un panorama che allora, prima che costruissero il polo industriale, doveva essere stupendo.
Mi piace pensare a Santa-Olalla mentre trascorre l'ultima parte della sua vita col conforto di quanto ebbe di più caro. Le rovine antiche, quelle naziste, e la vista del mare.