domenica 16 dicembre 2012
Cassady / Moriarty
Non credo che andrò a vedere il film. Mi bastano i libri, o il loro ricordo. Osvaldo ha pescato un libro dalla mia libreria, "Kerouac and the beats. A primary sourcebook". A matita, nella prima pagina, scrissi "City Lights, S.F., mercoledì 27 marzo 1991".
Osvaldo scrisse la sua tesi di laurea, a Cà Foscari, sulla beat generation. Questo libro non lo aveva mai visto, e ne ha declamato alcuni brani, mentre facevamo colazione, con Graziella e Luciano.
Mentre Osvaldo declamava, Graziella era intenta a mangiare squacquerone, un tipico formaggio romagnolo (en mélange avec de confiture "amaricante" a la manière de chez Sergio, mon père).
Il New Yorker di questa settimana parla di Neil Cassady, che è il Dean Moriarty di "On the road":
"Cassady was a complicated soul whose creative energies found release through an immoderate enthusiasm for sex, automobiles, and drugs. His enduring aesthetic legacy was an incorrigibly hedonistic life that his friend Kerouac and sometime lover Allen Ginsberg transmuted into art. To them, Cassady was a revelation, the consummate hipster-savant."
[...]
"Years later, Cassady had a brief second act in American literature, depicted as the helmsman of Ken Kesey’s epic 1964 cross-country journey in Tom Wolfe’s “The Electric Kool-Aid Acid Test.”
NEAL CASSADY: AMERICAN MUSE, HOLY FOOL, Scott Staton, The New Yorker, 12 dicembre 2012.
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