domenica 30 dicembre 2012

Italiani veri: Alesina e Giavazzi



Alesina e Giavazzi scrivono troppo o, il che è lo stesso, non hanno uno staff di fact-checker adeguato alla mole dei loro interventi.

E così ogni tanto prendono dei granchi. In questo modo, loro che sono tra i più "internazionalizzati" tra gli economisti italiani, dimostrano di essere intellettuali italiani veri: approssimativi perché tuttologhi, tuttologhi perché in cerca di visibilità mediatica - se ti dichiari incompetente, non ti pubblicano - e in cerca di visibilità perché vanitosi. O perché a metà strada tra l'accademia e la politica, in attesa di una telefonata, della cooptazione, la cui probabilità dipende da quanto sei visibile.

E così Alesina e Giavazzi, che i dati li saprebbero maneggiare benissimo, finiscono per contribuire a un dibattito tutto ideologico e scollato dai fatti, condotto da personaggi che non sai mai bene a quale mestiere aspirino: l'eterno dibattito italiano.

"Scrivono dunque Giavazzi e Alesina [sul Corriere della Sera]:

“… Ci spiace parlare della nostra università, ma la Bocconi non riceve sussidi pubblici, si finanzia con rette scolastiche che sono modulate in funzione del reddito, ed è uno dei pochi atenei italiani che non fa brutta figura nelle classifiche internazionali. Riprodurre questo modello altrove non è impossibile.”

Non riceve sussidi pubblici? Vediamo un po’. Il contributo pubblico (fondo di finanziamento ordinario) alle accademie private è stato nel 2012 di 89,6 milioni di euro, contro i 79.5 mln del 2011, di cui 40.1 mln (36.8 mln nel 2011) alla Cattolica, 14,95 mln (13,5mln nel 2011) alla Bocconi e 5.5 mln (4,8mln nel 2011) alla Luiss"

Le imprecisioni di Alesina e Giavazzi, Francesco Coniglione e Francesco Sylos Labini, ROARS, 28 dicembre 2012.

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